Allegri in casa Juve: ma non chiamatelo più Conte... Max
CalcioINFOGRAFICA. L'allenatore toscano ha conquistato in fretta anche i più scettici con i risultati, come aveva annunciato quando fu presentato il 16 luglio. I numeri gli danno ragione e dicono che sta facendo persino meglio dell'ex tecnico
di Alfredo Corallo
La svolta dello scorso campionato arrivò proprio in questo periodo, a cavallo della sosta: la Roma, capolista a punteggio pieno con 30 punti, all'improvviso s'inceppa, bloccata da quattro pareggi consecutivi (Torino, Sassuolo, Cagliari e Atalanta); la Juventus, invece, a -3 dai giallorossi insieme al Napoli, si sbarazza del Parma e degli stessi azzurri, e con la vittoria a Livorno prende la testa della classifica involandosi solitaria verso il terzo scudetto dell'era Conte, quello dei record.
All'11.a giornata la Juve aveva 28 punti, come oggi: con la differenza che la squadra di Massimiliano Allegri stavolta è già prima, a +3 sugli uomini di Rudi Garcia. Sembra, insomma, che l'allenatore toscano sia sulla buona strada per "riaggiornare" i numeri del suo predecessore, ma non solo quelli...
Ipse dixit. "Conquisterò i tifosi con i risultati". L'aveva detto il 16 luglio, alla presentazione. E lo sta confermando sul campo. All'inizio cambiando poco, il processo di "decontizzazione" è stato graduale, rispettoso di un'identità - non soltanto tattica - che per tre anni ha rappresentato una seconda pelle per il gruppo e la tifoseria. Ma ci sono tanti modi per vincere, il 7-0 di domenica è stata una grande lezione di calcio, il nuovo corso di prof Allegri che ribalta - nuovamente - la "teoria dell'insostituibilità" di Pirlo (infortunato), "liberandosi" dal 3-5-2 di Conte per giocare come piace più a lui: l'albero di Natale con i tre mediani di "sostanza" (Romulo, Pogba e Marchisio) che ai tempi del Milan furono determinanti per il titolo (con Ambrosini, Gattuso e Flamini o van Bommel); e due trequartisti (Tevez e Pereyra) alle spalle del pivot Llorente (e Morata nella ripresa).
Carlos (e) Max. Al momento i risultati che si auspicava sono un gol in più rispetto alla "vecchia" Juve dopo 15 partite e, soprattutto, 9 subiti in meno (tra Serie A e Champions). Con un Tevez scintillante, sul modello Ibrahimovic rossonero, 10 reti (+4 in confronto alla passata stagione) e 4 assist (+2). Più, quanti più: più Allegri di così...
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La svolta dello scorso campionato arrivò proprio in questo periodo, a cavallo della sosta: la Roma, capolista a punteggio pieno con 30 punti, all'improvviso s'inceppa, bloccata da quattro pareggi consecutivi (Torino, Sassuolo, Cagliari e Atalanta); la Juventus, invece, a -3 dai giallorossi insieme al Napoli, si sbarazza del Parma e degli stessi azzurri, e con la vittoria a Livorno prende la testa della classifica involandosi solitaria verso il terzo scudetto dell'era Conte, quello dei record.
All'11.a giornata la Juve aveva 28 punti, come oggi: con la differenza che la squadra di Massimiliano Allegri stavolta è già prima, a +3 sugli uomini di Rudi Garcia. Sembra, insomma, che l'allenatore toscano sia sulla buona strada per "riaggiornare" i numeri del suo predecessore, ma non solo quelli...
Ipse dixit. "Conquisterò i tifosi con i risultati". L'aveva detto il 16 luglio, alla presentazione. E lo sta confermando sul campo. All'inizio cambiando poco, il processo di "decontizzazione" è stato graduale, rispettoso di un'identità - non soltanto tattica - che per tre anni ha rappresentato una seconda pelle per il gruppo e la tifoseria. Ma ci sono tanti modi per vincere, il 7-0 di domenica è stata una grande lezione di calcio, il nuovo corso di prof Allegri che ribalta - nuovamente - la "teoria dell'insostituibilità" di Pirlo (infortunato), "liberandosi" dal 3-5-2 di Conte per giocare come piace più a lui: l'albero di Natale con i tre mediani di "sostanza" (Romulo, Pogba e Marchisio) che ai tempi del Milan furono determinanti per il titolo (con Ambrosini, Gattuso e Flamini o van Bommel); e due trequartisti (Tevez e Pereyra) alle spalle del pivot Llorente (e Morata nella ripresa).
Carlos (e) Max. Al momento i risultati che si auspicava sono un gol in più rispetto alla "vecchia" Juve dopo 15 partite e, soprattutto, 9 subiti in meno (tra Serie A e Champions). Con un Tevez scintillante, sul modello Ibrahimovic rossonero, 10 reti (+4 in confronto alla passata stagione) e 4 assist (+2). Più, quanti più: più Allegri di così...
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