Mexes, una carezza in un pugno. La Roma è tornata magica

Calcio
Le parole chiave della 7.a giornata
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CAMPIONATO SU TWITTER. Non poteva mancare tra i termini più citati sulla rete il pugno incriminato del difensore del Milan a Chiellini. Citazioni per l'Hellas che stupisce, ma anche per il poker del Napoli e per Fantantonio tornato decisivo

Formica - Atomica, il suo soprannome val bene il concetto. Con il suo ingresso la partita è letteralmente esplosa. Ha segnato il gol più veloce in serie A di un sostituto dal suo ingresso in campo: 1'46". Come una formichina ha messo da parte amarezza e voglia repressa, appena ha avuto l'occasione ha schiantato il Milan.



Muntari
- Diciannove secondi, il secondo gol più rapido di questo campionato. Arruffone, nervoso, falloso, chiamatelo come volete ma è pur sempre l'ultimo ad arrendersi e certamente è stato l'attaccante più pericoloso del Milan. Questa volta la palla è entrata non una ma ben due volte, evidentemente segnare alla Juve non porta bene.

Pugno - Il gesto di Mexes, secondo Allegri, non è stato un pugno, ma nemmeno una carezza. Riassumiamolo così per sdrammatizzare:



Capolista
- A punteggio pieno, la Roma delle meraviglie. Anche se Garcia continua a insistere che è presto per parlare di scudetto. Barcellona e giallorossi sono le uniche due squadre nei maggiori campionati ad avere vinto tutte le partite giocate. Qualcosa vorrà pur dire.

Magica
- Roma, ovviamente. Perché sta facendo sognare i tifosi e perché in campo regala magie: Gervinho, sparisce per la sua velocità e riappare per creare pericoli, Totti nasconde la palla e poi segna, Florenzi segna e rovescia. A maggio Garcia tirerà fuori il coniglio dal cilindro?



Poker - La risposta a chi sosteneva che il Napoli fosse Higuain-dipendente. No, non lo è affatto: in gol sono andati Pandev, Inler, Callejon e Hamsik e Mertens ha fatto il fenomeno tra le linee del Livorno. Il passo falso con il Sassuolo e la sconfitta con l'Arsenal è acqua passata.

Hellas
- A proposito di poker quello del Verona a Bologna impressiona, per qualità di gioco della squadra di Mandorlini e per la scoperta di un giocatore che diventerà un grande nel campionato italiano: Juan Manuel Iturbe. Assist, gol e tutto il repertorio del calcio sudamericano. Ne sentiremo ancora parlare.



Inler - L'uomo in più del Napoli di Benitez. Quando c'è da sbrogliare la situazione, lui è sempre presente. Non sarà così appariscente come Behrami ma la sostanza, in termini anche di gol, si sente.

Fantantonio - Finora aveva un po' vivacchiato in attesa di trovare l'ispirazione giusta. Un gol prima di ieri, qualche buon assist ma niente di tutto ciò che ci si aspetta da Cassano. Finalmente è tornato decisivo, vuole la Nazionale? Continui a giocare così.



Di Natale - Sempre lui, continuamente lui. Il regalo di compleanno per Francesco Guidolin lo impacchetta Totò con l'ennesimo capolavoro della sua carriera.

Rigore - E' quando l'arbitro fischia, diceva Vujadin Boskov, inutile recriminare. Tuttavia la scena di Ventura che rimprovera i suoi dopo il penalty concesso alla Samp riesce a strappare un sorriso ai tifosi granata delusi ma che possono essere fieri di una squadra come quella che stanno vedendo quest'anno.