Non solo Chievo, col gol negato a Paloschi contro la Juve. Dalle sviste, alla cosiddetta "sudditanza psicologica". Le vie del campionato sono storicamente lastricate di sbagli dei direttori di gara. Eccone un campionario esemplare... IL VIDEO
Si parlerà a lungo dell'errore arbitrale di mercoledì sera che ha negato un gol buono al Chievo contro la Juventus. La bandierina alzata dall'assistente dell'arbitro De Marco ha influito non poco sull'incontro: soprattutto, è impossibile negare che sia un errore, ed è difficile capire come sia stato possibile. Signorilmente il presidente dei veronesi Campedelli non ha protestato, anzi è andato a consolare l'autore del grossolano errore, l'assistente Fabiano Preti. Questi era il guardalinee anche di Juve-Inter dell'anno scorso (3-1), il cui primo gol del bianconero Vidal era viziato da un chiaro fuorigioco di Asamoah.
Le vie degli scudetti sono lastricate di errori arbitrali, ai quali peraltro si deve l'invenzione della moviola: stagione 67-68, si gioca Inter-Milan, un gran tiro di Rivera picchia contro la traversa e batte sulla riga. Per l'arbitro D'Agostini e' gol, ma le riprese tv lo smentiscono.
L'anno scorso in Catania-Juventus due errori grossolani della terna arbitrale, entrambi a danno dei padroni di casa. L'arbitro Gervasoni, mal coadiuvato dall'assistente Maggiani, annullò un gol valido a Bergessio, e ne convalidò uno irregolare allo juventino Vidal.
Due stagioni fa il Milan era talmente arrabbiato per gli errori dei giudici di gara, che pubblicò sul suo sito le immagini di due gol validi, ma annullati, segnati da Muntari (palla entrata di mezzo metro nella porta della Juve, ma non vista dall'arbitro Tagliavento) e da Robinho (contro il Catania) accompagnandoli con la scritta 'Inaccettabile'. Il gol di Muntari addirittura suscitò le pubbliche scuse del designatore degli arbitri Marcello Nicchi.
Stagione '97-'98, Empoli-Juventus: l'empolese Bianconi colpisce di testa e manda in rete, il portiere Peruzzi con una manata scaccia la palla, ormai entrata. L'arbitro Rodomonti non concede il gol. Inutili le proteste. Anni dopo addirittura la procura di Firenze, su denuncia, aprirà un'inchiesta su quel gol fantasma: l'archiviazione finale include nelle motivazioni la parola "sudditanza psicologica".
D'altra parte gli abbagli inspiegabili non sono un marchio di fabbrica solo italiano. Un incubo rivivono gli inglesi al ricordo del gol di mano, la mano de Dios, di Diego Maradona che spianò all' Argentina la via della finale al mondiale 1986, a danno dei britannici. In Irlanda ancora piangono per quel gol segnato da Gallas dopo un plateale tocco di mano dal francese Thierry Henry, che eliminò ingiustamente dai mondiali del Sudafrica la squadra allora guidata da Giovanni Trapattoni. Inutilmente gli irlandesi chiesero di ripetere la gara.
Nel 2010 fu convalidato un gol in fuorigioco nettissimo di Miro Klose, all'epoca al Bayern, che costò alla Fiorentina l'eliminazione dai quarti di Champions. Arbitrava il norvegese Ovrebo, un fuoriclasse della svista, con numerosi precedenti, e che dopo quella partita fu collocato a riposo. Nello stesso anno ai mondiali del Sudafrica in Inghilterra-Germania, il britannico Lampard tira e colpisce la traversa, la palla tocca terra abbondantemente oltre la linea di porta. Ma l'arbitro annulla. La Germania poi vincerà 4-1: il risultato più importante fu però che Blatter si convinse a introdurre la tecnologia sulla linea di porta. Contro ogni abbaglio.
Le vie degli scudetti sono lastricate di errori arbitrali, ai quali peraltro si deve l'invenzione della moviola: stagione 67-68, si gioca Inter-Milan, un gran tiro di Rivera picchia contro la traversa e batte sulla riga. Per l'arbitro D'Agostini e' gol, ma le riprese tv lo smentiscono.
L'anno scorso in Catania-Juventus due errori grossolani della terna arbitrale, entrambi a danno dei padroni di casa. L'arbitro Gervasoni, mal coadiuvato dall'assistente Maggiani, annullò un gol valido a Bergessio, e ne convalidò uno irregolare allo juventino Vidal.
Due stagioni fa il Milan era talmente arrabbiato per gli errori dei giudici di gara, che pubblicò sul suo sito le immagini di due gol validi, ma annullati, segnati da Muntari (palla entrata di mezzo metro nella porta della Juve, ma non vista dall'arbitro Tagliavento) e da Robinho (contro il Catania) accompagnandoli con la scritta 'Inaccettabile'. Il gol di Muntari addirittura suscitò le pubbliche scuse del designatore degli arbitri Marcello Nicchi.
Stagione '97-'98, Empoli-Juventus: l'empolese Bianconi colpisce di testa e manda in rete, il portiere Peruzzi con una manata scaccia la palla, ormai entrata. L'arbitro Rodomonti non concede il gol. Inutili le proteste. Anni dopo addirittura la procura di Firenze, su denuncia, aprirà un'inchiesta su quel gol fantasma: l'archiviazione finale include nelle motivazioni la parola "sudditanza psicologica".
D'altra parte gli abbagli inspiegabili non sono un marchio di fabbrica solo italiano. Un incubo rivivono gli inglesi al ricordo del gol di mano, la mano de Dios, di Diego Maradona che spianò all' Argentina la via della finale al mondiale 1986, a danno dei britannici. In Irlanda ancora piangono per quel gol segnato da Gallas dopo un plateale tocco di mano dal francese Thierry Henry, che eliminò ingiustamente dai mondiali del Sudafrica la squadra allora guidata da Giovanni Trapattoni. Inutilmente gli irlandesi chiesero di ripetere la gara.
Nel 2010 fu convalidato un gol in fuorigioco nettissimo di Miro Klose, all'epoca al Bayern, che costò alla Fiorentina l'eliminazione dai quarti di Champions. Arbitrava il norvegese Ovrebo, un fuoriclasse della svista, con numerosi precedenti, e che dopo quella partita fu collocato a riposo. Nello stesso anno ai mondiali del Sudafrica in Inghilterra-Germania, il britannico Lampard tira e colpisce la traversa, la palla tocca terra abbondantemente oltre la linea di porta. Ma l'arbitro annulla. La Germania poi vincerà 4-1: il risultato più importante fu però che Blatter si convinse a introdurre la tecnologia sulla linea di porta. Contro ogni abbaglio.