Juve, in campo sempre gli stessi. La Roma sfrutta la rosa
CalcioINFOGRAFICA. Allegri ha cambiato poco: solo in 14 utilizzati a tempo pieno, mentre Garcia (anche per gli infortuni) ha fatto molto più turnover. Giallorossi a segno con 9 giocatori, i bianconeri si affidano (troppo?) a Tevez. Radiografia delle due big
Le due squadre più forti d’Italia, una di fronte all’altra. Sette partite alle spalle e una sfida davanti, per decidere chi detterà il passo del duello che – a meno di gradite intrusioni – ci accompagnerà fino a maggio. La Roma oggi dà l’impressione di aver colmato la distanza della scorsa stagione con la Juventus, anche grazie ad una rosa ampia che le ha permesso di non subire il peso dei tanti (troppi) infortuni di inizio stagione. La Juve, parentesi di Madrid a parte, è la stessa solida corazzata dell’anno passato, ma con un allenatore nuovo che sta gestendo le risorse in modo diverso sia da Conte, il predecessore, che da Garcia, l’avversario. Affidandosi quasi sempre agli stessi uomini. E del turnover, che invece il francese applica in abbondanza, se ne parlerà più avanti.
Juve, zoccolo durissimo – Nelle 7 partite giocate fin qui, tra Serie A e Champions, Allegri non ha rinunciato nemmeno per un minuto a tre nazionali azzurri: Buffon, Bonucci e Marchisio, la spina dorsale della squadra. Lichtsteiner è stato in campo quasi sempre, così come Pogba e Tevez, risparmiati solo contro il Cesena. Ma in generale si nota che l’allenatore della Juve fin qui ha cambiato molto poco, mandando in campo quasi sempre gli stessi giocatori. I titolari sono complessivamente 14 e finiscono con Asamoah, utilizzato 270 minuti (tre partite intere). Poi nella classifica dei minutaggi arrivano le riserve. Dove per ora sono confinati anche Giovinco (una sola gara), Morata (un’ora in totale) e Romulo (appena 10’). Segno che Allegri non si è curato molto del turnover sul lungo periodo: se stai bene, giochi. Sempre.
Roma, necessità e virtù – La iella degli infortuni, non certo leggera con la Juventus, è stata ancor più pesante con la squadra di Garcia: in difesa è stata una strage, ma anche a centrocampo e in attacco non è andata benissimo. Risultato? La Roma ha mandato in campo più giocatori rispetto alla Juventus, distribuendo la fatica su più uomini, ma per meno tempo. Nessun romanista è stato in campo in tutti i 630 minuti giocati fin qui: solo Nainggolan ci va vicino, con 622. Così la strategia adottata da Sabatini in sede di mercato, arrivare ad avere due calciatori per ruolo, si è rivelata azzeccata.
Tanto Tevez (troppo?) – I pilastri della Juve hanno rifiatato meno dei giallorossi, e hanno anche segnato di meno: 11 gol contro 12. Più della metà sono merito di Carlos Tevez: ma se l’Apache s’inceppa, con Llorente ancora in cerca del suo primo gol e Morata quasi mai in campo, trovare soluzioni offensive può rivelarsi non semplice. Solo tre giocatori oltre all’argentino sono andati in gol.
Uno vale l’altro – Nella Roma è accaduto l’opposto: i sei attaccanti utilizzati da Garcia nel tridente hanno segnato tutti almeno un gol. Gervinho conduce con 3 reti, ma l’ultima gara di campionato è stata risolta da Florenzi e Destro, due che sarebbero riserve, almeno in teoria. La differenza con i bianconeri è anche qui: le certezze della coppia Tevez-Llorente contro le tante frecce all’arco di Garcia.
Le differenze tra le due squadre sono molte, compresa la situazione degli assenti: la Juve non ha ancora recuperato Pirlo e Barzagli, la Roma rinuncia (almeno) ad Astori, Balzaretti, De Rossi e Strootman, sempre che gli altri si riprendano per la grande sfida. Chissà che risolvere la partita non sia uno dei giocatori utilizzati meno. Non è da escludere: dopo le gare di Champions, trovare nuove energie per domenica sarà forse decisivo. In un modo o nell'altro.
Juve, zoccolo durissimo – Nelle 7 partite giocate fin qui, tra Serie A e Champions, Allegri non ha rinunciato nemmeno per un minuto a tre nazionali azzurri: Buffon, Bonucci e Marchisio, la spina dorsale della squadra. Lichtsteiner è stato in campo quasi sempre, così come Pogba e Tevez, risparmiati solo contro il Cesena. Ma in generale si nota che l’allenatore della Juve fin qui ha cambiato molto poco, mandando in campo quasi sempre gli stessi giocatori. I titolari sono complessivamente 14 e finiscono con Asamoah, utilizzato 270 minuti (tre partite intere). Poi nella classifica dei minutaggi arrivano le riserve. Dove per ora sono confinati anche Giovinco (una sola gara), Morata (un’ora in totale) e Romulo (appena 10’). Segno che Allegri non si è curato molto del turnover sul lungo periodo: se stai bene, giochi. Sempre.
Roma, necessità e virtù – La iella degli infortuni, non certo leggera con la Juventus, è stata ancor più pesante con la squadra di Garcia: in difesa è stata una strage, ma anche a centrocampo e in attacco non è andata benissimo. Risultato? La Roma ha mandato in campo più giocatori rispetto alla Juventus, distribuendo la fatica su più uomini, ma per meno tempo. Nessun romanista è stato in campo in tutti i 630 minuti giocati fin qui: solo Nainggolan ci va vicino, con 622. Così la strategia adottata da Sabatini in sede di mercato, arrivare ad avere due calciatori per ruolo, si è rivelata azzeccata.
Tanto Tevez (troppo?) – I pilastri della Juve hanno rifiatato meno dei giallorossi, e hanno anche segnato di meno: 11 gol contro 12. Più della metà sono merito di Carlos Tevez: ma se l’Apache s’inceppa, con Llorente ancora in cerca del suo primo gol e Morata quasi mai in campo, trovare soluzioni offensive può rivelarsi non semplice. Solo tre giocatori oltre all’argentino sono andati in gol.
Uno vale l’altro – Nella Roma è accaduto l’opposto: i sei attaccanti utilizzati da Garcia nel tridente hanno segnato tutti almeno un gol. Gervinho conduce con 3 reti, ma l’ultima gara di campionato è stata risolta da Florenzi e Destro, due che sarebbero riserve, almeno in teoria. La differenza con i bianconeri è anche qui: le certezze della coppia Tevez-Llorente contro le tante frecce all’arco di Garcia.
Le differenze tra le due squadre sono molte, compresa la situazione degli assenti: la Juve non ha ancora recuperato Pirlo e Barzagli, la Roma rinuncia (almeno) ad Astori, Balzaretti, De Rossi e Strootman, sempre che gli altri si riprendano per la grande sfida. Chissà che risolvere la partita non sia uno dei giocatori utilizzati meno. Non è da escludere: dopo le gare di Champions, trovare nuove energie per domenica sarà forse decisivo. In un modo o nell'altro.