L'Inter riparte da Vidic: "Io capitano? Non è importante"

Calcio
Nemanja Vidic nel corso della conferenza stampa di presentazione ad Appiano Gentile
vidic_inter

Il centrale serbo è stato presentato ad Appiano Gentile, per lui tre anni di contratto: "Devo ancora guadagnarmi il posto in squadra, inutile chiedermi se indosserò la fascia. Felice di essere qui, mi piacciono le sfide"

di Luciano Cremona
(da Appiano Gentile)

Guardando fuori dalla finestra, probabilmente avrà pensato di essere ancora a Manchester. Sotto un cielo più inglese che mai, grigio e carico di pioggia, un pezzo di storia recente del calcio europeo si è presentato ufficialmente alla stampa italiana: il primo giorno di scuola di Nemanja Vidic coincide con la ripresa degli allenamenti per la nuova stagione dell'Inter.

Ad accoglierlo un Walter Mazzarri già in tenuta da campo: il tecnico, in calzoncini e maglietta, ha salutato i giornalisti per poi lasciare spazio al difensore, che ha firmato con i nerazzurri un contratto di tre anni.

"Sono felice di essere arrivato in uno dei club più importanti del mondo, non sono molte le squadre che vantano un palmares e una storia come quella dell'Inter". Nove anni di Manchester, e ora la nuova avventura, con orrizzonti differenti: "Con il mio vecchio club avevo vinto tutto, sia a livello personale che di squadra. Era ora di cambiare, per aumentare le mie motivazioni. L'Italia è un paese fantastico. E poi nella mia carriera ho sempre amato le sfide: quando sono arrivato allo United non abbiamo vinto subito".

L'ha convinto, quindi, il progetto a lungo termine di Thohir, che ha voluto fortemente il giocatore. Ma anche l'intervento di Dejan Stankovic, suo connazionale e amico. "Vestirò la numero 15? Penso di sì, se sarà libera". Ma il vero quesito riguarda la fascia di capitano, che dopo l'addio di Zanetti dovrebbe andare a Ranocchia: "Non sono ancora arrivato, devo ancora guadagnarmi il posto in squadra e già mi chiedete se sarò il capitano? Non è una questione che mi interessa, non modifico il mio modo di giocare se indosso o meno la fascia".

La difesa, in fondo, è il suo forte: "Giocheremo a tre dietro? E' vero, è un sistema di gioco per me nuovo, ma "defending is defending", difendere è difendere. Perciò mi adatterò alle scelte dell'allenatore".

Non c'è mai stato l'interessamento del Milan, rivela lo stesso Vidic. Che però ricorda come 12 anni fa fu vicinissimo ad arrivare in Italia. "Qui non giocheremo la Champions, è vero, ma se fossi rimasto allo United non sarebbe cambiato nulla. Ora sono qui, per migliorare la rosa, per crescere come squadra, per portare avanti un progetto che mi piace".