Benevento e le "streghe": mai stati in B, ma a Wimbledon sì

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Gli "Stregoni" hanno visto sfumare più volte la serie cadetta, conquistata anche sul campo ma mai concretizzata per problemi finanziari. Nel '76 la storica trasferta per la Coppa Anglo-Italiana, ora con Oreste Vigorito si sogna il salto. Nel nome di Ciro

di Matteo Veronese

"Mai stati in B". Solitamente è il coro intonato da chi non è mai sceso di categoria, ma potrebbero legittimamente riproporlo anche tifoserie dotate di uno spiccato senso dell'umorismo che non sono mai salite nella serie cadetta. Il Benevento Calcio sarebbe una di queste, anche se un paio di promozioni in Serie B se le sarebbe pure guadagnate sul campo, salvo mancare l'iscrizione per problemi finanziari negli anni '40. In quanti, però, possono ricordare trasferte internazionali come quelle degli "Stregoni"?

La Coppa Anglo-Italiana – Dagli anni delle promozioni-fantasma bisogna fare un salto in avanti di una trentina d'anni, fino al 1976, passando sopra pause belliche e vari dissesti societari che nel frattempo avevano trasformato il GUF Benevento, in SS Sanvito Benevento, in SS Benevento e infine in Polisportiva Benevento. In quegli anni il torneo si disputava tra società semiprofessionistiche della Serie C italiana e delle leghe dilettantistiche inglesi. La formula, complessa a dir poco, prevedeva due gironi con partite di andata e ritorno tra squadre italiane e inglesi, ma classifiche separate per nazione: le vincitrice delle rispettive classifiche avrebbero disputato la finalissima. L'edizione del 1976 fu anche la prima ad introdurre in via sperimentale i 3 punti per vittoria, anche se l'assegnazione di un diverso punteggio non cambiò di fatto l'ordine della classifica.

La trasferta a Wimbledon – Il 4 maggio i giallorossi giocano in trasferta a Wimbledon di fronte a quasi 2000 spettatori. La sconfitta è sonora, 4-0 per le reti di Billy Holmes, Keiron Somers, Roger Connell e John Leslie, mentre il 19 dello stesso mese i campani perdono 1-0 in casa del Nuneaton Borough. La cosa non deve stupire, pensando che in quegli anni il fattore campo era ancora un elemento cruciale e il "calore" dei tifosi a stento rimaneva confinato sulle tribune senza trasferirsi in campo, specie oltremanica. Nell'edizione del 1976, nello specifico, ci fu solamente una vittoria in trasferta, ad opera del Monza (che poi vinse il torneo) in casa dello Stafford.

Scacciare le "streghe" – Storia diversa fu il girone di ritorno, disputato tra le mura amiche del Meomartini, quando il Benevento pareggiò per 1-1 contro i finalisti del Wimbledon e sconfisse addirittura 5-1 il Nuneaton. Belle ma effimere soddisfazioni (il Benevento venne comunque eliminato) destinate a lasciare l'amaro in bocca ai tifosi. Erano, quelli, anni per così dire “placcati d'oro” per la socità campana: le migliori stagioni della storia giallorossa si conclusero con due mancate promozioni. Nel 1979 fu inaugurato lo stadio Comunale Santa Colomba dove ancora oggi gli "Stregoni" cercano di scacciare le "streghe" e approdare ad una prima, storica, Serie B. Tre assalti ai playoff negli ultimi 5 anni non sono bastati alla squadra del presidente Oreste Vigorito per regalare alla città la più grande delle soddisfazioni, ma una squadra abituata storicamente a soffrire ci riproverà, per se stessa e per una città che ha tanta voglia di "stare in B". Nel nome di Ciro, fratello del presidente ed ex Amministratore delegato della società, scomparso tre anni fa e a cui è stato intitolato a tempo di record lo stadio.

(si ringrazia per la collaborazione la dott.ssa Iris Travaglione del Benevento Calcio)