Li chiamavano Piccolo Brasile: 10 cose da sapere sul Mantova
Calcio
SCHEDA. Tra il '55 e il '61, con Edmondo Fabbri in panchina e gioco da verdeoro, i virgiliani risalirono dalla D fino alla Serie A, dove - grazie anche alle parate di Zoff - rimasero per un decennio. Oggi la stella è Floriano, italiano di Germania
di Stefano Rizzato
Con 103 anni di storia, da dirne ce n'è tanto. Anche perché è una storia tutt'altro che banale, quella del Mantova. Una squadra che ha ospitato portieri come Dino Zoff e attaccanti letali come Dario Hubner e Paolo Poggi. Una squadra che negli anni Cinquanta era sinonimo di bel gioco e che ha sfiorato la Serie A di nuovo nel 2006. Prima di affondare e risalire.
10 COSE DA SAPERE SUL MANTOVA FC:
Con 103 anni di storia, da dirne ce n'è tanto. Anche perché è una storia tutt'altro che banale, quella del Mantova. Una squadra che ha ospitato portieri come Dino Zoff e attaccanti letali come Dario Hubner e Paolo Poggi. Una squadra che negli anni Cinquanta era sinonimo di bel gioco e che ha sfiorato la Serie A di nuovo nel 2006. Prima di affondare e risalire.
10 COSE DA SAPERE SUL MANTOVA FC:
| 1) Il soprannome | Segue quello degli abitanti della città lombarda: “virgiliani”. Il motivo è storico-letterario: Mantova è la patria di Publio Virgilio Marone, la guida dell’Inferno dantesco, nato nel 70 a.C. nell’antica Andes. Che oggi si chiama Borgo Virgilio |
| 2) Il compleanno | La società lombarda è una delle più antiche del nostro calcio, è stata fondata nel 1911 – si chiamava Associazione Mantovana del Calcio – e quindi ha appena compiuto 103 anni |
| 3) Ex di spessore | Il Mantova è stata una delle ultime squadre di tanti campioni degli anni ’90, da Hubner e Poggi a Locatelli e Fiore. Ma è stata anche la prima squadra di Marco Marocchi e quella che – tra il 1963 e il 1967 – segnò l’esplosione di Dino Zoff. Ma fu per un anno anche la squadra di Karl-Heinz Schnellinger, terzino tedesco che poi avrebbe giocato nove stagioni al Milan. |
| 4) Gli anni "verde-oro" | Per un po’ il Mantova fu “il piccolo Brasile”. Merito dell’inventiva di un giornalista di Lucca, che era rimasto esterrefatto dal gioco della squadra lombarda, all’epoca allenata da un mito come Edmondo Fabbri. Dal 1955 al 1961 i virgiliani risalirono dalla Serie D fino alla Serie A e, nel 1962, per Fabbri ci fu la chiamata della Nazionale maggiore. Cinquant’anni dopo, nel 2005, la società ricordò quell’impresa con una terza maglia verdeoro |
| 5) Nella massima serie | Il Mantova ha disputato sette campionati in Serie A, tutti tra il 1961 e il 1972 |
| 6) Senza Bonimba | Roberto Boninsegna, nato e cresciuto a Mantova, non giocò mai nei virgiliani. Ma allenò la squadra lombarda tra il 2001 e il 2003, in quella che finora è rimasta la sua unica avventura in una squadra di club |
| 7) Ammazzagrandi | Dopo aver sfiorato la Serie A nel 2006, nella stagione 2006-2007 il Mantova riuscì nell’impresa di battere Juventus, Napoli e Genoa, le tre squadre promosse a fine stagione |
| 8) Billy in panchina | È stata l’unica squadra da allenatore di Billy Costacurta, che subentrò a fine ottobre 2008 a Giuseppe Brucato, con il Mantova in Serie B. Dopo 14 gare con 4 vittorie, altrettanti pareggi e sei sconfitte, Costacurta si dimise e fu sostituito da Mario Somma |
| 9) Luciano flash | Il Mantova è stata l’ultima squadra di Luciano: l’ex Eriberto, ex di Chievo, Bologna e Inter, era stato il colpo del mercato estivo, ma pare non sia riuscito ad ambientarsi. Al punto che la società, dopo neppure tre mesi, preferì rescindere il contratto |
| 10) Panzer Floriano | Il capocannoniere della stagione appena terminata – con 19 reti – è Roberto Floriano, attaccante italiano nato ad Albstadt, Germania, nel 1986. Dopo aver fatto gran parte delle giovanili nell’Inter, Floriano ha giocato sempre a cavallo tra la serie D e la Lega Pro. Ma la curiosità è il suo trasferimento, nell’estate 2012 ai bulgari del Botev Vratsa. Una squadra con cui gioca solo tre partite e che lascia già a gennaio. Era stato voluto da Giuliano Sonzogni, che in Bulgaria aveva portato una piccola colonia di italiani. Ma l’avventura era finita male, dopo poco più di un mese, cinque partite, zero punti, sedici gol presi e solo uno segnato. Ora su Floriano ci sono tanti club di Serie B |