Allegri: "Troverò la soluzione, mai pensato a dimissioni"

Calcio
La Curva Sud ha esposto uno striscione di contestazione (Foto Getty)
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LA CRISI. Dopo la sconfitta con la Fiorentina, Galliani e il tecnico del Milan decidono il ritiro della squadra prima del Barcellona. L'allenatore rischia: "E' il mio peggior momento, giochiamo male, devo fare qualcosa". Dura contestazione dei tifosi

“E’ un momento difficilissimo, il peggiore della mia gestione e bisogna trovare la soluzione per uscirne: stare insieme ci farà bene”. Parola di Massimiliano Allegri, che da domani andrà in ritiro anticipato con il Milan in vista della partita con il Barcellona, dopo l’ennesima sconfitta, stavolta con la Fiorentina, che ha fatto infuriare dirigenza e tifosi. “La decisione – ha detto Allegri ai microfoni di Sky – è stata presa da società, tecnico e squadra. Dobbiamo preparare Barcellona nel modo migliore per arrivare a giocare col Chievo recuperati in un buono stato a livello mentale. Stasera l’ultima mezz’ora è stata brutta, dobbiamo riprenderci dal punto di vista psicologico. Dobbiamo lavorare, migliorare e cambiare qualcosa. La partita col Chievo diventa importantissima”.

Quella con il Chievo a questo punto potrebbe decidere anche il suo futuro. Allegri, che è conscio della situazione, afferma che “quando le cose vanno male ci sono tante cause. La squadra, certo, non può giocare male come stasera: abbiamo combinato poco davanti e siamo stati puniti da un tiro da 30 metri. Non è questione di mercato ma di infortuni. Sta a me trovare il bandolo della matassa, già da mercoledì ma soprattutto domenica”.

I tifosi hanno duramente contestato la squadra, ferma a 12 punti in 10 giornate. “Nel calcio contano solo i risultati, ci si dimentica a volte come arrivano. Ai ragazzi – sostiene il mister - non c’è da rimproverare nulla per l’impegno, ma si è giocato male e qui devo mettere mano io”. Sul suo futuro Allegri sa di non avere troppe garanzie: “Non credo ci saranno incontri notturni, se la società prenderà decisioni diverse me lo comunicherà. In questo momento sono l’allenatore del Milan e in un modo o nell’altro troverò la soluzione”.

Aleggia l'ipotesi di un cambio di modulo: torna l'idea del “4-2-fantasia”, con Kakà, due esterni e una punta centrale. Ma Allegri obietta: “Abbiamo fuori El Shaarawy e ci servono gli esterni. Io adesso ho Kakà che si sacrifica molto, dall’altra ho Birsa che gioca ogni tre giorni: non ho molte soluzioni per giocare col 4-2-3-1. Dobbiamo essere più veloci, verticalizziamo poco, attacchiamo male, ma la differenza la fanno i particolari: su 19 gol ne abbiamo presi 10 su calcio di punizione, direttamente o meno. Questa settimana dobbiamo cambiare qualcosa”. Allegri chiude con un auspicio: “Devo trasmettere serenità ai ragazzi che devono avere più cattiveria in campo. C’è da migliorare anche la fase di sviluppo di gioco e dobbiamo essere più attenti”.

"Non ho mai preso in considerazione l'idea di dare le dimissioni. Farò di tutto per uscire da questa situazione", ha poi spiegato Allegri in conferenza stampa.
"Berlusconi? Non ho parlato con il presidente dopo la gara", ha aggiunto. 

Contestazione: cori e striscioni - E’ contestazione durissima da parte dei tifosi del Milan. Durante il secondo tempo, dopo il gol di Borja Valero, gli ultras hanno cantato un coro eloquente (“Ci siamo rotti i co…”) e hanno riesposto uno striscione datato 28 agosto, quando – a mercato ancora aperto – la Curva Sud scriveva: “Una difesa e un centrocampo da rinforzare, non c’è altro a cui dovreste pensare”. Il colpo di mercato fu Alessandro Matri, un attaccante. Stasera gli ultras hanno aggiunto un altro striscione indirizzato alla dirigenza del Milan: “La vostra risposta: “Il tifoso non fa mercato!”. Era palese a tutti, ed ecco il risultato!”. Il principale destinatario di questi messaggi è Adriano Galliani, che ha lasciato la tribuna, furente, dopo la rete del raddoppio della Fiorentina e si è diretto negli spogliatoi, dove dopo la partita ha tenuto un lungo discorso davanti alla squadra.

Contro la squadra – Ma i tifosi del Milan non hanno risparmiato nemmeno i giocatori. Negli ultimi minuti hanno intonato cori rivolti ai calciatori: “Il Milan siamo solo noi” e “Veniamo coi bastoni”. A fine gara la squadra è stata subissata di fischi dagli spalti, mentre la Fiorentina festeggiava sotto il settore ospiti.