Sempre una gran Samp, ma il Milan c'è: 2-2 al Ferraris
CalcioSi sblocca El Shaarawy dopo 622 giorni, ma la squadra di Mihajlovic ribalta il risultato con Okaka ed Eder tra la fine del primo e l'inizio del secondo tempo. Il pari è di Menez su rigore al 65'. Il ct Conte in tribuna. Qualche tensione fuori dallo stadio
SAMPDORIA-MILAN 2-2
10' El Shaarawy (M), 46' Okaka (S), 54' Eder (S), 65' rig. Menez (M)
Guarda la cronaca del match
LE PAGELLE
Un risultato giusto, diciamolo subito. Sampdoria e Milan hanno pareggiato 2-2 nel secondo anticipo dell'11.a giornata, al termine di una partita dall'esito incerto fino alla fine. La squadra di Mihajlovic mantiene così l'imbattibilità in casa e non perde di vista i primissimi posti della classifica; quella allenata da Inzaghi torna invece a fare punti dopo il ko della scorsa settimana e soprattutto sembra aver ritrovato la brillantezza ed il talento di El Shaarawy.
Tatticamente - Senza Palombo (squalificato) e Viviano (rientrerà tra tre settimane), la Samp parte con un 4-4-3 che dopo i primi trenta minuti si trasforma in un 4-2-3-1 con l'avanzamento di Soriano. Il secondo è un modulo mai utilizzato in questa stagione, a differenza della Doria versione 2013-2014. Nel Milan, dove Bonera taglia il traguardo delle 400 partite in A, in difesa mancano sia Abate che Alex. In avanti c'è Menez tra El Shaarawy e Honda.
Riecco El Shaarawy. Poi spunta Okaka - Gradevole il primo tempo. E notevole la prova di personalità del Milan, che riesce a fare possesso palla contro un avversario piuttosto chiuso nella prima mezz'ora. Un periodo di gioco in cui i liguri appaiono poco sereni in fase di copertura, a tal punto da passare in svantaggio. Il gol è un capolavoro di El Shaarawy ma anche una liberazione: lo è per il giocatore, a secco in campionato dal derby con l'Inter del 22 febbario 2012 (622 giorni); lo è per tutto il Milan che, apparentemente senza pressioni, ha in realtà bisogno di punti per risalire alla svelta la classifica. Tra questa ambizione e la sua concretizzazione, però, c'è di mezzo un bel problema che si chiama Samp. Mai fidarsi dei blucerchiati, soprattutto di Eder: quando punta l'uomo, il brasiliano mette puntualmente in apprensione gli avversari. Al 22', ad esempio, è bravo Diego Lopez a deviare in corner un suo diagonale. Arroccata nella propria metà campo, la formazione di Mihajlovic cambia modulo, mentre le sempre più frequenti accelerazioni di Okaka rappresentano le prime avvisaglie di un imminente cambiamento. Al 47', a pochi secondi dal break, proprio Okaka pareggia sotto lo sguardo attento del ct azzurro Conte.
Partita imprevedibile - Gradevole e aperto anche il secondo tempo. Partenza molto aggressiva dei padroni di casa e 2-1 di Eder dopo un palo colpito da Obiang. Il ribaltone non spegne affatto il Milan, ben altra squadra di quella capitolata a San Siro contro il Palermo. Inzaghi, che passa al 4-4-1-1, sostituisce uno spento Honda con Torres, al quale è indirizzato l'assit che al 64' Mesbah intercetta con una mano per poi diventare il rigore che Menez trasforma nel definitivo 2-2. Il francese, al quarto gol in campionato, diventa un po' troppo lezioso durante un forcing finale che avrebbe potuto avere anche un epilogo migliore per i suoi, vista anche la stanchezza dell'avversario e nonostante l'espulsione di Bonera (doppio giallo). Un'occasione per parte nel finale, prima Bonaventura e poi Soriano. Si tratta degli ultimi sussulti di una partita bella e imprevedibile, che conferma il valore della Sampdoria e dà vigore al Milan.
A bocce ferme... - I tifosi della Samp hanno applaudito a lungo il rossonero Giampaolo Pazzini, un ex, al momento del suo ingresso in campo. Non è mancato nemmeno uno scambio di gentilezze tra gli allenatori, che si sono abbracciati prima del fischio d'inizio. Fatti di grande fair-play, non c'è dubbio, che però stridono, e parecchio, con l'aggressione prima del match da parte di un gruppo di tifosi liguri nei confronti di due milansiti: uno dei due ha riportato delle ferite, non gravi, per il lancio di un sasso.
10' El Shaarawy (M), 46' Okaka (S), 54' Eder (S), 65' rig. Menez (M)
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Un risultato giusto, diciamolo subito. Sampdoria e Milan hanno pareggiato 2-2 nel secondo anticipo dell'11.a giornata, al termine di una partita dall'esito incerto fino alla fine. La squadra di Mihajlovic mantiene così l'imbattibilità in casa e non perde di vista i primissimi posti della classifica; quella allenata da Inzaghi torna invece a fare punti dopo il ko della scorsa settimana e soprattutto sembra aver ritrovato la brillantezza ed il talento di El Shaarawy.
Tatticamente - Senza Palombo (squalificato) e Viviano (rientrerà tra tre settimane), la Samp parte con un 4-4-3 che dopo i primi trenta minuti si trasforma in un 4-2-3-1 con l'avanzamento di Soriano. Il secondo è un modulo mai utilizzato in questa stagione, a differenza della Doria versione 2013-2014. Nel Milan, dove Bonera taglia il traguardo delle 400 partite in A, in difesa mancano sia Abate che Alex. In avanti c'è Menez tra El Shaarawy e Honda.
Riecco El Shaarawy. Poi spunta Okaka - Gradevole il primo tempo. E notevole la prova di personalità del Milan, che riesce a fare possesso palla contro un avversario piuttosto chiuso nella prima mezz'ora. Un periodo di gioco in cui i liguri appaiono poco sereni in fase di copertura, a tal punto da passare in svantaggio. Il gol è un capolavoro di El Shaarawy ma anche una liberazione: lo è per il giocatore, a secco in campionato dal derby con l'Inter del 22 febbario 2012 (622 giorni); lo è per tutto il Milan che, apparentemente senza pressioni, ha in realtà bisogno di punti per risalire alla svelta la classifica. Tra questa ambizione e la sua concretizzazione, però, c'è di mezzo un bel problema che si chiama Samp. Mai fidarsi dei blucerchiati, soprattutto di Eder: quando punta l'uomo, il brasiliano mette puntualmente in apprensione gli avversari. Al 22', ad esempio, è bravo Diego Lopez a deviare in corner un suo diagonale. Arroccata nella propria metà campo, la formazione di Mihajlovic cambia modulo, mentre le sempre più frequenti accelerazioni di Okaka rappresentano le prime avvisaglie di un imminente cambiamento. Al 47', a pochi secondi dal break, proprio Okaka pareggia sotto lo sguardo attento del ct azzurro Conte.
Partita imprevedibile - Gradevole e aperto anche il secondo tempo. Partenza molto aggressiva dei padroni di casa e 2-1 di Eder dopo un palo colpito da Obiang. Il ribaltone non spegne affatto il Milan, ben altra squadra di quella capitolata a San Siro contro il Palermo. Inzaghi, che passa al 4-4-1-1, sostituisce uno spento Honda con Torres, al quale è indirizzato l'assit che al 64' Mesbah intercetta con una mano per poi diventare il rigore che Menez trasforma nel definitivo 2-2. Il francese, al quarto gol in campionato, diventa un po' troppo lezioso durante un forcing finale che avrebbe potuto avere anche un epilogo migliore per i suoi, vista anche la stanchezza dell'avversario e nonostante l'espulsione di Bonera (doppio giallo). Un'occasione per parte nel finale, prima Bonaventura e poi Soriano. Si tratta degli ultimi sussulti di una partita bella e imprevedibile, che conferma il valore della Sampdoria e dà vigore al Milan.
A bocce ferme... - I tifosi della Samp hanno applaudito a lungo il rossonero Giampaolo Pazzini, un ex, al momento del suo ingresso in campo. Non è mancato nemmeno uno scambio di gentilezze tra gli allenatori, che si sono abbracciati prima del fischio d'inizio. Fatti di grande fair-play, non c'è dubbio, che però stridono, e parecchio, con l'aggressione prima del match da parte di un gruppo di tifosi liguri nei confronti di due milansiti: uno dei due ha riportato delle ferite, non gravi, per il lancio di un sasso.