Da incubo a obiettivo: il nuovo Siena ora sogna la Lega Pro

Calcio
Il nuovo logo della Robur Siena dalla pagina Facebook del club
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LA STORIA. In sedici mesi una retrocessione e un fallimento hanno portato la Robur dallo sfidare il Milan in A all'ospitare la Colligiana in D, senza passare dalla Prima Divisione. Scene da una rinascita, con Agnolin, Morgia e il nume tutelare Vergassola

di Lorenzo Longhi

La maglia è a quarti, quella storica. Lo stadio è sempre quello: tre anni fa, qui, si festeggiò l'immediato ritorno in A, e in panchina c'era l'attuale ct della Nazionale. I tifosi ci sono: oltre tremila abbonati, circa quattromila i presenti e non è poco, a queste latitudini. Perché sì, quello che non c'è più sono i denari della grande banca, né gli avversari blasonati, insomma non c'è più il grande calcio. E' la nuova vita del Siena, anzi della Ssd Robur Siena, passata in sedici mesi dall'ospitare in campionato il Milan allo sfidare l'Olimpia Colligiana.

Ex pro' - In mezzo una retrocessione, una riforma dei campionati e un fallimento, quanto basta insomma per ripartire (quasi) da zero, dalla D senza passare dalla Lega Pro, quella che prima era un incubo e ora un sogno. Come cambiano le percezioni, vero?

Quelli famosi - La società oggi è nelle mani di Antonio Ponte, che dietro la scrivania ha scelto Gigi Agnolin, anni 71 e una vita nel calcio. In panchina c'è Massimo Morgia e, se è vero che la società aveva tentato l'operazione revival offrendo il posto a Papadopulo e ad Antonio Sala, è vero anche che è impossibile considerare Morgia una seconda scelta. Non solo, o non tanto, per i 18 anni consecutivi fra C2 e C1, quanto per avere vinto la D giusto pochi mesi fa con la Pistoiese, riportandola tra i pro'. E' ciò che serve alla Robur d'oggi: gente che sappia come si fa.

Nume tutelare - In campo poi c'è il nume tutelare dei bianconeri: Simone Vergassola. Non ancora in campo, in realtà, perché un infortunio lo sta tenendo ai margini, ma a Siena e per Siena basta la sua presenza. Arrivò in A dieci anni fa, da allora è diventato prima capitano, quindi recordman di presenze, infine uomo simbolo, a 38 anni, di ciò che significa essere Robur. Un solo obiettivo, la Lega Pro appunto: la squadra pare ben strutturata, le ambizioni non mancano e, dopo quattro giornate, il Siena è primo a pari merito con il Foligno. Prove di fuga.