La Roma non sa più vincere, la Juve resta prima
Calcio
Gli uomini di Garcia, espulso per la seconda volta in stagione, non vanno oltre lo 0-0 con il Cagliari nel posticipo della 13esima giornata. Il terzo pareggio consecutivo costa il primo posto ai giallorossi
ROMA-CAGLIARI 0-0
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La Roma non sa più vincere. Dopo gli 1-1 con Torino e Sassuolo, arriva il terzo pareggio dei giallorossi in campionato. Lo 0-0 del posticipo della 13esima giornata di Serie A però, oltre a rappresentare il terzo pari consecutivo degli uomini di Garcia, espulso per la seconda volta in questa stagione, costa ai giallorossi il primo posto che dopo 13 turni cambia padrone. La Roma sembra patire e non poco l’assenza di Totti (un gol in quattro partite senza il capitano, ndr), il vero regista offensivo della strabiliante armata di Garcia d’inizio stagione. Senza il capitano Gervinho e Florenzi sembrano meno pungenti, mentre Pjanic e Strootman faticano a trovare quegli inserimenti che avevano caratterizzato la manovra d’attacco della Roma delle prime 10 giornate. Così i giallorossi si ritrovano imbattuti, ma secondi in classifica: a -1 dalla Juve a quota 33.
Addio primo posto - Non riesce dunque alla Roma l’operazione sorpasso Juve. Merito anche di un Cagliari vivo, ordinato e molto pericoloso in ripartenza grazie alla rapidità di Ibarbo e Sau prima, e alla fisicità di Pinilla poi. Di fronte però la Roma si è trovato anche un Avramov in stato di grazia. Il portiere del Cagliari è stato prodigioso in più di un'occasione negando la gioia del gol a Maicon prima e Strootman poi.
Difesa imbattuta – Fin qui le notizie negative. Garcia, recidivo anche nel farsi pescare dalle telecamere nel comunicare con la sua panchina via radio, però può continuare a guardare con ottimismo alla fase difensiva. Per la 12esima volta in questo campionato la porta di De Sanctis è rimasta imbattuta confermando la qualità della linea arretrata della Roma, irrobustita dai tagli di De Rossi, che si conferma la meno perforata di tutti i campionati europei. Ai giallorossi però continuano a mancare i gol, quei gol che con Totti in campo arrivavano copiosi e che ora faticano ad arrivare. La Roma, ora più che mai, ha bisogno del suo capitano per tornare a sognare.
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La Roma non sa più vincere. Dopo gli 1-1 con Torino e Sassuolo, arriva il terzo pareggio dei giallorossi in campionato. Lo 0-0 del posticipo della 13esima giornata di Serie A però, oltre a rappresentare il terzo pari consecutivo degli uomini di Garcia, espulso per la seconda volta in questa stagione, costa ai giallorossi il primo posto che dopo 13 turni cambia padrone. La Roma sembra patire e non poco l’assenza di Totti (un gol in quattro partite senza il capitano, ndr), il vero regista offensivo della strabiliante armata di Garcia d’inizio stagione. Senza il capitano Gervinho e Florenzi sembrano meno pungenti, mentre Pjanic e Strootman faticano a trovare quegli inserimenti che avevano caratterizzato la manovra d’attacco della Roma delle prime 10 giornate. Così i giallorossi si ritrovano imbattuti, ma secondi in classifica: a -1 dalla Juve a quota 33.
Addio primo posto - Non riesce dunque alla Roma l’operazione sorpasso Juve. Merito anche di un Cagliari vivo, ordinato e molto pericoloso in ripartenza grazie alla rapidità di Ibarbo e Sau prima, e alla fisicità di Pinilla poi. Di fronte però la Roma si è trovato anche un Avramov in stato di grazia. Il portiere del Cagliari è stato prodigioso in più di un'occasione negando la gioia del gol a Maicon prima e Strootman poi.
Difesa imbattuta – Fin qui le notizie negative. Garcia, recidivo anche nel farsi pescare dalle telecamere nel comunicare con la sua panchina via radio, però può continuare a guardare con ottimismo alla fase difensiva. Per la 12esima volta in questo campionato la porta di De Sanctis è rimasta imbattuta confermando la qualità della linea arretrata della Roma, irrobustita dai tagli di De Rossi, che si conferma la meno perforata di tutti i campionati europei. Ai giallorossi però continuano a mancare i gol, quei gol che con Totti in campo arrivavano copiosi e che ora faticano ad arrivare. La Roma, ora più che mai, ha bisogno del suo capitano per tornare a sognare.
