L'Inter omaggia Moratti: Livorno sconfitto 2-0 a San Siro

Calcio
Un autogol di Bardi, portiere del Livorno, ha regalato il vantaggio alla squadra di Mazzarri
bardi

L'ANTICIPO. Sotto gli occhi di Massimo Moratti, all'ultima gara da azionista di maggioranza del club, i nerazzurri ringraziano un'amnesia di Bardi e l'acuto di Nagatomo. Prestazione opaca degli uomini di Mazzarri, si rivede in campo Javier Zanetti

INTER-LIVORNO 2-0
30' aut. Bardi, 91' Nagatomo

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Non era un addio, ma un’atmosfera condita da cori, applausi e striscioni suonava quantomeno come un laconico “arrivederci”. Sotto gli occhi di Massimo Moratti, all’ultima gara da azionista di maggioranza del club in vista del passaggio ad Erick Thohir, l’Inter omaggia il suo presidente con una vittoria contro il Livorno. Il 2-0 finale, sigillato da un’amnesia di Bardi e dall’acuto di Nagatomo nel finale, non può entusiasmare sotto il profilo del gioco espresso dagli uomini di Mazzarri, tuttavia permette ai nerazzurri di mantenersi sulla scia delle corazzate al vertice. Quinto risultato utile e difesa ancora inviolata per l’Inter, che riabbraccia il suo capitano Javier Zanetti al rientro dopo la rottura del tendine d’Achille. I toscani lamentano invece il mal di trasferta (quarto ko di fila lontano dall’Ardenza) ed una deferenza quasi disarmante esibita a San Siro.

Quanti incroci tra Milano e Livorno - Mazzarri opta per il consolidato 3-5-1-1 con Guarin alle spalle di Palacio. Senza lo squalificato Juan Jesus, in difesa fa la sua comparsa Samuel. Problemi maggiori per Nicola, soprattutto in difesa, dove Coda e Rinaudo risultano appiedati dal giudice sportivo al pari del jolly Greco. Il folto centrocampo del 3-5-2 amaranto è una logica conseguenza. Tanti gli incroci sull’asse Milano-Livorno: Walter Mazzarri, livornese di nascita, dieci anni fa trascinò i toscani in Serie A prima di allenare la Reggina. Cresciuti invece alla Pinetina, ma sbocciati all’Ardenza in prestito, sono i giovani Bardi, Mbaye, Duncan e Benassi, senza dimenticare l’ex Siligardi.

Primi 45’ da sbadigli, dorme anche Bardi – Prima frazione contratta, contenuta da un Livorno diligente ma evanescente dalle parti di Handanovic. Di contro l’Inter mantiene una sostanziale supremazia territoriale ma, ad eccezione delle incursioni sulle fasce, sbatte contro le barricate erette da Nicola. Archiviati i guai muscolari per Schiattarella e Cambiasso, i ritmi blandi guastano i primi 45’ ad eccezione del vantaggio interista alla mezz’ora: il blackout di Bardi, impreparato su un innocuo cross di Jonathan, propizia la più comica delle autoreti. Non pervenuta la reazione ospite, anzi, è Alvarez che chiama all’intervento Bardi prima dell’intervallo.

Inter senza squilli, si rivede Zanetti – Dopo la pausa Nicola vota la staffetta dal sapore nerazzurro Duncan-Benassi, ma i toscani non pungono ancora. L’atteggiamento remissivo del Livorno, insidioso solo con i calci piazzati del brasiliano Emerson, deve fare i conti con le sporadiche velleità locali: Palacio contrastato da Valentini e Cambiasso domato da Bardi. Gli applausi li guadagna piuttosto Javier Zanetti che, sei mesi dopo la rottura del tendine d’Achille sinistro, all’81’ rientra in campo con la sua Inter. Toscani non pervenuti nemmeno nel finale di gara, quando Nagatomo sfrutta una serpentina di Kovacic e firma il 2-0. Un successo tutt’altro che brillante, ma che permette all’Inter di restare ancorata al trio di testa.