Tante conferme, poche novità. E' la Serie A delle panchine

Calcio
Rudi Garcia, allenatore della Roma,è il primo tecnico francese della storia della Serie A (Foto Getty)
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Due nuovi allenatori venuti dall'estero, quattro esordienti e ben 15 confermati. Ecco come (non) è cambiato il nostro campionato

Nessuna rivoluzione in Serie A. Nemmeno in panchina. A parte qualche cambio, il campionato 2013-2014 ricomincia da dove aveva finito. Quindici allenatori confermati, 2 tecnici arrivati dall'estero e qualche esordiente. Questa la nuova A vista dalla panca.

Confermato il 75% dei tecnici – Cambiare, solo se è davvero necessario. O se l'allenatore se ne va. I presidenti di serie A sembrano pensarla così. In tutto sono cinque le squadre che hanno scelto una nuova guida tecnica per la stagione 2013-2014. La Roma, tentata per il terzo anno consecutivo da un allenatore straniero (Luis Enrique, Zeman e ora Garcia), l'Inter affidata a Mazzarri e il Napoli che ha scelto Rafa Benitez. Oltre al Chievo, passato da Corini a Sannino, e al Genoa, dove Preziosi ha deciso di dare fiducia all'ex centrocampista Fabio Liverani.

La panchina parla italiano, ma impara il francese –
Che in Italia i guru stranieri non abbiano mai fatto furore (tranne illustri eccezioni, vedi Mourinho) è noto, ma nella stagione 2013-2014 saranno quattro i tecnici provenienti dall'estero, 2 in più che nello scorso campionato e 3 in più del 2011-2012. Oltre alla conferma di Vladimir Petkovic e alla promozione a primo allenatore dell'uruguaiano Lopez, sono arrivati infatti due "pezzi da novanta": Rafa Benitez dal Chelsea vincitore dell'Europa League e il francese Rudi Garcia dal Lilla.

Dalla Serie B, fiducia ai promossi – Tre squadre arrivate nella massima serie e tre allenatori che si godranno la Serie A conquistata sul campo. A differenza del 2012-2013 quando fu confermato solo Giampiero Ventura del Torino (il Pescara scelse Stroppa dopo l'addio di Zeman e la Sampdoria Ferrara, dopo la promozione ottenuta da Iachini), tutti e tre i tecnici neopromossi, Eusebio Di Francesco del Sassuolo, Davide Nicola del Livorno e Andrea Mandorlini del Verona, proseguiranno la loro avventura anche in A.

Quattro esordienti e tre ritorni – Nella nuova Serie A saranno 4 gli allenatori al debutto. Oltre a Nicola e Lopez, sarà la prima volta nella massima serie per Rudi Garcia e Fabio Liverani. Il francese è il primo tecnico transalpino nella storia della Serie A, mentre l'ex centrocampista esordirà in panchina da professionista, dopo due stagioni con gli Allievi del Genoa. Tre mister invece riassaggeranno la massima serie dopo qualche anno. Rafa Benitez, dopo la breve parentesi all'Inter nel 2010, Andrea Mandorlini, a sei anni dalla rescissione con il Siena (era la stagione 2007-2008) ed Eusebio Di Francesco, ritornato in A dopo l'esperienza non felice con il Lecce nella stagione 2011-2012.

Il decano Ventura e il giovane Liverani – Passata (o quasi) la moda dei ragazzini in panchina, la serie A si riscopre più matura. L'età media poco sotto i 50 anni, con i picchi di Giampiero Ventura (65 anni) e di Fabio Liverani, classe 1976. Se il tecnico dei granata è il più anziano della massima serie Francesco Guidolin è quello con più presenze, 517, seguito da Walter Mazzarri con 335. Il tecnico dei friuliani, a Udine dalla stagione 2010-11, è anche l'allenatore da più tempo sulla panchina della stessa squadra, un primato condiviso con il rossonero Massimiliano Allegri e l'atalantino Stefano Colantuono.

Moduli: 4-3-3 e 3-5-2 i più usati – Tatticamente la nuova Serie A non sarà molto differente da quella vecchia. Continua la moda del 3-5-2 adottato come da tradizione da Conte e Mazzarri, ma anche dalla Samporia e dal Parma, mentre il 4-3-3 con le sue varianti (trequartista o “albero di Natale”) è quello preferito tra gli altri dal Milan, dalla Roma, dal Sassuolo e dal Catania. Quasi sparito il 4-4-2 (lo dovrebbe utilizzare solo il Chievo di Sannino), mentre ritorna il 4-2-3-1, preferito dal Napoli di Rafa Benitez e dal Bologna di Pioli.