Chieti, che cavalcata: tre promozioni in quattro anni

Calcio
Il Chieti della semifinale play-off 2011-2012

SCHEDA. Nel 2007 il Chieti è ripartito dalla Promozione. Il ritorno tra i professionisti è riuscito nel giro di quattro anni. La risalita poi si è interrotta: due play-off persi hanno impedito il salto in Prima Divisione

(L'inno del Chieti in apertura)

Alla fine della stagione 2005-2006 il Chieti non si iscrive al campionato dopo aver terminato il campionato di C1 all'ultimo posto. Giustino Angeloni fondò una nuova società che ripartì dal campionato di Promozione. Con tre promozioni in quattro anni, il Chieti ritornò tra i professionisti dopo una cavalcata entusiasmante nelle serie minori. Nel 2010 i neroverdi, guidati da Vincenzo Vivarini, approdarono in Seconda Divisione dopo aver vinto il campionato di serie D. Non soddisfatti, accedono per due volte ai play-off. Dopo aver vinto la semifinale contro l'Aprilia nella stagione 2011/2012, il Chieti si arrende alla Paganese. Lo scorso anno, dopo un altro campionato brillante, la squadra di Tiziano De Patre si riconferma incompiuta: questa volta è l'Aquila, poi promosso, a sbarrare in semifinale la strada della Prima Divisione.

Il "Milan del Sud" - Al Chieti fu affibbiato questo soprannome nel campionato di IV Serie '54-'55. Quella squadra riuscì a non perdere per ventidue partite consecutive. Nonostante questo record, i neroverdi conclusero quella stagione al quarto posto, non riuscendo a ottenere la promozione in serie C.

Organigramma societario - Il presidente del club è Walter Bellia. Il record di presidenza però appartiene a Guido Angelini, al quale è intitolato anche lo stadio, alla guida del Chieti per 15 anni dal 1962 al 1977. La squadra è allenata da Giuseppe di Meo, al primo anno in neroverde. (Guarda le altre cariche).

Saranno famosi - Nel Chieti hanno giocato Enrico Chiesa, Fabio Grosso e Fabio Quagliarella

10 cose da sapere sul Chieti Calcio

1. Nero e verde per caso Il Chieti utilizza il nero e il verde come colori sociali perché all'atto della fondazione la sociaetà era così povera che utilizzò delle maglie del Venezia trovate per caso in un baule
2. Bastano solo 50 centesimi Nel 1922 la voglia di calcio a Chieti era tanta. Ma le vessazioni lasciate dalla Prima Guerra Mondiale impedivano a chiunque di investire nel calcio. Un gruppo di amici però decise lo stesso di cimentarsi nell'impresa, ma con un capitale sociale abbastanza ridotto: appena 50 centesimi
3. Sulle orme di Achille Nello stemma della società compare un Achille a cavallo. Chieti è una delle città più antiche d'Italia. La leggenda narra che fu proprio Achille a fondarla nel 1181 a.C. Secondo questa storia, l'eroe decise di chiamare la città con il nome della madre, Teate
4. Il "Milan "del Sud Correva la stagione '54-'55. Il Chieti attirò l'attenzione dei media nazionali per aver ottenuto 22 risultati utili consecutivi
5. Chieti porta bene La maglia neroverde ha fatto le fortune di diversi campioni. Enrico Chiesa dopo essere passato a Chieti (in prestito dalla Samp) tornò a Genova e disputò il campionato di A. Fabio Grosso passò dalla C2 alla massima serie con il Perugia. Fabio Quagliarella andò al Torino in B dove realizzò anche 7 gol
6.Antipasto Mondiale Tutti ricordano Fabio Grosso eroe di Germania con il suo rigore decisivo nella finale mondiale del 2006. Prima di quel gol, Grosso calciò solo un altro rigore: Prato-Chieti, semifinale play-off di C2. Naturalmente segnato
7. Arriva il Milan Il Chieti affronta davvero il Milan nel 1970, in occasione dell'inaugurazione dello stadio Angelini. La partita terminò 7 a 1 per i rossoneri, ma i neroverdi passarono in vantaggio. Ad arbitrare l'incontro fu chiamato Concetto Lo Bello
8. Il record di Angelini Guido Angelini, al quale è intitolato lo stadio, è stato presidente del Chieti per 15 anni (dal '62 al '77)
9. Inno genovese L'attuale inno del Chieti è stato "regalato" da alcuni artisti genovesi simpatizzanti del Chieti in onore della rinascita del club
10. Quella promozione meritata Nel campionato di serie D '66-'67, il Chieti si piazzò secondo dietro al Brindisi. A fine stagione la commissione disciplinare indagò su un tentativo di corruzione dei pugliesi, che alla fine furono condannati a 15 punti di penalizzazione. Ciò valse la promozione in C dei neroverdi