Cagliari, Lopez resta. Esonerato il vice-allenatore Pulga
CalcioIl club sardo ha ufficializzato con una nota sul proprio sito web di aver sollevato dall'incarico l'allenatore in seconda: "La società ringrazia il tecnico per il lavoro svolto e auspica per lui le migliori fortune nel prosieguo della carriera"
Massimo Cellino e le inversioni a U. Via l'allenatore. No, anzi resta. Era già successo qualche settimana fa a Leeds con il manager Brian McDermott. Non solo il tecnico inglese continua a guidare la squadra ma, riferiscono i giornali d'oltre Manica, ora c'è pure un grande feeling con il neo proprietario Massimo Cellino, che oggi, sponda Cagliari, ha confermato Diego Lopez, esonerando, invece, il suo vice Ivo Pulga.
La tentazione dell'ultimo esonero prima della (probabile) cessione della società a Cellino è rivenuta anche in Sardegna. Ieri la storia con Lopez sembrava finita: presidente troppo preoccupato per gli ultimi risultati. Di facile lettura. Nelle partite di basket, quando da troppi minuti non si riesce a infilare la retina, il coach chiama il time-out. Nel calcio, con un parziale così (cinque sconfitte nelle ultime partite), la soluzione di solito si chiama esonero. Cellino, che in passato aveva preso drastiche decisioni per molto meno, ieri sera sembrava proprio convinto. Anche il ds Nicola Salerno, meno di 24 ore fa, a modo suo si era anche sbilanciato: "Potrebbero esserci delle novità". E si faceva proprio il nome di Pulga - già primo allenatore l'anno scorso - come sostituto, forse solo provvisorio, di Lopez.
Ed invece all'appuntamento fissato questo pomeriggio ad Assemini per l'allenamento delle 15:30 Lopez c'era. E nella tarda serata la sorpresa, con la notizia dell'allontanamento di Pulga. Ripensamento, insomma. Due i fattori decisivi. Primo, l'affiatamento del tecnico uruguagio con il gruppo storico della squadra: con capitan Conti, tanto per intenderci, Lopez era in campo in quel famoso Cagliari-Napoli (2-1 con rimonta nei minuti di recupero) che ha cambiato la storia recente del Cagliari. Anzi, e' molto probabile che proprio dai giocatori sia arrivata la richiesta al presidente: non lasciarci senza Diego. Secondo, il fatto che Lopez sia una scommessa dello stesso Cellino: è stato il patron a spianargli la strada alla prima squadra a una manciata di anni dall'addio al calcio giocato.
Insomma, il presidente potrebbe aver deciso di seguire più il cuore che l'istinto. Anche se già la gara di domenica a Milano con l'Inter, già di per sé difficile, rischia comunque di essere decisiva: una sconfitta, soprattutto se accompagnata da una prova scialba, sarebbe per il tecnico il colpo di grazia.
La tentazione dell'ultimo esonero prima della (probabile) cessione della società a Cellino è rivenuta anche in Sardegna. Ieri la storia con Lopez sembrava finita: presidente troppo preoccupato per gli ultimi risultati. Di facile lettura. Nelle partite di basket, quando da troppi minuti non si riesce a infilare la retina, il coach chiama il time-out. Nel calcio, con un parziale così (cinque sconfitte nelle ultime partite), la soluzione di solito si chiama esonero. Cellino, che in passato aveva preso drastiche decisioni per molto meno, ieri sera sembrava proprio convinto. Anche il ds Nicola Salerno, meno di 24 ore fa, a modo suo si era anche sbilanciato: "Potrebbero esserci delle novità". E si faceva proprio il nome di Pulga - già primo allenatore l'anno scorso - come sostituto, forse solo provvisorio, di Lopez.
Ed invece all'appuntamento fissato questo pomeriggio ad Assemini per l'allenamento delle 15:30 Lopez c'era. E nella tarda serata la sorpresa, con la notizia dell'allontanamento di Pulga. Ripensamento, insomma. Due i fattori decisivi. Primo, l'affiatamento del tecnico uruguagio con il gruppo storico della squadra: con capitan Conti, tanto per intenderci, Lopez era in campo in quel famoso Cagliari-Napoli (2-1 con rimonta nei minuti di recupero) che ha cambiato la storia recente del Cagliari. Anzi, e' molto probabile che proprio dai giocatori sia arrivata la richiesta al presidente: non lasciarci senza Diego. Secondo, il fatto che Lopez sia una scommessa dello stesso Cellino: è stato il patron a spianargli la strada alla prima squadra a una manciata di anni dall'addio al calcio giocato.
Insomma, il presidente potrebbe aver deciso di seguire più il cuore che l'istinto. Anche se già la gara di domenica a Milano con l'Inter, già di per sé difficile, rischia comunque di essere decisiva: una sconfitta, soprattutto se accompagnata da una prova scialba, sarebbe per il tecnico il colpo di grazia.