Squalifica a Cuadrado, la Fiorentina presenta ricorso

Calcio
La Fiorentina ha presentato ricorso contro la squalifica di Cuadrado (Getty)

Il club viola non ci sta e si appella contro lo stop previsto per il centrocampista colombiano, espulso contro il Napoli, dopo aver subito un secondo cartellino giallo per una simulazione inesistente

La Fiorentina ha presentato ricorso contro la squalifica per la doppia ammonizione per simulazione del proprio giocatore Juan Guillermo Cuadrado subita ieri sera, durante la partita contro il Napoli. La società viola si è messa subito al lavoro, con i proprio legali, richiedendo la prova televisiva con l'obiettivo di annullare il provvedimento dell'ammonizione e di escludere ogni responsabilità a carico dello stesso Cuadrado, che in caso di squalifica salterebbe la trasferta di sabato con il Milan.

Come mostrato dalle immagini Tv sul colombiano della Fiorentina è stato commesso da parte del napoletano Inler un fallo da rigore. E attraverso il proprio sito ufficiale, la Fiorentina sottolinea come "dalle immagini televisive si evinca chiaramente la buona fede del nostro calciatore da tutti riconosciuto come professionista che vive il calcio con allegria e professionalità e non rientra nella categoria dei simulatori seguendo la linea della società che trasmette ai propri giocatori valori come fair play e correttezza".

Il precedente - C'è un precedente in Italia di prova tv usata a discolpa di un calciatore. Un episodio analogo a quello accaduto ieri a Firenze nel match con il Napoli (Cuadrado squalificato per doppia ammonizione, perché accusato dall'arbitro Calvarese di simulazione, dopo che Inler lo ha sgambettato in area) risale alla partita Varese-Crotone dello scorso campionato, con l'espulsione rimediata da Fabrizio Grillo, accusato in quell'occasione di avere scalciato da terra un avversario. Le immagini tv dimostrarono l'innocenza del giocatore e il Giudice sportivo di serie B, il 24 dicembre 2012, accolse il ricorso del club lombardo proprio grazie alla prova televisiva. "Le acquisite riprese tv - scrisse il giudice - sono in piena garanzia tecnica e di perfetta intelleggibilità".