Conte preoccupa la Juve: "Futuro? Devo capire alcune cose"
CalcioAl termine della partita con l'Atalanta l'allenatore non spzza via i dubbi su ciò che sarà. Conte ha ancora un anno di contratto ma non è detto che rinnovi: "Quello che abbiamo fatto non è migliorabile, parlerò con la società e farò le mie valutazioni"
"Antonio resta con noi" canta lo Stadium e Conte applaude raccogliendo l'ovazione. A fine partita, i giocatori lo portano in trionfo. E' lui l'uomo scudetto, è lui il primo punto di domanda per il futuro: ha ancora un anno di contratto e quindi non dovrebbero esserci problemi. Ma rinnoverà o resterà con il rapporto in scadenza? O sceglierà una nuova avventura? L'ad Beppe Marotta conferma: "Nel corso di questa settimana, o la prossima, immediatamente dopo la partita di Roma, affronteremo con Conte quello che può essere il suo futuro, partendo, come abbiamo detto sempre e ribadito in questi giorni, dall'avere tra le mani un patrimonio".
Dopo la festa, Conte spiega: "L'abbiamo sempre detto, a bocce ferme parleremo e fare attente valutazioni sotto tutti i punti di vista. Sono stati tre anni dispendiosi e molto intensi, devo ringraziare i ragazzi. La storia della Juve diventa un handicap a livello di crescita: è il secondo anno che io e tanti ragazzi disputiamo le coppe europee. L'anno scorso siamo andati fuori ai quarti di Champions e sembrava che avessimo fallito. Abbiamo fatto un percorso di crescita e per tutto ci vuole tanta pazienza. Il tifoso vede vincere in Italia e vuole tornare protagonista anche in Europa. Colmare il gap in Europa non sarà facile né tra uno, né tra due, né tra tre anni. Qui inizia a non bastare più: uno fa i record, poi esce in semifinale di Europa League e si parla di cataclisma".
Le sue riflessioni non spazzano via i dubbi sulla sua permanenza, anzi. Ancora l'allenatore bianconero: "In Italia quanto fatto non è migliorabile. Storico è la definizione più attinente per questo scudetto e per quanto fatto in questi tre anni; abbiamo ricostruito, vinto tre campionati, due Supercoppe e fatto un percorso importante in Europa. Quella di oggi è la mia centesima vittoria in panchina, abbiamo conquistato 267 punti in tre anni e mancano ancora due partite. Più di così non si poteva fare. Devo capire alcune cose poi faremo le necessarie valutazioni, sapendo che per me la Juve sarà sempre la mia casa. Con Agnelli e Marotta valuteremo in maniera moto serena cosa fare per il bene della Juve, perché io voglio il bene della Juve in tutto e per tutto, e poi voglio capire se ho la forza per andare avanti".
Sul mercato Marotta con un sorriso dice: "Abbiamo già acquistato in giocatore? Il dubbio rimane, noi abbiamo lavorato, com'è giusto che sia, da gennaio come l'anno scorso quando abbiamo concluso l'operazione Llorente. Poi magari al momento opportuno, quando il campionato sarà terminato e il regolamento ci consentirà anche di affrontare dialetticamente tutte le situazioni, evidentemente saremo più chiari".
Dopo la festa, Conte spiega: "L'abbiamo sempre detto, a bocce ferme parleremo e fare attente valutazioni sotto tutti i punti di vista. Sono stati tre anni dispendiosi e molto intensi, devo ringraziare i ragazzi. La storia della Juve diventa un handicap a livello di crescita: è il secondo anno che io e tanti ragazzi disputiamo le coppe europee. L'anno scorso siamo andati fuori ai quarti di Champions e sembrava che avessimo fallito. Abbiamo fatto un percorso di crescita e per tutto ci vuole tanta pazienza. Il tifoso vede vincere in Italia e vuole tornare protagonista anche in Europa. Colmare il gap in Europa non sarà facile né tra uno, né tra due, né tra tre anni. Qui inizia a non bastare più: uno fa i record, poi esce in semifinale di Europa League e si parla di cataclisma".
Le sue riflessioni non spazzano via i dubbi sulla sua permanenza, anzi. Ancora l'allenatore bianconero: "In Italia quanto fatto non è migliorabile. Storico è la definizione più attinente per questo scudetto e per quanto fatto in questi tre anni; abbiamo ricostruito, vinto tre campionati, due Supercoppe e fatto un percorso importante in Europa. Quella di oggi è la mia centesima vittoria in panchina, abbiamo conquistato 267 punti in tre anni e mancano ancora due partite. Più di così non si poteva fare. Devo capire alcune cose poi faremo le necessarie valutazioni, sapendo che per me la Juve sarà sempre la mia casa. Con Agnelli e Marotta valuteremo in maniera moto serena cosa fare per il bene della Juve, perché io voglio il bene della Juve in tutto e per tutto, e poi voglio capire se ho la forza per andare avanti".
Sul mercato Marotta con un sorriso dice: "Abbiamo già acquistato in giocatore? Il dubbio rimane, noi abbiamo lavorato, com'è giusto che sia, da gennaio come l'anno scorso quando abbiamo concluso l'operazione Llorente. Poi magari al momento opportuno, quando il campionato sarà terminato e il regolamento ci consentirà anche di affrontare dialetticamente tutte le situazioni, evidentemente saremo più chiari".