Seedorf, testa alla Juventus: senza Balotelli daremo di più

Calcio
Il Milan di Clarence Seedorf è atteso dalla sfida interna contro la Juventus (Foto Getty)

Alla vigilia di Milan-Juve il tecnico rossonero spiega: quando i migliori mancano per una partita l'effetto è contrario, spesso e volentieri... Complimenti per Conte (e Montella). "Il gol di Muntari? Non me lo ricordo"

“Emozione per la sfida contro la Juve? Certo, queste sono le gare che tutti sognano di giocare, ma anche di vivere in panchina. Sono contento perché si dà un’ulteriore possibilità di una crescita importante del Milan contro una squadra che sta facendo grandi cose da tre anni”. Lo ha detto il tecnico del Milan, Clarence Seedorf, alla vigilia della sfida di domenica sera contro la Juventus. “Noi cercheremo di vincere la gara con la preparazione tattica cercando di diminuire i pericoli della Juve, ma di certo non staremo con 10 giocatori davanti alla nostra porta. La Juve ha fiducia, ha giocatori di qualità e un gioco chiaro”.

"Pazzini è una garanzia" - Mario Balotelli tenta il recupero in extremis in vista della sfida del Milan di domani con la Juventus: stamattina è arrivato a Milanello alle 11 per curare la spalla destra infortunata ma la sua presenza è ancora in forte dubbio. "Balotelli è da valutare oggi, anche Pazzini ha avuto dolori ma sarà disponibile, come De Sciglio, che potrebbe sentire qualche dolore alla caviglia", ha spiegato Clarence Seedorf, sottolineando che "quando i migliori giocatori sono assenti per una stagione è un conto, ma quando mancano per una partita l'effetto è contrario spesso e volentieri perché la squadra dà qualcosa in piu'. Pazzini ha più esperienza di Mario, è più definito, la sua motivazione è una garanzia".

"Muntari? Non ricordo nulla" - "Sono convinto che i ragazzi siano pronti a fare una grande prestazione, giocando da squadra e rispettando la forza della Juventus": è ottimista Seedorf. "Più di questa partita, era un esame la precedente contro la Sampdoria", ha notato l'olandese, che con un sorriso ha risposto a chi gli domandava cosa ricordasse della sfida con la Juventus del 2012, quella del gol fantasma di Muntari: "Non mi ricordo proprio nulla".

“Importante fiducia dei tifosi” – “Sono molto contento se i nostri tifosi ci seguono e ci danno supporto in tutto. Mentalmente dobbiamo guardare al futuro lavorando sul presente. Sono certo che se continuiamo a mostrare unione e voglia durante le gare andrà sempre meglio”, ha aggiunto il tecnico. “Sei attaccanti in campo? No, non si mettono ma il concetto è fare arrivare in avanti sei giocatori, dando pochi riferimenti alla difesa avversaria. Questo movimento senza palla, con inserimenti continui non sempre da parte degli stessi giocatori, è quello che vedo nel calcio moderno e dovremo anche noi cercare di svilupparlo”.

Tecnologia e polemiche
– “Finché non si applica la tecnologia per aiutare i giudizi arbitrali ci saranno sempre polemiche” – ha spiegato Clarence Seedorf, sostenendo che “arbitri, giocatori e allenatori devono essere uniti: facciamo tutti parte dello stesso film che si gira ogni settimana”. Alla domanda se la Juventus sia stata favorita da alcune decisioni arbitrali, l’allenatore olandese ha risposto: “Sono arrivato da poco tempo, non voglio fare parte della polemica”, mentre si è invece schierato a fianco del tecnico della Fiorentina. “Supporto una dichiarazione che ho sentito da Montella: arbitri, giocatori e allenatori devono essere uniti, facciamo tutti parte stesso film che si gira ogni settimana. Le polemiche fanno venire il mal di testa”. 

“Conte e Montella innovatori” – Seedorf ha inoltre lodato il lavoro in panchina dei due colleghi al timone di Juventus e Fiorentina: “Conte ha anche portato novità nel calcio italiano ed è una cosa che ritengo molto positiva. Lo stesso vale per Montella, sono due allenatori tra i più giovani e che hanno portato cose nuove in Italia”. In generale Seedorf ha proseguito spiegando che “i tecnici italiani sono tutti molto ben preparati, ecco perché la Serie A resta uno dei campionati più difficili del mondo nonostante il livello individuale dei giocatori sia diminuito. Rimane molto competitivo e affascinante perché le partite si vincono anche per le scelte tattiche e tecniche. Poi in Italia c’è una novità assoluta come Garcia che sta facendo molto bene e che fa giocare molto bene la Roma: è bello vedere che in Italia c’è questa evoluzione calcistica. Io? Devo ancora dimostrare tutto”.