La moglie del Comandante: "Il Trapani a San Siro, un sogno"

Calcio
Il direttore generale del Trapani Anne Marie Collart insieme al marito Vittorio Morace, presidente del club siciliano (foto dal sito ufficiale)
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L'INTERVISTA. Anne Marie Collart, olandese, sposata con il presidente dei siciliani, l'armatore Vittorio Morace, è il direttore generale del club. Contro l'Inter, in Coppa Italia, sarà una festa per tutta la città. "Coloreremo il Meazza di granata"

di Alfredo Corallo

Avvocato, direttore, mamma, signora Morace, ma 'a mugghieri ru Cumannanti non si batte... E' un romanzo la vita di Anne Marie Collart. Olandese di Eindhoven, trapanese d'adozione. Il suo accento è spassoso, una specie di cuscus, o "cuscusu" direbbero a Favignana e a San Vito Lo Capo. E se il Trapani - e una città intera - vivrà il sogno di giocare contro l'Inter, e a San Siro (nel quarto turno eliminatorio di Coppa Italia), è anche grazie a lei. Che ha trasmesso la mentalità di un manager, vero, "sprovincializzando" - ma non snaturando - il club siciliano. Così, al suo primo anno da direttore generale la squadra ha conquistato la storica promozione in Serie B.

Certo, il progetto arriva da lontano, quando il marito Vittorio Morace, per tutti il Comandante, rilevò una società che non navigava proprio in acque limpidissime: e allora chi meglio di un armatore, e proprietario di una flotta di navi veloci? Lo fa per amore, lui, napoletano, che deve la sua fortuna al capoluogo siculo: da un aliscafo a noleggio, nel '93, l'Ustica Lines è diventata un'azienda leader nel settore. E poi altri due incontri felici, quello con l'allenatore Roberto Boscaglia, che nel giro di tre stagioni ha trascinato i granata dalla serie D alla cadetteria; e l'altro con il giovane diesse salentino Daniele Faggiano che, a dispetto dell'età, ha portato la sua esperienza (accanto al Bari e al Siena di Antonio Conte, promosse in A...).

Anne Marie, macché Olandese volante: il Trapani è tutt'altro che un vascello fantasma...
"Se penso che all'inizio ero contraria... e ora giochiamo con l'Inter! Ma sa, non era il nostro campo, noi, abituati alle banchine, a parlare di panchine... Stiamo facendo un buon lavoro, e io sono pazza di Trapani e del Trapani. Non mi perdo una partita!".

Ma lo "sbarco" in Sicilia?
"Già... nel '96. Lavoravo a Malaga, il fratello di Vittorio voleva comprare una barca e io ne curavo la vendita. Il bello è che la barca non l'abbiamo venduta, ma in compenso un paio d'anni dopo è nata una bellissima bambina, la mia Vittoria".

"Il mio amore è nato a Malaga...".
"Come la canzone, sì. Ci siamo sposati in Olanda nel '99 e nel 2000 eccoci a Trapani, con un altro bel bambino... Gabriele. Che gioca nei giovanissimi regionali, è attaccante, e tifa per l'Inter. Ma non stavolta...".

Sarà stata accolta nello scetticismo generale: donna, straniera, direttore generale di una squadra di calcio, in Sicilia...
"Beh, immagino di sì... Le dico 'immagino' perché non me l'hanno mai fatto pesare, sono stati sempre tutti molto rispettosi. Poi, che vuole, se qualche risultato è arrivato vuol dire tanto male non abbiamo lavorato...".

Lei si occupa di tutto, dal merchandising al settore giovanile.
"Esatto, ho una giornata piena, piena, piena... Il mio orgoglio però sono i progetti con le scuole, basati sulla conoscenza delle regole e la correttezza, dentro e fuori dal campo".

Che idea s'è fatta del nuovo presidente dell'Inter, Erick Thohir?
"Non lo conosco, ma mi sembra una persona molto simpatica".

Alla Moratti... Sandro Mazzola racconta sempre che quando si trovò per la prima volta di fronte il mito del Real Madrid Alfredo Di Stefano, nella finale di Coppa Campioni del 1964, rimase lì a guardarlo, incantato, che se Luis Suarez non l'avesse portato via di forza... Per il Trapani sarà comunque una serata da ricordare, ma se i ragazzi di Boscaglia resteranno "imbambolati" al cospetto di Javier Zanetti, ci vorrà il pallottoliere...
"L'emozione ci sarà, è naturale, ma ci saranno i nostri tifosi a sostenerci, a migliaia coloreranno lo stadio di granata! Vogliamo fare bella figura al Meazza, chissà quando ci ricapita...".