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La moviola della 3.a giornata: tutti gli episodi da rivedere

Calcio
3a giornata, il moviolone di Fontani
SPORT
3a giornata, il moviolone di Fontani
04:09 min

Dal gol del vantaggio del Cesena contro l'Empoli, alla entrata di Marchisio su Muntari nell'anticipo Milan-Juve, dal gol di mano di Lucarelli (Chievo-Parma) ai due fuorigioco-rebus su altrettanti gol annullati all'Inter nel match contro il Palermo

CESENA-EMPOLI: Gavillucci - Da casistica del fuorigioco il gol del vantaggio del Cesena: sul tiro di Brienza respinto da Sepe si avventa Marilungo: partito in posizione regolare, l'attaccante conclude a rete due volte mentre il compagno Giorgi finisce in fuorigioco oltre la linea di porta: potrebbe restarci e sarebbe senz'altro innocente, invece paradossalmente per mostrare disinteresse all'azione Giorgi rischia di condizionare il possibile recupero di Rugani. E qui nasce la domanda: senza Giorgi Rugani avrebbe potuto, magari con una rovesciata disperata, evitare il gol, cioè, tecnicamente, giocare il pallone? Se si, fuorigioco, se no, gol buono. Assistente e arbitro optano per la seconda e la decisione è condivisibile. Meno dubbi sul rigore concesso all'Empoli: Lucchini intralcia colpevolmente la corsa di Verdi che si scontra con l'avversario e finisce a terra.

MILAN-JUVE: Rizzoli - Ormai possiamo battezzarla entrata alla Marchisio. Una giocata ad arpionare il pallone per entrarne in possesso senza l'intenzione di far male all'avversario, ma correndo il rischio: per questo l'intervento su Muntari, pallone ma anche stinco del rivale con piede a martello, viene punito con il giallo. Lo stesso cartellino che avrebbe, al massimo, meritato contro l'Uruguay, se non ci fosse stato il terribile Rodriguez Moreno. A cui saranno fischiate le orecchie mentre Marchisio e Rizzoli, che in Brasile c'era, chiarivano l'episodio nel tunnel di San Siro. Piuttosto, il giallo, e anche la punizione, mancano per un'entrata altrettanto rischiosa di Menez ai danni di Pereyra. Infine ancora Menez va ad un passo dal giallo per simulazione cadendo teatralmente sull'entrata di Marchisio. Lo juventino rischia ed il contatto c'è, ma effettivamente per un calcio di rigore ci vuole qualcosa in più.

CHIEVO-PARMA: Damato - Vede e provvede Damato quando Lucarelli segna di mano rimediando l'automatico cartellino giallo. Considerato che il Parma ha vinto comunque, il difensore può essere contento: se il suo gol fosse stato convalidato ci avrebbe pensato il Giudice Sportivo a punirlo con la prova tv.

GENOA-LAZIO: Guida - A velocità normale può lasciare qualche dubbio, ma non è con le mani bensì col torace questa respinta di Antonelli sul tiro di Candreva. Corretta la seconda ammonizione di De Vrij che commette fallo di mano interrompendo un "autopassaggio" di Bertolacci, privando cioè la squadra avversaria del possesso del pallone.

SASSUOLO-SAMPDORIA: Di Bello - Tutti trattengono tutti, ma alla fine non c'è fallo di mano da rigore al termine di questa mischia nell'area del Sassuolo: sulla conclusione di Gabbiadini infatti è il portiere Consigli che repinge. Pulita l'entrata di Antei su Eder: il difensore del Sassuolo arriva sul pallone con una scivolata rischiosa ma efficace.

ATALANTA-FIORENTINA: Russo - Due episodi da rivedere nel primo tempo nell'area dell'Atalanta, ma in entrambi i casi fa bene Russo a lasciar proseguire: prima su una conclusione di Pasqual la palla colpisce il braccio di Zappacosta, ma il movimento è consono e la distanza ravvicinata. Poi in un contrasto con Benalouane Aquilani frena e subisce l'intervento alle spalle, pulito, dell'avversario.

PALERMO-INTER: Valeri - La giornata si chiude con altri due fuorigioco-rebus su altrettanti gol annullati all'Inter con dinaniche molto simili. Pochi dubbi sul primo, segnato da Vidic ma con Osvaldo che davanti a lui è punibile perché salta alla caccia del pallone e, tecnicamente, lo contende agli avversari. Molto meno evidente invece, nella ripresa, la "contesa per il pallone" che farebbe D'Ambrosio, anche lui in posizione di fuorigioco davanti al solito Vidic, prima del gol di Icardi, che da parte sua è in posizione regolare. Diversamente da Osvaldo infatti D'Ambrosio infatti non salta e non sfida gli avversari nella sua giocata.
(a cura di Lorenzo Fontani)