Milan, alla ricerca di Menez. Ma qual è il vero Jeremy?

Calcio

Enrico Cerruti

Jeremy Menez: tre gol nelle prime due partite, compreso il tacco spettacolare di Parma. Poi il black out (Getty)
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Il francese è l'emblema dei rossoneri che hanno perso le certezze iniziali: Inzaghi lo aveva messo al centro del tridente d'attacco rinunciando al vero numero 9. Poi però, complice anche un infortunio, Jeremy si è perso

Falso nueve, vero Menez. La formula magica di inizio stagione non funziona più e il francese è diventato il simbolo del Milan di Inzaghi che nelle ultime giornate ha perso le certezze iniziali tornando bruscamente sulla terra. Tre gol nelle prime due partite, vinte, compreso il tacco spettacolare di Parma, giocate raffinate, ma anche decisive: il Menez di inizio campionato è stata la prima certezza di Inzaghi che lo ha messo al centro del tridente d'attacco rinunciando al vero numero 9. Poi però, complice anche un infortunio, il francese si è perso, tornando più simile alla versione degli ultimi tempi romani. Fumoso, discontinuo, fuori dal gioco e impreciso.

A Parma aveva effettuato 4 tiri, di cui 3 nello specchio con 5 dribbling riusciti. Era un Menez imprendibile, come lo è stato all'uscita da Milanello il giorno dopo la serataccia col Palermo. Dopo la panchina di Cagliari, con uno spezzone finale molle e quasi irritante aveva fatto mea culpa, anche lui, ammettendo il suo calo. Col Palermo è tornato titolare ma come esterno, per far posto a Torres. Il problema è che ha provato troppo spesso ad andarci lui in mezzo facendo confusione e portando troppo la palla, altro vecchio vizio dei tempi romani. Ma qual è il vero Menez? Lo diranno le prossime partite, in cui il Milan dovrà affrontare sei delle prime nove della classifica, dalla Sampdoria alla Roma passando per Inter, Udinese, Genoa e Napoli. Test ideali per capire il reale valore del Milan di Inzaghi, e di Menez.