Muntari-Honda, il Milan torna a vincere: Chievo ko
CalcioNell'anticipo serale della 6.a giornata del campionato la squadra di Inzaghi conquista tre punti preziosi. Apre le marcature il ghanese da fuori area, raddoppia il giapponese su punizione. Rossoneri a quota 11
MILAN-CHIEVO 2-0
55' Muntari, 77' Honda
Guarda la cronaca del match:
LE PAGELLE
E alla fine è stato soltanto delizia, perché se quella palla sanguinosa persa a trequarti da Muntari si fosse tramutata in gol per il Chievo, in molti avrebbero gettato la croce addosso al ghanese. Poco male perché il Milan ha comunque meritato la vittoria, sugellata da una straordinaria punizione di Honda, grazie a una squadra sempre pronta a fare gioco, spesso senza sfruttare la mole prodotta, fin troppo raramente trasformatasi in palle gol vere e proprie. Il modulo con Bonaventura interno di centrocampo ha funzionato, ha generato spinta e ha dato qualità alla manovra. Merito al Chievo e a Corini se la sua squadra è stata capace di tenere testa ai rossoneri fino al 55'.
Per il Milan si conferma la cabala favorevole che vede i rossoneri mai sconfitti dal Chievo a San Siro per tre punti preziosi che risollevano il morale dopo i due pareggi consecutivi contro Empoli e Cesena e restituisce nuovo slancio verso il percorso di crescita costante auspicato da Inzaghi. Crescita, dicevamo, esponenziale come quella di Honda che con quattro gol in campionato e una nuova prestazione più che positiva sta meritando il ruolo di imprescindibile. Stessa cosa dicasi per Menez: quando si accende lui la squadra sa rendersi pericolosa trovando soluzioni di gioco imprevedibili.
Quanto alla difesa, non ha incassato gol con la coppia Alex-Rami mentre Abate ha mostrato ancora una condizione di forma strepitosa. Tuttavia i pericoli non sono mancati, creati da leggerezze individuali piuttosto che dall'effettiva pericolosità del Chievo. In ogni caso, la porta imbattuta serve per infondere sicurezza a un reparto bistrattato in queste settimane.
Il Milan, dunque, torna alla vittoria: undici punti in classifica e la sensazione di avere ancora margini di miglioramento. Per il Chievo uno stop che pesa anche se la squadra ha dimostrato di saper tenere il campo in attesa di tempi migliori.
55' Muntari, 77' Honda
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E alla fine è stato soltanto delizia, perché se quella palla sanguinosa persa a trequarti da Muntari si fosse tramutata in gol per il Chievo, in molti avrebbero gettato la croce addosso al ghanese. Poco male perché il Milan ha comunque meritato la vittoria, sugellata da una straordinaria punizione di Honda, grazie a una squadra sempre pronta a fare gioco, spesso senza sfruttare la mole prodotta, fin troppo raramente trasformatasi in palle gol vere e proprie. Il modulo con Bonaventura interno di centrocampo ha funzionato, ha generato spinta e ha dato qualità alla manovra. Merito al Chievo e a Corini se la sua squadra è stata capace di tenere testa ai rossoneri fino al 55'.
Per il Milan si conferma la cabala favorevole che vede i rossoneri mai sconfitti dal Chievo a San Siro per tre punti preziosi che risollevano il morale dopo i due pareggi consecutivi contro Empoli e Cesena e restituisce nuovo slancio verso il percorso di crescita costante auspicato da Inzaghi. Crescita, dicevamo, esponenziale come quella di Honda che con quattro gol in campionato e una nuova prestazione più che positiva sta meritando il ruolo di imprescindibile. Stessa cosa dicasi per Menez: quando si accende lui la squadra sa rendersi pericolosa trovando soluzioni di gioco imprevedibili.
Quanto alla difesa, non ha incassato gol con la coppia Alex-Rami mentre Abate ha mostrato ancora una condizione di forma strepitosa. Tuttavia i pericoli non sono mancati, creati da leggerezze individuali piuttosto che dall'effettiva pericolosità del Chievo. In ogni caso, la porta imbattuta serve per infondere sicurezza a un reparto bistrattato in queste settimane.
Il Milan, dunque, torna alla vittoria: undici punti in classifica e la sensazione di avere ancora margini di miglioramento. Per il Chievo uno stop che pesa anche se la squadra ha dimostrato di saper tenere il campo in attesa di tempi migliori.