Inter-Roma, se nel calcio vince chi cambia... in panchina
CalcioL'ANTICIPO DELLE 20.45. Nerazzurri e giallorossi avevano chiuso la scorsa stagione allo sbando o quasi. Eccoli invece rigenerati da Mazzarri e Garcia, che per il momento hanno stracciato Allegri e Petkovic, tecnici riconfermati e un po' in crisi
Signora, cambierebbe il suo Garcia per uno Zeman e un Andreazzoli? E un Mazzarri per Stramaccioni e Gasperini? Con tutto il rispetto per i diretti interessati, la situazione di Inter e Roma ricorda molto la vecchia pubblicità dei detersivi. C’è da scommetterci: nessuno tra i tifosi delle due squadre del big match di stasera tornerebbe mai indietro, quanto ad allenatore. Neanche se in cambio di quegli attuali gliene regalassero quattro.
Sono passate solo sei giornate, ma sono bastate a produrre un diluvio di elogi per Garcia e Mazzarri, indicati da tutti come la vera chiave per l'ottima partenza di Roma e Inter. Da un lato, un gioco moderno, veloce, divertente e la vetta della classifica: tutta merce che non si vedeva da un po’ in casa giallorossa. Dall’altro, la concretezza tipica del tecnico livornese, che ha applicato la filosofia del suo Napoli a una squadra, l'Inter, che aveva chiuso la scorsa stagione quasi allo sbando.
Il ribaltone: a Roma e Milano, per ora, vince chi cambia – Se è bastato poco ai due tecnici per entrare nel cuore dei rispettivi tifosi, è merito anche della crisi dell’altra metà di Roma e Milano. Dopo un anno a guardare i poco amati “cugini” dal basso, giallorossi e nerazzurri finalmente godono. Ai romanisti sarebbe bastato il derby vinto per 2 a 0, ma di certo il +8 sulla Lazio non guasta. Agli interisti non dispiacerà granché vedere il Milan arrancare a metà classifica, con tanto di panchina di Allegri perennemente in bilico.
Già, la panchina. Non è un dettaglio notare che il “ribaltone” cittadino ha premiato le squadre che hanno cambiato guida. Il tutto nonostante tante cessioni (in casa Roma) e un mercato piuttosto anonimo (vedi Inter). Come molti hanno notato, per giallorossi e nerazzurri il vero mercato è stato trovare tecnici capaci di rivitalizzare tanti giocatori in crisi d'identità.
La prova del tempo e la stagione senza Europa – Inutile dire che sei giornate non bastano per dire che la svolta sia definitiva e acquisita e che questo Roma-Inter, a fine anno, lo dovremo considerare uno scontro cruciale per lo scudetto. Le due piazze, si sa, sono di facile e rapido entusiasmo, ma sanno anche diventare crudeli e capricciose non appena le cose non girino più a meraviglia.
Dalla parte di Garcia e Mazzarri c’è però un’altra circostanza, che li sta aiutando e li aiuterà non poco nella gestione della squadra. Né Roma né Inter, com’è noto, giocano in Europa, a differenza delle loro rivali. Un elemento che forse ha già contribuito agli ottimi esordi dei due tecnici, che hanno potuto insegnare schemi e filosofia senza dover badare a lunghe trasferte, voli notturni, gambe pesanti. Oneri, ma soprattutto onori, che tifosi e società rivogliono al più presto.
Sono passate solo sei giornate, ma sono bastate a produrre un diluvio di elogi per Garcia e Mazzarri, indicati da tutti come la vera chiave per l'ottima partenza di Roma e Inter. Da un lato, un gioco moderno, veloce, divertente e la vetta della classifica: tutta merce che non si vedeva da un po’ in casa giallorossa. Dall’altro, la concretezza tipica del tecnico livornese, che ha applicato la filosofia del suo Napoli a una squadra, l'Inter, che aveva chiuso la scorsa stagione quasi allo sbando.
Il ribaltone: a Roma e Milano, per ora, vince chi cambia – Se è bastato poco ai due tecnici per entrare nel cuore dei rispettivi tifosi, è merito anche della crisi dell’altra metà di Roma e Milano. Dopo un anno a guardare i poco amati “cugini” dal basso, giallorossi e nerazzurri finalmente godono. Ai romanisti sarebbe bastato il derby vinto per 2 a 0, ma di certo il +8 sulla Lazio non guasta. Agli interisti non dispiacerà granché vedere il Milan arrancare a metà classifica, con tanto di panchina di Allegri perennemente in bilico.
Già, la panchina. Non è un dettaglio notare che il “ribaltone” cittadino ha premiato le squadre che hanno cambiato guida. Il tutto nonostante tante cessioni (in casa Roma) e un mercato piuttosto anonimo (vedi Inter). Come molti hanno notato, per giallorossi e nerazzurri il vero mercato è stato trovare tecnici capaci di rivitalizzare tanti giocatori in crisi d'identità.
La prova del tempo e la stagione senza Europa – Inutile dire che sei giornate non bastano per dire che la svolta sia definitiva e acquisita e che questo Roma-Inter, a fine anno, lo dovremo considerare uno scontro cruciale per lo scudetto. Le due piazze, si sa, sono di facile e rapido entusiasmo, ma sanno anche diventare crudeli e capricciose non appena le cose non girino più a meraviglia.
Dalla parte di Garcia e Mazzarri c’è però un’altra circostanza, che li sta aiutando e li aiuterà non poco nella gestione della squadra. Né Roma né Inter, com’è noto, giocano in Europa, a differenza delle loro rivali. Un elemento che forse ha già contribuito agli ottimi esordi dei due tecnici, che hanno potuto insegnare schemi e filosofia senza dover badare a lunghe trasferte, voli notturni, gambe pesanti. Oneri, ma soprattutto onori, che tifosi e società rivogliono al più presto.