Diamanti salva la panchina di Pioli, Bologna-Genoa 1-0

Calcio
Alessandro Diamanti festeggia dopo aver firmato la rete che ha permesso al Bologna di battere il Genoa
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Nell'anticipo di mezzogiorno del Dall'Ara, dopo sei partite senza vittorie, gli emiliani tornano al successo con un gol del fantasista della nazionale al 52': l'ex tecnico del Palermo scaccia così gli spettri dell'esonero

BOLOGNA-GENOA 1-0
57' Diamanti

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Il regalo sotto l’albero di Stefano Pioli si chiama Alessandro Diamanti. L’allenatore del Bologna aveva bisogna di una vittoria contro il Genoa per salvare la panchina e allontanare le ombre di Roberto Baggio. Nella sfida indigesta del mezzogiorno, solo due vittorie a testa nelle 21 partite complessive giocate a quest’ora dalle due squadre, a brillare, come spesso accade al Dall’Ara, è stato l’estro del fantasista toscano. Un pareggio non sarebbe bastato, forse, a salvare la panchina di Pioli. Così ,per evitare ogni rischio, il capitano rossoblù con una magia delle sue, rigorosamente di sinistro, non ha lasciato scampo a Perin consentendo al suo tecnico di mangiare il panettone.

Il match, di suo, è stato tutt’altro che esaltante. Ruotava tutto intorno al futuro di Pioli, che dipendeva in maniera imprescindibile dal risultato della partita. Gasperini ha provato ad addomesticare la partita a centrocampo bloccando il centrocampo del Bologna, riuscendoci soprattutto nel primo tempo nonostante una partenza arrembante degli emiliani. L’albero di Natale di Pioli, Diamanti-Moscardelli-Cristaldo, ha fatto fatica ad uscire, fino a quando il numero 23 bolognese non ha deciso di inventarsi un’azione delle sue, culminata con il sinistro da fuori che ha regalato al Bologna i tre punti e una quanto mai necessaria boccata d’ossigeno al tecnico emiliano.

Inutile l'assalto finale dei liguri. Dopo sei partite il Bologna torna a vincere sale a quota 15, raggiungendo momentaneamente il Chievo in classifica. Per Pioli, osannato dalla curva, il Natale è arrivato con qualche giorno di anticipo. Per Gasperini invece l’anno si chiude con il secondo stop, dopo quello di Cagliari, della sua gestione. Un piccolo campanello d’allarme dopo una rincorsa in campionato fin qui esaltante.