El Pipita, 71 giorni dopo. Ora Llorente non si tocca

Calcio
Le parole chiave della 14.a giornata
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CAMPIONATO SU TWITTER. Higuain ha ritrovato la rete dopo l'ultima segnata a settembre contro il Milan. Fernando è diventato l'uomo provvidenza della Juve. Allo Stadium "i bambini non hanno fatto oh...". Dopo Berardi citazione doverosa per Zaza

Higuain - Era mancato, troppo a questo Napoli che, di conseguenza, aveva perso terreno dalle battistrata. El Pipita è tornato alla rete 71 giorni dopo l'ultimo gol su azione segnato al Milan. Ritrovato.



Keita - Tra le note liete della Lazio che non sta attraversando un periodo brillantissimo c'è sicuramente lui. Un giovane da cui ripartire per un futuro migliore.



Bambini - "I bambini fanno oh..." cantava qualche anno fa Povia. "I bambini fanno m..." come lo sgradevole coro sentito allo Juventus Stadium nonostante la lodevole iniziativa del club bianconero di aprire le curve squalificate a 12.100 under 13.



Rafael - Spiace infierire sui portieri perché ogni loro errore lo si paga con un gol subito. Tuttavia la bellezza del match Fiorentina-Verona e le sette reti ammirate sta anche in questo, qualche svista la si può perdonare.



Llorente
- Sembrava un oggetto misterioso a inizio campionato tant'è vero che a Conte gli veniva rimproverato di non schierarlo mai titolare. Tempo al tempo, ha avuto ragione l'allenatore juventino perché Fernando è ora decisivo ed è andato in rete nelle ultime tre gare disputate.



Kakà - Dicevano che fosse un giocatore finito. Sì finito... nella storia del Milan. E' lui il leader in campo, 99 gol in rossonero, aspettando la ciliegina del centesimo. Ci mette sempre la faccia e, soprattutto, la classe.



Zaza - Una volta Berardi e l'altra Zaza. Sono i talenti a cui il Sassuolo si aggrappa per risalire in classifica. Per poco al Sant'Elia non arriva il colpaccio, ma i neroverdi di questo passo potranno ambire certamente alla salvezza.

Cassano - Meglio di Kakà perché FantAntonio 100 gol li ha fatti davvero. Quello contro il Bologna è una perla da sottolineare nel suo repertorio. A suon di prestazioni potrebbe presto nascere la campagna tifosi "Cassano ai Mondiali".



Thohir
- Vederli l'uno accanto all'altro, Thohir e Moratti, ha fatto impressione. Il nuovo che avanza e il vecchio che lascia. L'Inter non è riuscita a regalare una vittoria al suo neo-presidente e qualcuno prova a sdrammatizzare.



Corini - Non ce ne voglia Sannino ma lui in 12 giornate ha raccolto 6 punti. Tanti quanti ne è riuscito, invece, a collezionare Corini in due turni di campionato, segno inequivocabile che in squadra c'era qualcosa che non andava.

Strootman - L'olandese, come direbbe Garcia, ha riavvicinato "la chiesa al centro del villaggio", perché i giallorossi rischiavano davvero di andare alla deriva. Non per mancanza di gioco ma soprattutto per carenza di gol, quelli smarriti nelle ultime quattro giornate che sono valse altrettanti pareggi.