Il Milan non sa più vincere: con il Genoa 1-1 tra i fischi
CalcioA San Siro, con un uomo in più per 60', la squadra di Allegri porta a cinque le partite senza vittorie (3 sconfitte). Tutto nel primo tempo: Kakà sblocca, Gila pareggia su rigore e Balotelli sbaglia dal dischetto. Dura contestazione dei tifosi rossoneri
MILAN-GENOA 1-1
4' Kakà (M), 8' rig. Gilardino (G)
Guarda la cronaca del match
LE PAGELLE
Continua il momento difficile del Milan, che nonostante la superiorità numerica non riesce a fare risultato pieno contro il Genoa. A San Siro finisce 1-1 tra i fischi del pubblico rossonero. Sull'altro fronte, in risultato va benissimo alla squadra di Gasperini, che dopo tre vittorie di fila conferma il trend positivo e torna a fare punti in uno stadio dove l'ultimo pareggio era datato 28 gennaio 2009 (1-1). Si perde attorno alla metà del secolo scorso, invece, l'ultimo successo esterno del Grifone (1957).
La partita - La serata strana del Milan comincia dal riscaldamento pre partita, quando un problema all'occhio sinistro costringe il difensore francese Mexes a dare forfait: corsa in ospedale e visita oculistica. Al suo posto gioca Bonera. La partita, però, si mette subito bene per i rossoneri, che sbloccano con un gran gol di Kakà al 3': aggancio al volo in area e tocco imprendibile per Perin. Kakà, schierato regolarmente da trequartista nonostante gli esperimenti d'inizio settimana, oltre alla fascia da capitano veste anche i panni del trascinatore. Non basterà. Dopo 5 minuti dal vantaggio cambia tutto: Emanuelson stende Fetfatzidis in area e Gilardino segna su rigore. Il pareggio agita i tifosi, ma non il Milan, che con coraggio e convinzione si riporta in avanti. La grande occasione arriva al 35', ma Balotelli si fa parare il rigore che si era procurato costringendo Manfredini all'espulsione. E' il secondo penalty su 24 sbagliato in carriera da SuperMari. Il primo è quello del 22 settembre contro il Napoli.
La contestazione e le minacce - A questo punto, sugli spalti, inizia un'altra partita. Fischi, tanti, da parte dei tifosi del Milan. Viene risparmiato solo Kakà. Dalla fine del primo tempo e per tutta la ripresa, la Curva Sud ha urla a gran voce alla squadra di tirare fuori gli attributi, esibendo una serie di striscioni. Il più inquietante recita: "Rosso come il sangue, nero come l'incazzatura: se non sputate sangue iniziate ad avere paura".
La ripresa - Il Genoa si chiude e il Milan attacca per tutto il secondo tempo. La squadra di Allegri lotta e colleziona palle gol. Eppure non arriva mai alla conclusione con la lucidità giusta (clomoroso il colpo di testa di Birsa all'88'). Sfortuna? Non solo. Di sicuro è lo specchio fedele di un momento stregato, che nemmeno l'ingesso di un pimpante Robinho è riuscito ad esorcizzare. In mezzo a tutto questo, però, va segnalata anche l'ottima prova del portiere genoano Perin. In totale fanno cinque partite senza vittorie e appena due pareggi per il Milan. E la panchina di Allegri continua a traballare.
4' Kakà (M), 8' rig. Gilardino (G)
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Continua il momento difficile del Milan, che nonostante la superiorità numerica non riesce a fare risultato pieno contro il Genoa. A San Siro finisce 1-1 tra i fischi del pubblico rossonero. Sull'altro fronte, in risultato va benissimo alla squadra di Gasperini, che dopo tre vittorie di fila conferma il trend positivo e torna a fare punti in uno stadio dove l'ultimo pareggio era datato 28 gennaio 2009 (1-1). Si perde attorno alla metà del secolo scorso, invece, l'ultimo successo esterno del Grifone (1957).
La partita - La serata strana del Milan comincia dal riscaldamento pre partita, quando un problema all'occhio sinistro costringe il difensore francese Mexes a dare forfait: corsa in ospedale e visita oculistica. Al suo posto gioca Bonera. La partita, però, si mette subito bene per i rossoneri, che sbloccano con un gran gol di Kakà al 3': aggancio al volo in area e tocco imprendibile per Perin. Kakà, schierato regolarmente da trequartista nonostante gli esperimenti d'inizio settimana, oltre alla fascia da capitano veste anche i panni del trascinatore. Non basterà. Dopo 5 minuti dal vantaggio cambia tutto: Emanuelson stende Fetfatzidis in area e Gilardino segna su rigore. Il pareggio agita i tifosi, ma non il Milan, che con coraggio e convinzione si riporta in avanti. La grande occasione arriva al 35', ma Balotelli si fa parare il rigore che si era procurato costringendo Manfredini all'espulsione. E' il secondo penalty su 24 sbagliato in carriera da SuperMari. Il primo è quello del 22 settembre contro il Napoli.
La contestazione e le minacce - A questo punto, sugli spalti, inizia un'altra partita. Fischi, tanti, da parte dei tifosi del Milan. Viene risparmiato solo Kakà. Dalla fine del primo tempo e per tutta la ripresa, la Curva Sud ha urla a gran voce alla squadra di tirare fuori gli attributi, esibendo una serie di striscioni. Il più inquietante recita: "Rosso come il sangue, nero come l'incazzatura: se non sputate sangue iniziate ad avere paura".
La ripresa - Il Genoa si chiude e il Milan attacca per tutto il secondo tempo. La squadra di Allegri lotta e colleziona palle gol. Eppure non arriva mai alla conclusione con la lucidità giusta (clomoroso il colpo di testa di Birsa all'88'). Sfortuna? Non solo. Di sicuro è lo specchio fedele di un momento stregato, che nemmeno l'ingesso di un pimpante Robinho è riuscito ad esorcizzare. In mezzo a tutto questo, però, va segnalata anche l'ottima prova del portiere genoano Perin. In totale fanno cinque partite senza vittorie e appena due pareggi per il Milan. E la panchina di Allegri continua a traballare.