Icardi, Birsa e Gervinho: i gol che non ti aspetti

Calcio
Le parole chiave della 6.a giornata
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CAMPIONATO SU TWITTER. Tre nomi di protagonisti non annunciati per identificare la giornata di campionato. Tra le parole più citate c'è sempre menzione per Tevez. Merito alla Roma capolista

Juve - Fa più fatica del previsto eppure vince. Prima con il Chievo e poi con il Torino la squadra di Conte ha fatto bottino pieno pur non sfoggiando il solito gioco. L'assenza di Pirlo? Non è detto, anche con lui i bianconeri, a volte, sono parsi poco fluidi nella manovra. Ma intanto la Juve continua a essere lì, da favorita e con un occhio alla Champions.

Tevez
- La sua caviglia martoriata (con tanto di foto pubblicata) ha fatto impressione. Ma per abbattere l'Apache ci vuole molto di più, e lui lo zampino nei gol bianconeri ce lo mette sempre.



Icardi - Pian pianino, un passo e un gol alla volta. Mauro Icardi si sta guadagnando la fiducia di Mazzarri. E' giovane e perciò va tutelato, specie in una squadra che cerca riscatto come l'Inter e per il momento i soldi investiti per lui sono stati ben spesi. E che dire di Nagatomo? Il giapponese ha messo lo zampino in 5 dei 16 gol nerazzurri: anche Maurito ne ha beneficiato.



Derby - Quello della Mole il Toro non lo vince da 19 anni. Sembrava potesse essere la volta buona e, invece, complice un errore dell'arbitro i granata finiscono ancora a 0, come gol e come punti. Alla prossima.

Birsa - Che fosse lui a pagare per le mancanze di una squadra ridotta all'osso per gli innumerevoli infortuni era prevedibile. E' schierato nel ruolo in cui al Milan hanno giocato i vari Boban, Savicevic, Rui Costa o Rivaldo. Ma lui ha ripagato la fiducia dell'allenatore e risposto alla sfiducia, del pubblico, con impegno e con un gol preziosissimo.

Immobile - Per poco immobile non è rimasto Tevez. Durissimo e brutto il fallo di Ciro che non è riuscito a trasformare tutta la sua grinta in gol. Al Toro sono fiduciosi, le reti pesanti arriveranno.



Capolista
- La Roma, indiscutibilmente e meritatamente per quanto fatto vedere in campo Sei partite, sei vittorie, una squadra che non si accontenta di segnare 5 gol al Bologna. E il suo allenatore a ruota: "Non siamo ancora perfetti", ha detto a fine gara. Chi si accontenta non gode.

Pareggio - Fa sensazione quello ottenuto in rimonta dal Sassulo che, come fa notare Mario Sconcerti nella sua analisi di giornata, è la fotografia dell'orgoglioso tentativo delle piccole di restare ancorate alle più forti.

Gervinho - A Roma lo consideravano un acquisto superfluo, insomma uno che ci può stare ma non in grado di fare la differenza. E invece solo il suo ex allenatore (ai tempi del Lille) ne conosceva i superpoteri. Chapeau.



Gasperini
- Premesso che, forse, Fabio Liverani paga per colpe non propriamente sue: un calendario durissimo all'inizio e una squadra con qualità non eccelse, il Gasp, per quanto bravo, è un cavallo di ritorno che, secondo una credenza, non funziona. Ma non è detto, staremo a vedere.

Pandev
- Ne togli uno e ne metti un altro, il risultato non cambia. C'è sempre chi fa gol. Questa volta è toccato al macedone che, ultimamente, era stato invischiato nel turnover per fare spazio a Insigne o a Callejon. E Benitez ha avuto ancora una volta ragione.