Sognando Pirlo: quando la fantasia arretra a metà campo

Calcio
Kakà non arretrerà a centrocampo, come fecero Di Stefano e Pirlo, ottenendo grandi successi
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Kakà ha già detto di non voler abbandonare il suo ruolo naturale di trequartista nel Milan. Ma visti i risultati ottenuti dal numero 21 della Juve e da fuoriclasse del passato come Boniperti e Di Stefano, Ricky potrebbe ripensarci

di Claudio Barbieri

Ricardo Kakà va all'attacco. Anzi, ci resta. Nonostante risultati incoraggianti, l'esperimento nell'amichevole di sabato scorso con lo Young Boys rimarrà tale e il brasiliano non arretrerà a centrocampo, in quel ruolo di playmaker che ha fatto in passato la fortuna di molti campioni, partiti con il 9 o il 10 sulle spalle e rinculati nella zona mediana per necessità, opportunità o casualità.

L'intuizione di Carletto -
Andrea Pirlo deve molto a Carlo Mazzone. Fu infatti il tecnico romano, ai tempi del Brescia nel 2001, a spostare l'attuale numero 21 della Juventus quale vertice basso di centrocampo. Impossibile far coesistere in attacco due pesi leggeri come il giovane trequartista di proprietà dell'Inter e Roberto Baggio. Da quel momento, il bresciano non si sposterà più dalla mediana, diventando uno dei più forti centrocampisti della storia e vincendo praticamente tutto. Ancelotti, Lippi e Conte sentitamente ringraziano.

Boniperti ispira Brera - Il Presidente onorario della Juventus fu tra i primi ad accettare di retrocedere il suo raggio di azione di qualche metro. Da bomber infallibile (178 gol in Serie A), Boniperti lasciò l'area di rigore ai due stranieri Charles e Sivori, ricoprendo con successo il ruolo di mezz'ala. Tre scudetti e due Coppe Italia vinte in quel periodo, in cui il giocatore di Barengo potè far valere tutto il suo innato carisma, tanto da ispirare Gianni Brera ad adottare un termine ora di uso comune: centrocampista.

Una carriera più longeva - L'elisir di lunga giovinezza di Alfredo Di Stefano si chiamava centrocampo. La Saeta Rubia, 216 gol, 5 Coppe Campioni e 8 Liga con il leggendario Real Madrid, arretrò nel finale della sua carriera per diventare il primo giocatore al mondo ad esprimere il cosiddetto calcio totale. D'altra parte le reti, in quel Real, potevano segnarle Gento, Puskas o Kopa, anche se l'argentino non perse mai il vizio del gol.

Anche Alex ci prova - Già nel 2009, all'epoca di Claudio Ranieri, Del Piero giocò 10 minuti di qualità a centrocampo in un'amichevole vinta 3-0 dalla Juve contro i dilettanti del Chisola. L'esperimento non ebbe più seguito, fino alla scorsa settimana, quando Alex è stato schierato nel ruolo di regista da mister Farina, che in cambio ha ricevuto un gol e una prestazione da incorniciare nel successo del Sydney FC sul Melbourne Heart. Che l'ex capitano della Juve voglia divertirsi ancora qualche anno in una zona del campo diversa dal solito?