Un'ora di Juve, poi il solito Icardi: 1-1 allo Stadium

Calcio
La festa dei giocatori dell'Inter dopo il pareggio di Icardi (Foto Getty)

Iniziano forte i bianconeri: gol di Tevez, giocano meglio per i primi 60 minuti ma sbattono contro un grande Handanovic. L'argentino dell'Inter pareggia i conti e sfiora il vantaggio tre volte. Espulso nel finale Kovacic. La Roma di Garcia, ora, è a -1

JUVENTUS-INTER 1-1
5' Tevez, 64' Icardi

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LE PAGELLE

Finisce in parità il Derby d’Italia, e nessuno se lo sarebbe immaginato dopo 60 minuti di dominio bianconero. Finisce in parità Juventus e Inter, con un gol per parte e un finale incandescente, dove i nerazzurri hanno sfiorato un clamoroso ribaltone e chiuso in dieci uomini per il folle intervento di Kovacic su Lichsteiner. E da stasera la Juve torna a sentire il fiato sul collo della Roma, staccata di un solo punto.

I precedenti -
Sono nettamente a favore dei bianconeri che vantano 56 vittorie in 81 incontri, le sconfitte sono 11 mentre i pareggi 14 (prima di questo posticipo); l'ultimo nella stagione 2008/2009 quando il match finì 1-1.

Tatticamente –
Con i soliti Barzagli, Asamoah e Romulo ai box, Allegri conferma il 4-3-1-2 con un centrocampo molto folto, Evra sulla corsia di sinistra e in avanti, Vidal dietro Tevez-Llorente. Attiva sul mercato, dopo Podolski è in arrivo Shaqiri, e senza Nagatomo e Mbaye impegnati con le nazionali, Mancini sceglie per l’Inter un inedito 4-3-2-1. Campagnaro terzino destro, D'Ambrosio sull'altro versante e Ranocchia-Juan Jesus in mezzo (fuori Vidic e Dodò). E’ Medel il perno davanti ad un reparto arretrato dunque più solido, mentre in attacco Kovacic ed Hernanes (Palacio rientrato a Milano per un attacco influenzale) sono alle spalle di Icardi. Parte dalla panchina Podolski.

I muscoli della Signora -
Aggredisce la Juventus, da subito. Tevez prima fa scaldare il destro di Llorente, poi segna il suo primo gol all’Inter, spingendo dentro un pallone facile facile che al 5’ Vidal gli serve dopo una grande azione (tacco che imbambola Medel e cross basso per Carlitos). I bianconeri si confermano così la squadra che segna di più nei primi 15 minuti (7), mentre l’Inter una di quelle che ne subisce di più (7).

Chi e cosa fa la differenza -
La marcatura a zona dei nerazzurri funziona abbastanza, così come il pressing alto voluto da Mancini. Il problema è che quando la Juve accelera diventa quasi impossibile contenerla. Lo è soprattutto Vidal (finalmente), che al 27’ costringe Handanovic alla super-parata.  Lo sloveno si ripete alla fine del primo tempo su una magia di Pogba. Il giovane Paul magari non impressiona per continuità di rendimento, eppure le cose che fa, tipo appunto l’elastico alla Ronaldinho che manda in tilt la difesa nerazzurra, fanno stropicciare gli occhi e dire a tutto lo stadio “Ohhhh!”. Avversari compresi. Il vantaggio del primo tempo è più che legittimo; semmai ai bianconeri manca un rigore per la gomitata di Juan Jesus che manda Chiellini al tappeto.

Ma quando Icardi si sveglia… -
Juve troppo feroce e Inter che fatica nella fase di possesso palla. Detto questo la partita sembra segnata, nonostante l’ingresso di Podolski nella ripresa dia un po' di brio alla manovra nerazzurra. Poi si sveglia Icardi: spettatore per oltre 60 minuti, azzecca il diagonale che vale l’1-1. Lo score dell’argentino contro i bianconeri è impressionante: 4 gol negli ultimi 5 incroci. Segnò ai tempi della Sampdoria (sia a Torino che a Genova), si ripeté in maglia nerazzurra lo scorso anno al Meazza.

Finale da brivido - A questo punto la Juve si disunisce e in tre minuti, tra il 34’ e il 37’, perde tre palloni che diventano occasioni per gli ospiti. Prima l’imprecisione di Icardi, poi una grande parata di Buffon evitano il ribaltone. Finale incandescente per il rosso Kovacic, ma il risultato non cambia più. A Roma ora c’è chi si sfrega le mani.