Addio a Giorgio Faletti, l'artista che amava Juve e motori
CalcioE' scomparso a 63 anni a causa di un male incurabile una figura poliedrica e apprezzata nello spettacolo italiano. Nel cuore i colori bianconeri della Juventus, senza dimenticare la passione per la Ferrari ed il rally nel quale si cimentò con successo
di Davide Bucco
Giorgio Faletti aveva cominciato nella nazionale più bella di sempre, un mediano della squadra del Drive In, con Ezio Greggio straordinario numero dieci, e tanti altri comici che hanno fatto la storia della tv, portando il cabaret nelle case degli italiani. Un talento, lo si vedeva subito, nelle sue caricature di successo: Vito Catozzo, guardia giurata che ce l'aveva con tutti, ma soprattutto con se stesso e quel "Mondo Cano che ho sotto i piedi" a fare da tormentone. Una serie di personaggi sempre geniali, a tratti addirittura malinconici, come lui ha sempre ammesso di essere.
Tifoso della Juventus e amante dei motori, la passione per il rally e la Ferrari. Una vita di corsa, sempre a sperimentare: nel 1994 cambia strada, scrive e canta, arrivando secondo, al Festival di Sanremo "Signor tenente", un triste omaggio alla vita degli uomini in divisa, in quegli anni immediatamente successivi alle stragi di mafia. Poi il teatro, vecchia abitudine, e la scrittura come nuova avventura: diventi scrittore quando non fai più ridere, aveva confessato. E allora il successo di "Io Uccido", best seller, e la pittura a renderlo un artista completo. Infine il cinema, per abbracciare e conquistare anche le nuove generazioni: professore severo in Notte prima degli Esami di Fausto Brizzi, altro successo di una carriera da vero fuoriclasse. La malattia lo ferma sul più bello, a 63 anni. Minchia signor Faletti, troppo presto.
Giorgio Faletti aveva cominciato nella nazionale più bella di sempre, un mediano della squadra del Drive In, con Ezio Greggio straordinario numero dieci, e tanti altri comici che hanno fatto la storia della tv, portando il cabaret nelle case degli italiani. Un talento, lo si vedeva subito, nelle sue caricature di successo: Vito Catozzo, guardia giurata che ce l'aveva con tutti, ma soprattutto con se stesso e quel "Mondo Cano che ho sotto i piedi" a fare da tormentone. Una serie di personaggi sempre geniali, a tratti addirittura malinconici, come lui ha sempre ammesso di essere.
Tifoso della Juventus e amante dei motori, la passione per il rally e la Ferrari. Una vita di corsa, sempre a sperimentare: nel 1994 cambia strada, scrive e canta, arrivando secondo, al Festival di Sanremo "Signor tenente", un triste omaggio alla vita degli uomini in divisa, in quegli anni immediatamente successivi alle stragi di mafia. Poi il teatro, vecchia abitudine, e la scrittura come nuova avventura: diventi scrittore quando non fai più ridere, aveva confessato. E allora il successo di "Io Uccido", best seller, e la pittura a renderlo un artista completo. Infine il cinema, per abbracciare e conquistare anche le nuove generazioni: professore severo in Notte prima degli Esami di Fausto Brizzi, altro successo di una carriera da vero fuoriclasse. La malattia lo ferma sul più bello, a 63 anni. Minchia signor Faletti, troppo presto.