VIDEO. Dopo la disfatta del Milan contro il Parma, come promesso gli ultras della curva sud hanno ripreso la contestazione iniziata a pranzo. L'ad: "Tifosi ingenerosi con Balotelli". Seedorf: "Li ho incontrati, tutto tranquillo"
Dopo la disfatta del Milan contro il Parma, gli ultras della curva sud hanno ripreso la loro contestazione davanti San Siro. Cori durissimi contro Galliani si sono levati dalla folla degli ultras. C'è stato anche un confronto tra i capi della tifoseria e qualche giocatore. Clarence Seedorf e una delegazione del Milan composta da Kakà, Bonera, Balotelli e Abate hanno incontrato alcuni capi della tifoseria rossonera. "E' stata una cosa pacifica", ha poi detto il tecnico rossonero. Balotelli si scusa e promette il massimo impegno.
"Sono situazioni delicate" - Così ha esordito Clarence Seedorf parlando dell'incontro con alcuni capi ultrà dopo la dura contestazione prima e in seguito alla sconfitta in casa col Parma. "Le persone hanno a cuore questa maglia - ha detto Seedorf a Sky -. E' stato un incontro molto pacifico, niente di particolare: in questo momento dopo 2 anni di sofferenza sentivano di doversi esprimere. Sono andato solo per assistere: c'è grande rispetto per la maglia, da parte di tutti". Il tecnico olandese ha aggiunto di aver "già vissuto situazioni simili sia all'Inter sia al Botafgo. Sentire i tifosi aiuta, la squadra è pronta a reagire". Poi la partita. "Gli episodi iniziali hanno condizionato tutta la gara: un rigore con espulsione dopo 6 minuti - il suo rammarico - condizionano qualsiasi preparazione hai fatto per la gara. Ai miei ho detto di crederci anche in 10, sono stati bravi a cercare questa reazione: poi sul 2-2 abbiamo peccato nella voglia di vincere, potevamo gestire la gara in modo diverso e il Parma è subito tornato in vantaggio".
"Invertiremo la rotta" - "Dobbiamo lavorare molto e uscire dalla spirale negativa: voglio continuare a credere che riusciremo a invertire rotta e a finire la stagione al meglio. Poi, di certo, costruiremo un Milan molto competitivo", ha puntualizzato Seedorf. "La mia umiltà? Si vede nel lavoro che porto avanti tutti i giorni. So che devo imparare un sacco di cose; ma so anche di avere tante cerrtezze, proprio per aver vissuto questo mondo 22 anni. Accetto le opinioni ditutti; ma spero che queste siano sempre obiettive. Anche dopo la sconfitta contro l'Atletico Madrid abbiamo dimostrato umiltà, dicendo che loro erano stati più bravi di noi: cercherò di continuare lungo questa strada", ha concluso il tecnico dei rossoneri.
La protesta all'ora di pranzo - Circa duecento ultrà della curva sud avevano iniziato a manifestare già all'ora di pranzo davanti San Siro, in seguito alla crisi che da tempo il Milan sta attraversando. Momenti di tensione senza alcuna conseguenza al momento dell'arrivo del pullman della squadra, giunto dalla parte opposta rispetto ai tifosi, accalcati contro il cordone formato dalla polizia. "Uscite a mezzanotte", il coro con cui sono stati accolti i giocatori.
L'espulsione sprint di Abbiati - Ma, neanche a farlo apposta, la partita col Parma parte subito molto male per il Milan. Accade tutto al quinto minuto: Abbiati stende Schelotto. Cartellino rosso per il portiere e rigore contro il Milan. Seedorf sostituisce Essien con Amelia. Dal dischetto non sbaglia Cassano che porta il Parma in vantaggio. Il Milan deve giocare in 10 uomini...
Cori continui contro - La contestazione degli ultrà è proseguita all'interno dello stadio con cori molto duri contro Galliani e Balotelli. Ce n'è stato anche per Robinho e Mino Raiola, agente di Balotelli. Alla fine del primo tempo i rossoneri hanno lasciato il campo sotto un'ondata di fischi.
Le parole amare di Galliani - "La contestazione fa male, sono dispiaciuto. Sicuramente non fa piacere vedere i tifosi contro la squadra e la società, o parte di questa, non è carino ma andiamo avanti". Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, commenta così la contestazione dei tifosi rossoneri prima della partita con il Parma a San Siro. "Fa male, certo", dice il dirigente ai microfoni di Sky. "Bisognerebbe ricordarsi di tutto il percorso del Milan. E' capitato a tutte le altre big di stare fuori per anni dalle coppe europee, speriamo che non succeda ma se dovesse succedere anche a noi si re-inizia di nuovo l'anno prossimo. Voce rotta? No, dispiaciuta", risponde Galliani, preso di mira dai tifosi come anche Mario Balotelli. "Io sono contento dell'acquisto di Balotelli e anche i nostri tifosi dovrebbero esserlo. Se la società non avesse avuto questa intuizione certamente non saremmo andati in Champions League", sottolinea Galliani.
"Nel calcio la memoria è corta" - "Purtroppo - ha proseguito Galliani - in mente resta solo l'ultima partita. Nessuno si ricorda i 12 gol in 13 gare. Nel calcio abbiamo la memoria troppo corta. Balotelli ha fatto tanto e tanto altro farà. In ogni caso non penso che con le contestazioni si possa tirare il meglio dai giocatori". Galliani interviene anche sui rapporti tra Seedorf e Allegri, spiegando: "è vero che ho sempre difeso Allegri, il quale ha fatto bene per 3 anni e ha fatto sempre bene in Champions anche quest'anno. Non è vero che non ho voluto Seedorf. Anch'io l'ho voluto assolutamente. Dopo 22 punti nel girone di andata era difficile proseguire. Quando i risultati non arrivano si cambia l'allenatore come mi ha detto anche un guru come Dan Peterson".
"Sono situazioni delicate" - Così ha esordito Clarence Seedorf parlando dell'incontro con alcuni capi ultrà dopo la dura contestazione prima e in seguito alla sconfitta in casa col Parma. "Le persone hanno a cuore questa maglia - ha detto Seedorf a Sky -. E' stato un incontro molto pacifico, niente di particolare: in questo momento dopo 2 anni di sofferenza sentivano di doversi esprimere. Sono andato solo per assistere: c'è grande rispetto per la maglia, da parte di tutti". Il tecnico olandese ha aggiunto di aver "già vissuto situazioni simili sia all'Inter sia al Botafgo. Sentire i tifosi aiuta, la squadra è pronta a reagire". Poi la partita. "Gli episodi iniziali hanno condizionato tutta la gara: un rigore con espulsione dopo 6 minuti - il suo rammarico - condizionano qualsiasi preparazione hai fatto per la gara. Ai miei ho detto di crederci anche in 10, sono stati bravi a cercare questa reazione: poi sul 2-2 abbiamo peccato nella voglia di vincere, potevamo gestire la gara in modo diverso e il Parma è subito tornato in vantaggio".
"Invertiremo la rotta" - "Dobbiamo lavorare molto e uscire dalla spirale negativa: voglio continuare a credere che riusciremo a invertire rotta e a finire la stagione al meglio. Poi, di certo, costruiremo un Milan molto competitivo", ha puntualizzato Seedorf. "La mia umiltà? Si vede nel lavoro che porto avanti tutti i giorni. So che devo imparare un sacco di cose; ma so anche di avere tante cerrtezze, proprio per aver vissuto questo mondo 22 anni. Accetto le opinioni ditutti; ma spero che queste siano sempre obiettive. Anche dopo la sconfitta contro l'Atletico Madrid abbiamo dimostrato umiltà, dicendo che loro erano stati più bravi di noi: cercherò di continuare lungo questa strada", ha concluso il tecnico dei rossoneri.
La protesta all'ora di pranzo - Circa duecento ultrà della curva sud avevano iniziato a manifestare già all'ora di pranzo davanti San Siro, in seguito alla crisi che da tempo il Milan sta attraversando. Momenti di tensione senza alcuna conseguenza al momento dell'arrivo del pullman della squadra, giunto dalla parte opposta rispetto ai tifosi, accalcati contro il cordone formato dalla polizia. "Uscite a mezzanotte", il coro con cui sono stati accolti i giocatori.
L'espulsione sprint di Abbiati - Ma, neanche a farlo apposta, la partita col Parma parte subito molto male per il Milan. Accade tutto al quinto minuto: Abbiati stende Schelotto. Cartellino rosso per il portiere e rigore contro il Milan. Seedorf sostituisce Essien con Amelia. Dal dischetto non sbaglia Cassano che porta il Parma in vantaggio. Il Milan deve giocare in 10 uomini...
Cori continui contro - La contestazione degli ultrà è proseguita all'interno dello stadio con cori molto duri contro Galliani e Balotelli. Ce n'è stato anche per Robinho e Mino Raiola, agente di Balotelli. Alla fine del primo tempo i rossoneri hanno lasciato il campo sotto un'ondata di fischi.
Le parole amare di Galliani - "La contestazione fa male, sono dispiaciuto. Sicuramente non fa piacere vedere i tifosi contro la squadra e la società, o parte di questa, non è carino ma andiamo avanti". Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, commenta così la contestazione dei tifosi rossoneri prima della partita con il Parma a San Siro. "Fa male, certo", dice il dirigente ai microfoni di Sky. "Bisognerebbe ricordarsi di tutto il percorso del Milan. E' capitato a tutte le altre big di stare fuori per anni dalle coppe europee, speriamo che non succeda ma se dovesse succedere anche a noi si re-inizia di nuovo l'anno prossimo. Voce rotta? No, dispiaciuta", risponde Galliani, preso di mira dai tifosi come anche Mario Balotelli. "Io sono contento dell'acquisto di Balotelli e anche i nostri tifosi dovrebbero esserlo. Se la società non avesse avuto questa intuizione certamente non saremmo andati in Champions League", sottolinea Galliani.
"Nel calcio la memoria è corta" - "Purtroppo - ha proseguito Galliani - in mente resta solo l'ultima partita. Nessuno si ricorda i 12 gol in 13 gare. Nel calcio abbiamo la memoria troppo corta. Balotelli ha fatto tanto e tanto altro farà. In ogni caso non penso che con le contestazioni si possa tirare il meglio dai giocatori". Galliani interviene anche sui rapporti tra Seedorf e Allegri, spiegando: "è vero che ho sempre difeso Allegri, il quale ha fatto bene per 3 anni e ha fatto sempre bene in Champions anche quest'anno. Non è vero che non ho voluto Seedorf. Anch'io l'ho voluto assolutamente. Dopo 22 punti nel girone di andata era difficile proseguire. Quando i risultati non arrivano si cambia l'allenatore come mi ha detto anche un guru come Dan Peterson".