Roma, ottava meraviglia. Doppietta di Pjanic, Napoli ko
CalcioL'ANTICIPO DI A. Otto partite e altrettante vittorie per la squadra di Garcia (eguagliata la Juve): una perfetta punizione nel primo tempo e un rigore nel secondo lanciano in fuga la capolista. Azzurri in dieci dal 70' per l'espulsione di Cannavaro
ROMA-NAPOLI 2-0
49' e 71' rig. Pianic
Guarda la cronaca del match
LE PAGELLE
Questa Roma è magica davvero. Con una doppietta di Pjanic la squadra di Garcia batte anche il Napoli di Benitez, lo stacca in classifica volando a più 5, e coglie l’ottava vittoria di fila. I giallorossi fanno tutto bene: soffrono, segnano quando è il momento, a tratti giocano alla grande. E ancora una volta senza subire gol. Con questi tre punti fanno 24 in 8 partite, a una gara dal record di miglior partenza di sempre, le 9 vittorie della Juve di Capello. Ma è quella di Conte a doversi preoccupare: quest'anno tocca inseguire una macchina quasi perfetta. Che se non è la favorita numero uno, poco ci manca.
Diego c’è (in ritardo) - L’atmosfera dell'Olimpico sembra annunciare una gran partita. Anche se le occasioni latitano, il ritmo è alto. Sotto gli occhi di Maradona, entrato in ritardo e accolto dai cori dei tifosi, il Napoli – ancora privo di Higuain – fatica a proporre gioco e rischia due volte su De Rossi e Gervinho. Dopo una mezz'ora così così, la partita finalmente si infiamma: il Napoli si scuote, ma la Roma – che fin qui ha controllato – tiene bene sulle iniziative azzurre, rapide ma imprecise.
Fuori Totti - Garcia è costretto al cambio più doloroso: toglie capitan Totti per un problema al flessore della coscia destra, al suo posto c’è Borriello. La grande occasione però la crea il Napoli: Pandev si divora un gol davanti a De Sanctis, bravo a rallentare il pallone calciato dal macedone quanto basta per dare a De Rossi il tempo di tornare e spazzarlo via. Esce anche Britos, e la Roma, che un attimo prima aveva rischiato di andare sotto, torna a creare palle gol con Florenzi e Strootman.
La pennellata di Pjanic - Più ci si avvicina all’intervallo, più lo 0-0 è in bilico: prima Insigne da due passi colpisce il palo esterno; poi il vantaggio finalmente arriva, ma è per la Roma. Con una punizione perfetta di Pjanic a recupero scaduto, dove Reina proprio non può arrivare, si chiude un primo tempo in crescendo.
Un altro Napoli – Nella ripresa l’intensità cresce ancora, merito di un Napoli molto più aggressivo e pericoloso. Inler e Hamsik pizzicano il palo con due botte da fuori, la Roma, a denti stretti - e con Ljajic al posto di Gervinho – è schiacciata nei 30 metri davanti a De Sanctis dall’assedio azzurro. Ma anche se è alle corde, dà sempre l’impressione di poter trovare le forze per il colpo del 2-0. Che infatti arriva.
Partita chiusa – Quando sembra il momento di pareggiare, il Napoli si fa colpire di nuovo. Cannavaro (entrato per Britos) trattiene in area Borriello, che con molta esperienza cade a terra. Per l’ex capitano del Napoli è il secondo giallo, per la Roma il rigore che vale un altro gol: ancora Pjanic, stavolta di potenza, arrotonda il risultato, un minuto dopo l’ingresso di Higuain. Ma gli ultimi tentativi del Napoli non serviranno. Al triplice fischio l’Olimpico può esplodere: anche per il tifoso più scaramantico è diventato difficile non credere al sogno.
49' e 71' rig. Pianic
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Questa Roma è magica davvero. Con una doppietta di Pjanic la squadra di Garcia batte anche il Napoli di Benitez, lo stacca in classifica volando a più 5, e coglie l’ottava vittoria di fila. I giallorossi fanno tutto bene: soffrono, segnano quando è il momento, a tratti giocano alla grande. E ancora una volta senza subire gol. Con questi tre punti fanno 24 in 8 partite, a una gara dal record di miglior partenza di sempre, le 9 vittorie della Juve di Capello. Ma è quella di Conte a doversi preoccupare: quest'anno tocca inseguire una macchina quasi perfetta. Che se non è la favorita numero uno, poco ci manca.
Diego c’è (in ritardo) - L’atmosfera dell'Olimpico sembra annunciare una gran partita. Anche se le occasioni latitano, il ritmo è alto. Sotto gli occhi di Maradona, entrato in ritardo e accolto dai cori dei tifosi, il Napoli – ancora privo di Higuain – fatica a proporre gioco e rischia due volte su De Rossi e Gervinho. Dopo una mezz'ora così così, la partita finalmente si infiamma: il Napoli si scuote, ma la Roma – che fin qui ha controllato – tiene bene sulle iniziative azzurre, rapide ma imprecise.
Fuori Totti - Garcia è costretto al cambio più doloroso: toglie capitan Totti per un problema al flessore della coscia destra, al suo posto c’è Borriello. La grande occasione però la crea il Napoli: Pandev si divora un gol davanti a De Sanctis, bravo a rallentare il pallone calciato dal macedone quanto basta per dare a De Rossi il tempo di tornare e spazzarlo via. Esce anche Britos, e la Roma, che un attimo prima aveva rischiato di andare sotto, torna a creare palle gol con Florenzi e Strootman.
La pennellata di Pjanic - Più ci si avvicina all’intervallo, più lo 0-0 è in bilico: prima Insigne da due passi colpisce il palo esterno; poi il vantaggio finalmente arriva, ma è per la Roma. Con una punizione perfetta di Pjanic a recupero scaduto, dove Reina proprio non può arrivare, si chiude un primo tempo in crescendo.
Un altro Napoli – Nella ripresa l’intensità cresce ancora, merito di un Napoli molto più aggressivo e pericoloso. Inler e Hamsik pizzicano il palo con due botte da fuori, la Roma, a denti stretti - e con Ljajic al posto di Gervinho – è schiacciata nei 30 metri davanti a De Sanctis dall’assedio azzurro. Ma anche se è alle corde, dà sempre l’impressione di poter trovare le forze per il colpo del 2-0. Che infatti arriva.
Partita chiusa – Quando sembra il momento di pareggiare, il Napoli si fa colpire di nuovo. Cannavaro (entrato per Britos) trattiene in area Borriello, che con molta esperienza cade a terra. Per l’ex capitano del Napoli è il secondo giallo, per la Roma il rigore che vale un altro gol: ancora Pjanic, stavolta di potenza, arrotonda il risultato, un minuto dopo l’ingresso di Higuain. Ma gli ultimi tentativi del Napoli non serviranno. Al triplice fischio l’Olimpico può esplodere: anche per il tifoso più scaramantico è diventato difficile non credere al sogno.