Pochi gol in Serie A: si attacca poco o si difende troppo?
CalcioDopo un avvio di stagione scoppiettante, con l'autunno il campionato italiano ha registrato un impressionante calo di gol. Un dato che purtroppo incide sullo spettacolo. Mentre all'estero fioccano le reti...
di Valerio Spinella
E dire che la Serie A era partita col botto: 152 gol messi a segno nelle prime 5 giornate, per una media di 30,4 a weekend. Oggi, reduci da un turno che ci ha regalato soltanto 18 reti, ci ritroviamo ad invidiare i campionati stranieri e a chiederci il motivo di un divario così netto: basti pensare ai 42 gol realizzati nell'ultima giornata di Liga, più del doppio dei nostri.
Nel campionato spagnolo si segna storicamente di più, è sempre stato così e ogni volta che la Liga sforna un bomber (da Baptista a Ricardo Oliveira, senza scomodare gli Aguero o i Falcao) si rafforza lo stereotipo delle difese iberiche "allegre". Così come è un dato di fatto che negli ultimi dieci anni la Eredivisie abbia sempre offerto le classiche goleade del venerdì mentre la Francia, specie prima dell'approdo degli sceicchi, non abbia mai ospitato la sagra del gol.
Crollano le azioni... da gol - Quello che sta succedendo in Serie A nelle ultime settimane non può ancora essere considerato un campanello d'allarme. Al momento, la preoccupazione degli amanti dello spettacolo riguarda la tendenza, in ribasso, del dato che stiamo trattando. Facendo la media delle 13 giornate di Serie A disputate finora, infatti, i 356 gol messi a segno equivalgono a 27,38 a giornata. Ma la differenza tra la media delle prime 5 giornate e le ultime 5 è impressionante: 30.4 contro 22.6.
Conseguenze nel mondo delle scommesse? - E' improbabile che questo trend condizioni le quote della giocata under-over, una delle più apprezzate (si basa sulla previsione riferita al numero di gol sommati in un singolo match). Come spiega Adam Grapes, quotista Snai, l'attenzione per stabilire le quote si basa più sulle squadre che sui campionati d'appartenenza. Se Real Madrid e Barcellona assicurano sempre partite con una buona dose di reti, una squadra come l'Arsenal è invece più imprevedibile (alterna under a over in modo equilibrato). Al contrario, in Brasile il Corinthians ha fatto 36 partite di cui 33 sono finite under (con meno di 2,5 gol). Ma a volte un campionato può cambiare fisionomia per via di un allenatore solo, come successe alla Serie B nella stagione 2011-2012. Grazie al Pescara di Zeman, ricorda Adam Grapes, quel campionato stabilì il record di media gol a partita: 2,52 contro i 2,33 della stagione precedente (in quella in corso siamo a 2,38).
Diamo i numeri - Tornando alla Serie A in atto, l'ultimo turno di campionato non si limita ad evidenziare attacchi che sparano a salve. La tredicesima giornata, in cui sono stati sommati soltanto 18 gol, ha visto ben 7 squadre a secco. Quattro di queste (Verona, Napoli, Livorno e Roma) giocavano in casa. Il confronto con le ultime cinque giornate dei principali campionati esteri, è impietoso:
Premier League: 34, 28, 21, 23, 34. Media: 28
Bundesliga (18 squadre): 26, 32, 29, 32, 26. Media 29
Liga: 42, 33, 23, 33, 32. Media: 32,6
Ligue1: 21, 20, 28, 28, 28. Media: 25
Non è facile capire il motivo del rallentamento in fase offensiva che in autunno ha colpito le squadre italiane. Potrebbe essere una combinazione di difese impenetrabili e attacchi sterili, ma nello stesso arco temporale Juve, Napoli e Milan hanno giocato tre partite di Champions League. E in Europa i risultati assumono le sembianze di partite normali: 2-1, 2-2, 3-1 (Juve); 1-2, 3-2, 3-1 (Napoli); 1-1, 3-1, 2-1 (Milan). Gol da una parte e dall'altra. Sarà la mentalità europea? Se è così, sarebbe bello trasferirla anche in Italia. Ne va della bellezza del nostro campionato, ci guadagnano calcio e fantacalcio.
Ma tra speranze e propositi rimane un grande dubbio: calcolatrice alla mano, continuando a viaggiare alla nostra media, in Serie A arriveranno altri 684,5 gol: chi sarà mai l'autore di quel mezzo gol?
E dire che la Serie A era partita col botto: 152 gol messi a segno nelle prime 5 giornate, per una media di 30,4 a weekend. Oggi, reduci da un turno che ci ha regalato soltanto 18 reti, ci ritroviamo ad invidiare i campionati stranieri e a chiederci il motivo di un divario così netto: basti pensare ai 42 gol realizzati nell'ultima giornata di Liga, più del doppio dei nostri.
Nel campionato spagnolo si segna storicamente di più, è sempre stato così e ogni volta che la Liga sforna un bomber (da Baptista a Ricardo Oliveira, senza scomodare gli Aguero o i Falcao) si rafforza lo stereotipo delle difese iberiche "allegre". Così come è un dato di fatto che negli ultimi dieci anni la Eredivisie abbia sempre offerto le classiche goleade del venerdì mentre la Francia, specie prima dell'approdo degli sceicchi, non abbia mai ospitato la sagra del gol.
Crollano le azioni... da gol - Quello che sta succedendo in Serie A nelle ultime settimane non può ancora essere considerato un campanello d'allarme. Al momento, la preoccupazione degli amanti dello spettacolo riguarda la tendenza, in ribasso, del dato che stiamo trattando. Facendo la media delle 13 giornate di Serie A disputate finora, infatti, i 356 gol messi a segno equivalgono a 27,38 a giornata. Ma la differenza tra la media delle prime 5 giornate e le ultime 5 è impressionante: 30.4 contro 22.6.
Conseguenze nel mondo delle scommesse? - E' improbabile che questo trend condizioni le quote della giocata under-over, una delle più apprezzate (si basa sulla previsione riferita al numero di gol sommati in un singolo match). Come spiega Adam Grapes, quotista Snai, l'attenzione per stabilire le quote si basa più sulle squadre che sui campionati d'appartenenza. Se Real Madrid e Barcellona assicurano sempre partite con una buona dose di reti, una squadra come l'Arsenal è invece più imprevedibile (alterna under a over in modo equilibrato). Al contrario, in Brasile il Corinthians ha fatto 36 partite di cui 33 sono finite under (con meno di 2,5 gol). Ma a volte un campionato può cambiare fisionomia per via di un allenatore solo, come successe alla Serie B nella stagione 2011-2012. Grazie al Pescara di Zeman, ricorda Adam Grapes, quel campionato stabilì il record di media gol a partita: 2,52 contro i 2,33 della stagione precedente (in quella in corso siamo a 2,38).
Diamo i numeri - Tornando alla Serie A in atto, l'ultimo turno di campionato non si limita ad evidenziare attacchi che sparano a salve. La tredicesima giornata, in cui sono stati sommati soltanto 18 gol, ha visto ben 7 squadre a secco. Quattro di queste (Verona, Napoli, Livorno e Roma) giocavano in casa. Il confronto con le ultime cinque giornate dei principali campionati esteri, è impietoso:
Premier League: 34, 28, 21, 23, 34. Media: 28
Bundesliga (18 squadre): 26, 32, 29, 32, 26. Media 29
Liga: 42, 33, 23, 33, 32. Media: 32,6
Ligue1: 21, 20, 28, 28, 28. Media: 25
Non è facile capire il motivo del rallentamento in fase offensiva che in autunno ha colpito le squadre italiane. Potrebbe essere una combinazione di difese impenetrabili e attacchi sterili, ma nello stesso arco temporale Juve, Napoli e Milan hanno giocato tre partite di Champions League. E in Europa i risultati assumono le sembianze di partite normali: 2-1, 2-2, 3-1 (Juve); 1-2, 3-2, 3-1 (Napoli); 1-1, 3-1, 2-1 (Milan). Gol da una parte e dall'altra. Sarà la mentalità europea? Se è così, sarebbe bello trasferirla anche in Italia. Ne va della bellezza del nostro campionato, ci guadagnano calcio e fantacalcio.
Ma tra speranze e propositi rimane un grande dubbio: calcolatrice alla mano, continuando a viaggiare alla nostra media, in Serie A arriveranno altri 684,5 gol: chi sarà mai l'autore di quel mezzo gol?