Le sfide con Brasile e Italia: 10 cose da sapere sul Gubbio

Calcio
Nello scudo rossoblù del Gubbio, in giallo, sono raffigurati i cinque colli eugubini, simbolo della città. Vi si trova ritratta anche la Stella d'argento al merito sportivo conferita alla società

SCHEDA. Fondato nel 1910, il club umbro ha giocato anche contro gli Azzurri di Valcareggi e la Seleçao di Lazaroni. La solidità della società, oggi affiliata al Parma, è scritta sul cemento. E nella storia c'è il "no" di Farina

(Nel video d'apertura l'inno "Forza Lupi!")

La leggenda narra che a portare il calcio a Gubbio sia stato un sacerdote, don Bosone Rossi, che fondò l'associazione giovanile sportiva Spes nel 1910. In realtà bisognerà attendere il 1913 per la nascita della sezione calcistica: da allora, e sempre con il rosso e il blu come colori sociali, ha vissuto una storia di alti e bassi, fra dilettantismo e professionismo, con un paio di puntate sino alla seconda categoria del calcio italiano. Non male, per una cittadina di nemmeno 33 mila abitanti.


L'organigramma societario
- Presidente del club rossoblù è, ormai dal 2006, Marco Fioriti, mentre tre sono i vice-presidenti: Rodolfo Mencarelli, Sauro Notari ed Ezio Urbani. Completano i quadri dirigenziali il direttore generale Giuseppe Pannacci e il direttore sportivo Stefano Giammarioli.

L'allenatore
- Giorgio Roselli (Montone, 1 ottobre 1957) è alla guida del Gubbio dallo scorso 15 gennaio, avendo sostituito Christian Bucchi, al quale è stata fatale la sconfitta interna contro il Perugia. Roselli, che da calciatore aveva vestito anche le maglie di Inter, Sampdoria e Bologna, to la sua carriera di tecnico soprattutto alla Cremonese, che portò dalla C2 alla B in due stagioni.

LE 10 COSE DA SAPERE SULL'AS GUBBIO 1910:

1. Il cemento che consolida la società
Dal 1996 due dei maggiori gruppi industriali di Gubbio, le cementerie Colacem e Barbetti, foraggiano il club rossoblù alternandosi nella sponsorizzazione: negli anni pari Barbetti, negli anni dispari Colacem. Il cemento che consolida una società sana.
2. Nella galassia del Parma
Nell'estate 2013 il Gubbio è entrato in orbita Parma, con il quale ha firmato un accordo biennale di affiliazione: in altri termini, quello rossoblù può essere considerato un club satellite di quello emiliano. Da Baccolo a Traoré, passando per Falconieri, sono diversi i giocatori rossoblù controllati dal Parma.
3. Il "no" di Simone Farina Lo scandalo del calcioscommesse 2011 lambì il Gubbio e fu proprio allora che si scoprì la storia del centrocampista rossoblù Simone Farina, il quale aveva rifiutato 200 mila euro per combinare il risultato di Cesena-Gubbio di Coppa Italia. La sua denuncia fu fondamentale per l'inchiesta Last Bet.
4. La Serie B, il punto più alto
Il Gubbio, nella sua storia, ha disputato per due volte il campionato di Serie B: accadde nella stagione 1947-48 e, molto più recentemente, nell'annata 2010-2011. In entrambi i casi, tuttavia, l'esperienza è durata appena un anno e si è conclusa con la retrocessione.
5. Pietro Barbetti, un grande cuore rossoblù
Lo stadio di Gubbio, inaugurato nel 1977, dal 2006 è intitolato a Pietro Barbetti, indimenticato presidente rossoblù dal 1963 al 1970, nonché a lungo finanziatore del club, che morì nel corso della Mille Miglia 1986, a cui stava partecipando. Sino alla nuova intitolazione, lo stadio si chiamava "San Biagio".
6. La squadra imbattibile
Non è da tutti chiudere un campionato senza sconfitte: il Gubbio riuscì nell'impresa nella stagione 1964-65, quando la squadra allenata da Mario Mancini ottenne la promozione in Serie D, passando alla storia rossoblù come "la squadra imbattibile".
7. Dino Zoff, portiere per un giorno Il 28 ottobre 1970 Dino Zoff difese i pali del Gubbio. Lo fece per 45 minuti, nel primo tempo dell'amichevole che i rossoblù disputarono contro la Nazionale di Valcareggi. Nella ripresa, poi, nella porta eugubina si piazzò Ricky Albertosi, che era stato il titolare nella finale di Messico '70, pochi mesi prima. Finì comunque 8-1 per l'Italia.
8. Quel gol di Falasconi...
Il Gubbio che affrontò in amichevole l'Italia era allenato da Aldo Agostinelli, uno dei tecnici più amati nella storia rossoblù, e in quella partita andò addirittura in vantaggio con una rete di Luigi Falasconi. Poi gli azzurri segnarono otto volte, ma Agostinelli ci scherzò su: "Qualcosa da noialtri oggi l'hanno imparato anche loro", disse.
9. L'amichevole contro il Brasile
Oltre all'Italia, il Gubbio nella sua storia ha affrontato anche il Brasile. Era il 24 maggio 1990 e la Seleçao di Lazaroni, che proprio a Gubbio era in ritiro in vista di Italia '90. Prevedibilmente, fu una goleada: finì 14-1, con quattro reti di Bebeto e tre di Romario, mentre tra i rossoblù fu Gori a segnare il gol della bandiera.
10. Il lupo e San Francesco
Uno dei simboli del Gubbio è il lupo, perché proprio a Gubbio avvenne l'incontro fra il terribile animale e il Santo. "Frate lupo, io ti comando nel nome di Gesù Cristo, che tu venga ora meco sanza dubitare di nulla". Da quel giorno, il lupo divenne una presenza amica per gli abitanti di Gubbio.

(un ringraziamento a Gianluca Sannipoli, ufficio stampa As Gubbio 1910)