I VIDEO. A poche ore dal posticipo domenicale contro la Lazio, i rossoneri fanno i conti con le loro insicurezze. L'unità anti-crisi è rappresentata come sempre dal presidente, ma in Società si ondeggia tra scelte che non risolvono i dubbi...
di Alessandro Biolchi
Da concetto politico a valenza astronomica. La rivoluzione del Milan, tra le mani di Berlusconi, subisce una vera e propia metamorfosi. Sì, perchè la parola rivoluzione, nel linguaggio politico e comune, indica un cambiamento radicale, improvviso, che sovverte gli equilibri preesistenti. Esattamente quello che tutti si aspettavano in casa Milan, soprattutto nella struttura societaria. Ma rivoluzione è anche un termine astronomico e indica il moto di un pianeta che compie un lungo viaggio prima di tornare al punto di partenza.
Il Milan di oggi è questo qui. Galliani a un passo dall'addio indebolito dalla scalata di Barbara Berlusconi? No, interviene Silvio e impone la firma della pax berlusconiana promuovendo la soluzione del doppio amministratore delegato. Salvo poi far trapelare il suo fastidio per la recente gestione di un Milan in piena crisi. Ed ecco allora che Galliani torna nella polvere, segnalato a un passo dall'addio tra veleni e amarezze.
Ma il dibattito politico porta Barbara in prima pagina come candidata ideale per tenere in auge il cognome di famiglia alle elezioni Europee, circostanza che rimette in sella Galliani. Tanto più se l'esperto dirigente tiene a rapporto l'anarchico Seedorf fissando limiti e paletti. Ma in un minuto cambia di nuovo l'ottica: Silvio Berlusconi a margine della convention dei club Forza Silvio boccia la linea dinastica: "I miei figli non si candideranno" - assicura. E nel contempo rispolvera scenari antichi....
Ecco, il pianeta Milan completa la sua rivoluzione intorno al suo "sole". E torna nella posizione inziale: due amministratori delegati e un proprietario che proietta nel futuro il glorioso passato. Purchè tutto non si risolva in un sogno fatto di nostalgia...
Da concetto politico a valenza astronomica. La rivoluzione del Milan, tra le mani di Berlusconi, subisce una vera e propia metamorfosi. Sì, perchè la parola rivoluzione, nel linguaggio politico e comune, indica un cambiamento radicale, improvviso, che sovverte gli equilibri preesistenti. Esattamente quello che tutti si aspettavano in casa Milan, soprattutto nella struttura societaria. Ma rivoluzione è anche un termine astronomico e indica il moto di un pianeta che compie un lungo viaggio prima di tornare al punto di partenza.
Il Milan di oggi è questo qui. Galliani a un passo dall'addio indebolito dalla scalata di Barbara Berlusconi? No, interviene Silvio e impone la firma della pax berlusconiana promuovendo la soluzione del doppio amministratore delegato. Salvo poi far trapelare il suo fastidio per la recente gestione di un Milan in piena crisi. Ed ecco allora che Galliani torna nella polvere, segnalato a un passo dall'addio tra veleni e amarezze.
Ma il dibattito politico porta Barbara in prima pagina come candidata ideale per tenere in auge il cognome di famiglia alle elezioni Europee, circostanza che rimette in sella Galliani. Tanto più se l'esperto dirigente tiene a rapporto l'anarchico Seedorf fissando limiti e paletti. Ma in un minuto cambia di nuovo l'ottica: Silvio Berlusconi a margine della convention dei club Forza Silvio boccia la linea dinastica: "I miei figli non si candideranno" - assicura. E nel contempo rispolvera scenari antichi....
Ecco, il pianeta Milan completa la sua rivoluzione intorno al suo "sole". E torna nella posizione inziale: due amministratori delegati e un proprietario che proietta nel futuro il glorioso passato. Purchè tutto non si risolva in un sogno fatto di nostalgia...