L'EDITORIALE. La sfida del San Paolo deve essere quella della svolta, del cambiamento radicale, della fine dell’odio, del ritorno all’ordinario, alla festa che era. Del "basta alla violenza" come grida la mamma di Ciro Esposito, pensando solo al calcio
Da giorni andiamo ripetendo: Napoli-Roma è solo una partita. Un tentativo di esorcizzare la paura che attanaglia tutti da quando il calendario è stato varato. Il divieto di trasferta per i tifosi romanisti, l’insolito trasferimento in aereo per la Roma, quando per coprire la distanza fino a Napoli basta un’ora di treno, mille agenti coinvolti nel servizio d’ordine, gli stessi appelli sottoscritti da Benitez, da Garcia, dal Cardinale Sepe e da Totti sono momenti di una vigilia che il turno infrasettimanale ha accorciato il più possibile.
Ecco perché Napoli-Roma non è una partita normale, non può esserlo ora. Napoli-Roma deve essere la partita: della svolta, del cambiamento radicale, della fine dell’odio, del ritorno all’ordinario, alla festa che era quando imperversavano etichette senza fantasia come derby del sud o derby del sole.
La mamma di Ciro, al cui ricordo comunque questa partita verrà consacrata, ha consegnato l’ultimo invito: ai ragazzi di Napoli, a quelli di Roma e a tutti i tifosi d’Italia. Basta violenza va gridando dal giorno della finale disgraziata di Coppa Italia. Capì subito che eravamo arrivati all’anno zero, più in basso sarebbe stato impossibile. Parlò subito di perdono, una parola quasi dimenticata.
Anche grazie a lei, ora si riparte. Pensando al calcio, allo scudetto, al bello. Quando tutto sarà finito, potremo davvero dire che Napoli-Roma è stata solo una partita. La partita che tutti avremo vinto.
Ecco perché Napoli-Roma non è una partita normale, non può esserlo ora. Napoli-Roma deve essere la partita: della svolta, del cambiamento radicale, della fine dell’odio, del ritorno all’ordinario, alla festa che era quando imperversavano etichette senza fantasia come derby del sud o derby del sole.
La mamma di Ciro, al cui ricordo comunque questa partita verrà consacrata, ha consegnato l’ultimo invito: ai ragazzi di Napoli, a quelli di Roma e a tutti i tifosi d’Italia. Basta violenza va gridando dal giorno della finale disgraziata di Coppa Italia. Capì subito che eravamo arrivati all’anno zero, più in basso sarebbe stato impossibile. Parlò subito di perdono, una parola quasi dimenticata.
Anche grazie a lei, ora si riparte. Pensando al calcio, allo scudetto, al bello. Quando tutto sarà finito, potremo davvero dire che Napoli-Roma è stata solo una partita. La partita che tutti avremo vinto.