La sindrome dell'Ultima. Un Sassuolino nella scarpa di Rafa

Calcio
Il Sassuolo fa festa, ha bloccato la corsa del grande Napoli
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Nel calcio ogni tanto capitano giornate strane in cui, grazie a curiose congiunzioni astrali, la prima affronta l'ultima in classifica e non la batte. Per informazioni chiedete al Napoli. Per fortuna l'ultima la s'incontra solo una volta l'anno

Nel calcio, e in serie A in particolare, ogni tanto capitano quelle giornate strane in cui, grazie a curiose congiunzioni astrali, la prima affronta l'ultima in classifica e non la batte. Per informazioni chiedete al Napoli, bloccato dal Sassuolo che nelle prime quattro giornate aveva esibito la peggior difesa degli ultimi vent'anni.

O alla Roma, che ora si gode il primato ma non ha mai dimenticato il Roma-Lecce 2-3 del 1986, diventata partita proverbiale quando si vuole ricordare la caduta a due passi dal traguardo. La febbre dell'ultima in classifica è una sindrome che non ha risparmiato nessuno, neanche il grande Milan di Capello, che nell'anno in cui vinse campionato e Champions e strapazzò il Barcellona di Cruijff fu bloccato 0-0 in casa dal Lecce, solo 4 punti in tutto il girone d'andata. E neanche il miglior portiere del mondo, che due anni fa, in un altro balordo mercoledì sera, contro il solito Lecce terzultimo a un passo dalla B, era incappato in una papera che a momenti bloccava la corsa-scudetto della prima Juve di Conte.

E neanche qualche fuoriclasse un po' irascibile, che non aveva gli anticorpi adatti a superare indenne questa brutta malattia di stagione (Ibrahimovic espulso contro il Bari). Contro cui c'è solo un rimedio: fare un bel respiro e mantenere la calma, perché, per fortuna, l'ultima in classifica s'incontra solo una volta all'anno.