L'ultimo saluto di Napoli a Ciro: "Degno figlio della città"

Calcio

Sono arrivati tifosi da tutta Italia, a Scampia, per dare l'addio a Ciro Esposito. Insieme a loro anche Giovanni Malagò, Lorenzo Insigne e Aurelio De Laurentiis. "La sua morte permetta allo sport di ripartire", le parole del presidente del Napoli

Lutto cittadino a Napoli per il funerale di Ciro Esposito, il giovane tifoso morto dopo oltre 50 giorni di agonia nell'ospedale Gemelli di Roma, per le ferite di arma da fuoco riportate negli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia lo scorso 3 maggio. "La città - si legge nel comunicato del sindaco Luigi De Magistris - ricorda commossa e si stringe alla famiglia di Ciro Esposito".

Napoli piange degno figlio della città -
Sciarpe del Napoli, del Genoa e del Catania, e ancora del Borussia Dortmund e di tante altre squadre sono state poggiate sulla bara di Ciro, trasportata a braccio dagli ultras dalla camera ardente al carro funebre fino a Piazza Grandi Eventi di Scampia, sede del funerale. "Napoli piange degno figlio della città", è il testo dello striscione, a firma "Curva A e Curva B", srotolato dagli ultras azzurri. Presente anche Genny De Tommaso, il tifoso del Napoli noto come Genny 'a carogna che la sera della finale di Coppa Italia era a capo della Curva all'Olimpico. Secondo testimonianza fu lui tra i primi a soccorrere il giovane ultrà dopo l'aggressione.

De Laurentiis: da Scampia nasce fiamma di speranza - Ai funerali è intervenuto anche il presidente del Napoli: "Il 25 giugno è un giorno che non dimenticheremo, ma spero che questa, morte, che ha concretizzato la morte del calcio italiano, permetta allo sport di ripartire e di ritrovare una sua identità", ha dichiarato Aurelio De Laurentiis, "Da un luogo così difficile come Scampia nasce la fiamma della speranza". Infine, citando Antonella, madre di Ciro, il n.1 degli azzurri ha parlato della "limpidezza di una persona che non parla di vendetta, vuole giustizia, vuole capire, e chiede che certe assurdità non rimangano impunite. Ma parla di perdono e di correttezza. E' una donna - ha concluso - che non ha perso di vista nella tragedia i veri valori morali". Al suo applauso si è unito quello di Giovanni Malagò, presidente del Coni: "Sono qui per rispetto a Ciro e a un gigante della vita, la madre Antonella. A lei ho detto che ha insegnato come comportarsi a un intero popolo, lo hanno capito 60 milioni di persone. Ha una dignità che farà storia".



La madre di Ciro: suo sacrificio non sia vano - Anche la madre Antonella ha lanciato un appello alle migliaia di persone presenti: "Che il suo sacrificio non sia vano e possa portare pace, gioia e amore". "Grazie per il sostegno in questi 50 giorni, ragazzi, mantenete alta la bandiera dello sport, dei valori e di Ciro".

De Magistris: no all'odio -
"Devono pagare tutti, anche chi non ha garantito l'ordine pubblico", ha aggiunto il sindaco di Napoli, "Diciamo no all'odio ma anche sì alla giustizia. A De Magistris ha fatto eco la fidanzata di Ciro, Simona: "Sotterrate la violenza, non facciamo che accada ancora ad altri giovani".

Lo stadio di Scampia porterà il nome di Ciro - Lo stadio comunale in Via Hugo Pratt nel quartiere Scampia sarà intitolato a Ciro Esposito. Lo ha deciso la giunta dell'Ottava Municipalità di Napoli, nel cui territorio rientra anche il quartiere Scampia, nel quale il tifoso è nato e viveva. Nel testo della delibera, spiega il presidente della Municipalità Angelo Pisani, si chiede al sindaco di Napoli Luigi de Magistris di intitolare a Ciro Esposito la Curva A dello Stadio San Paolo.