Delta Porto Tolle, l'unione che ha davvero fatto la forza
CalcioLA STORIA. Dove un tempo c'era l'acqua, fra Po e mare, oggi c'è terra fertile. E dove c'erano tre squadra dilettantistiche oggi ce n'è una sola, ma fra i professionisti, grazie a quattro promozioni in sette anni. Ed è la più alta in grado del Polesine
di Lorenzo Longhi
Qui una volta era tutta campagna. Invece no: adesso è campagna, prima era tutta acqua. Acqua e zanzare grosse come piper, tra il Grande Fiume e il mare. Le zanzare, beninteso, ci sono ancora, ma dal 1600, dall'inizio del taglio di Porto Viro da parte della Repubblica di Venezia, la geografia di terre e mare è radicalmente cambiata e, sebbene a tratti il confine resti sfumato, qui l'opera dell'uomo qui ha cambiato tutto, strappando la zona del Basso Polesine al suo destino di palude.
L'unione fa la forza. Per quanto il paragone possa sembrare (e lo sia, senz'altro) azzardato, allo stesso modo l'opera di chi ha capito come funziona lo sport del Duemila ha strappato il calcio bassopolesano da un destino di mediocrità, dal momento che nel Secondo dopoguerra, a parte qualche sparuta apparizione di Rovigo e Adriese in C2, di professionismo da queste parti non se n'è visto. Così, nel 1999, qualcuno ha deciso di provarci unendo le forze e fondendo tre società vicine di casa. Da Carpano Cà Venier, Porto Tollese e Polesine Camerini è nato il Delta 2000 con sede a Porto Tolle, la squadra che nel 2011 è stata ribattezzata Delta Porto Tolle ed oggi si trova in Seconda Divisione.
Storia di successi. Nel 1999, il Delta era in Prima Categoria veneta, e lì è rimasto sino al 2006. Da quel giorno, solo successi: quattro promozioni (e due eliminazioni ai play off) in sette campionati ed ecco il professionismo tornare nel Polesine, con il Delta che oggi è la prima squadra della provincia. Perché nulla nasce per caso, ma è frutto della programmazione di una società con idee chiare e parecchia ambizione.
Il grande salto. Il Delta fra i pro' è arrivato proprio nell'anno di transizione della Lega Pro: fra pochi mesi, sarà tutto diverso, e in questa stagione non basta un buon campionato per matenere lo status di professionista, ma per contro c'è la possibilità di ritrovarsi, il prossimo agosto, nella terza serie della piramide calcistica italiane, un traguardo che per il Polesine sarebbe memorabile. Del resto, qui dove hanno strappato la terra al mare e sono ripartiti dopo alluvioni spaventose, tutti sanno che nulla è impossibile.
Qui una volta era tutta campagna. Invece no: adesso è campagna, prima era tutta acqua. Acqua e zanzare grosse come piper, tra il Grande Fiume e il mare. Le zanzare, beninteso, ci sono ancora, ma dal 1600, dall'inizio del taglio di Porto Viro da parte della Repubblica di Venezia, la geografia di terre e mare è radicalmente cambiata e, sebbene a tratti il confine resti sfumato, qui l'opera dell'uomo qui ha cambiato tutto, strappando la zona del Basso Polesine al suo destino di palude.
L'unione fa la forza. Per quanto il paragone possa sembrare (e lo sia, senz'altro) azzardato, allo stesso modo l'opera di chi ha capito come funziona lo sport del Duemila ha strappato il calcio bassopolesano da un destino di mediocrità, dal momento che nel Secondo dopoguerra, a parte qualche sparuta apparizione di Rovigo e Adriese in C2, di professionismo da queste parti non se n'è visto. Così, nel 1999, qualcuno ha deciso di provarci unendo le forze e fondendo tre società vicine di casa. Da Carpano Cà Venier, Porto Tollese e Polesine Camerini è nato il Delta 2000 con sede a Porto Tolle, la squadra che nel 2011 è stata ribattezzata Delta Porto Tolle ed oggi si trova in Seconda Divisione.
Storia di successi. Nel 1999, il Delta era in Prima Categoria veneta, e lì è rimasto sino al 2006. Da quel giorno, solo successi: quattro promozioni (e due eliminazioni ai play off) in sette campionati ed ecco il professionismo tornare nel Polesine, con il Delta che oggi è la prima squadra della provincia. Perché nulla nasce per caso, ma è frutto della programmazione di una società con idee chiare e parecchia ambizione.
Il grande salto. Il Delta fra i pro' è arrivato proprio nell'anno di transizione della Lega Pro: fra pochi mesi, sarà tutto diverso, e in questa stagione non basta un buon campionato per matenere lo status di professionista, ma per contro c'è la possibilità di ritrovarsi, il prossimo agosto, nella terza serie della piramide calcistica italiane, un traguardo che per il Polesine sarebbe memorabile. Del resto, qui dove hanno strappato la terra al mare e sono ripartiti dopo alluvioni spaventose, tutti sanno che nulla è impossibile.