Tanto Milan, super Juve: Llorente e Tevez sbancano San Siro
CalcioLa squadra di Seedorf gioca un ottimo primo tempo: diverse palle gol, Buffon e Bonucci decisivi. Poi l'attaccante spagnolo sblocca al 44', quello argentino chiude i conti al 68'. Paura per Poli, uscito in barella dopo uno scontro con Caceres
MILAN-JUVENTUS 0-2
44' Lllorente, 68' Tevez
Guarda la cronaca dei match
LE PAGELLE
Sbanca San Siro nel posticipo della 26.a giornata e mette (quasi) le mani sul terzo scudetto di fila. Conto un ottimo Milan, la Juventus non impressiona ma trova comunque un 2-0 pesante, che porta a 34 i punti di distacco dai rossoneri e lascia a distanza di sicurezza la Roma, ovvero l'inseguitrice più vicina (ha una gara da recuperare).
Tatticamente - Intensità e qualità. E' quanto pretende Seedorf dal Milan. Anche nell'immediato pre-partita, quando i suoi si scaldano con il torello. Il modulo è il 4-2-3-1. Alle spalle di Pazzini, in maschera non per il Carnevale ma per proteggere il naso malconcio, ci sono Kakà, il confermato Poli (fondamentali i suoi inserimenti) e Taarabt. Nel 3-5-2 della Juve c'è Caceres al posto di Chiellini (in panchina, non del tutto recuperato) e Marchisio per lo squalificato Vidal.
Le prime volte - Tre, e tutte tra i rossoneri. E' il primo Milan-Juve di Seedorf da allenatore, ma è anche la prima volta di Rami e Taarabt.
Partita pazza - La prima occasione al 18', su un'azione confusa e chiusa da una parata pazzesca di Abbiati su Lichsteiner. E' l'episodio che rimuove le ganasce dal gioco e libera lo spettacolo, che fino al 44' ha nel Milan l'unico protagonista. Lenti e prevedibili, i bianconeri subiscono la pressione degli avversari. Kakà sfiora il vantaggio due volte: al 26' Bonucci salva sulla linea, al 43' ci mette una pezza Buffon sul destro a giro del brasiliano. Merirtebbe il gol la squadra di Seedorf, non c'è dubbio, ma quella di Conte non è per caso al comando della classifica. Così, sull'unico (doppio) errore difensivo dei rossoneri, passano gli ospiti: Rami è in controtempo al limite della propria area e di testa, all'indietro, innesca il movimento di Marchisio. Poi Tevez per Lichsteiner, cui fa seguito l'assit a Llorente. Facile l'11° gol stagionale dell'attaccante di Pamplona, dimenticato da Abate.
Forte Apache - Nella ripresa il Milan continua a spingere. Poli ha una buona chance, ma sulla frustata di testa entra in collisione con Caceres. I due ne escono piuttosto male: il primo lascia il posto a Saponara, allo juventino verranno applicati 10 punti di sutura al termine del match. La stanchezza prende il sopravvento sui rossoneri e Tevez trova al 68' la 15.a rete in campionato: tiro potente da fuori area e pallone sotto alla traversa. Non c'è più nulla da fare per i rossoneri. Pogba sfiora il 3-0 colpendo la base del palo alla destra di Abbiati, dall'altra parte Robinho litiga con la traversa. Nel finale la cosa più bella sono gli applausi che anche il pubblico di casa riserva a Tevez al momento della sostituzione con Giovinco. Applausi dal retrogusto un po' amaro, visto che il giocatore era un obiettivo del mercato milanista.
Cosa va - Milan: nella migliore prestrazione della stagione è mancato un pizzico di fortuna, sempre che crediate nella buona o, in questo caso, nella cattiva sorte. Resta l'intensità impressa alla partita e la buona prova di Kakà e Poli (la sfortuna, appunto...). De Jong annulla Pogba, e questo non è poco. Juventus: segna nel momento migliore dell'avversario e raddoppia per sedare definitivamente i rossoneri. Lichsteiner decisivo, Tevez immenso. Oltre ad un gran gol, l'argentino mette lo zampino nel primo: 48.a situazione decisiva creata dall'Apache in Serie A.
Cosa non va - Milan: costruisce e non segna. Questa la grande differenza dai bianconeri, o comunque la la più evidente nella serata di San Siro. Juventus: il discorso in qualche modo finisce sempre lì, alla Champions League. Quarantatrè minuti di sofferenza, giocati col freno a mano, difficilemente in Europa avrebbero portato allo stesso risultato.
44' Lllorente, 68' Tevez
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Sbanca San Siro nel posticipo della 26.a giornata e mette (quasi) le mani sul terzo scudetto di fila. Conto un ottimo Milan, la Juventus non impressiona ma trova comunque un 2-0 pesante, che porta a 34 i punti di distacco dai rossoneri e lascia a distanza di sicurezza la Roma, ovvero l'inseguitrice più vicina (ha una gara da recuperare).
Tatticamente - Intensità e qualità. E' quanto pretende Seedorf dal Milan. Anche nell'immediato pre-partita, quando i suoi si scaldano con il torello. Il modulo è il 4-2-3-1. Alle spalle di Pazzini, in maschera non per il Carnevale ma per proteggere il naso malconcio, ci sono Kakà, il confermato Poli (fondamentali i suoi inserimenti) e Taarabt. Nel 3-5-2 della Juve c'è Caceres al posto di Chiellini (in panchina, non del tutto recuperato) e Marchisio per lo squalificato Vidal.
Le prime volte - Tre, e tutte tra i rossoneri. E' il primo Milan-Juve di Seedorf da allenatore, ma è anche la prima volta di Rami e Taarabt.
Partita pazza - La prima occasione al 18', su un'azione confusa e chiusa da una parata pazzesca di Abbiati su Lichsteiner. E' l'episodio che rimuove le ganasce dal gioco e libera lo spettacolo, che fino al 44' ha nel Milan l'unico protagonista. Lenti e prevedibili, i bianconeri subiscono la pressione degli avversari. Kakà sfiora il vantaggio due volte: al 26' Bonucci salva sulla linea, al 43' ci mette una pezza Buffon sul destro a giro del brasiliano. Merirtebbe il gol la squadra di Seedorf, non c'è dubbio, ma quella di Conte non è per caso al comando della classifica. Così, sull'unico (doppio) errore difensivo dei rossoneri, passano gli ospiti: Rami è in controtempo al limite della propria area e di testa, all'indietro, innesca il movimento di Marchisio. Poi Tevez per Lichsteiner, cui fa seguito l'assit a Llorente. Facile l'11° gol stagionale dell'attaccante di Pamplona, dimenticato da Abate.
Forte Apache - Nella ripresa il Milan continua a spingere. Poli ha una buona chance, ma sulla frustata di testa entra in collisione con Caceres. I due ne escono piuttosto male: il primo lascia il posto a Saponara, allo juventino verranno applicati 10 punti di sutura al termine del match. La stanchezza prende il sopravvento sui rossoneri e Tevez trova al 68' la 15.a rete in campionato: tiro potente da fuori area e pallone sotto alla traversa. Non c'è più nulla da fare per i rossoneri. Pogba sfiora il 3-0 colpendo la base del palo alla destra di Abbiati, dall'altra parte Robinho litiga con la traversa. Nel finale la cosa più bella sono gli applausi che anche il pubblico di casa riserva a Tevez al momento della sostituzione con Giovinco. Applausi dal retrogusto un po' amaro, visto che il giocatore era un obiettivo del mercato milanista.
Cosa va - Milan: nella migliore prestrazione della stagione è mancato un pizzico di fortuna, sempre che crediate nella buona o, in questo caso, nella cattiva sorte. Resta l'intensità impressa alla partita e la buona prova di Kakà e Poli (la sfortuna, appunto...). De Jong annulla Pogba, e questo non è poco. Juventus: segna nel momento migliore dell'avversario e raddoppia per sedare definitivamente i rossoneri. Lichsteiner decisivo, Tevez immenso. Oltre ad un gran gol, l'argentino mette lo zampino nel primo: 48.a situazione decisiva creata dall'Apache in Serie A.
Cosa non va - Milan: costruisce e non segna. Questa la grande differenza dai bianconeri, o comunque la la più evidente nella serata di San Siro. Juventus: il discorso in qualche modo finisce sempre lì, alla Champions League. Quarantatrè minuti di sofferenza, giocati col freno a mano, difficilemente in Europa avrebbero portato allo stesso risultato.