Iannarilli eroe del Gubbio: il portiere segna l'1-1 al 92'
CalcioVIDEO. Clamoroso il finale del Barbetti, teatro del match tra umbri e Grosseto nella 19.a giornata del girone B di Lega Pro. In pieno recupero il numero 1 pareggia di testa ed evita il ko. Beffato il collega Mangiapelo, suo compaesano di Alatri
Il copione è sempre lo stesso: minuti di recupero di una partita maledetta, risultato in bilico ed un’ultima soluzione per strappare quantomeno il pareggio. “Ora salgo e creo scompiglio sul corner”, deve aver pensato Antony Iannarilli, 24 anni, professione portiere. Già, mica centravanti, anche se non sono i centimetri a mancargli. È a questo punto che la sceneggiatura prende forma: Gubbio-Grosseto, 19.a giornata del girone B di Lega Pro. Il teatro è il “Pietro Barbetti”, stadio intitolato ad una figura storica nell’ambiente umbro, mentre il protagonista è il nostro Iannarilli, trafitto 4’ prima dal maremmano Verna. Risultato 1-0 per gli ospiti, quindi, a pochi secondi dalla fine. L’arbitro Andreini da Forlì concede un corner mentre il cronometro scorre impietoso. Siamo al 92’, e la calza della Befana sta per riempirsi.
Dalla bandierina calcia Massimo Loviso, vecchia conoscenza tra Serie A e B, riciclatosi bomber a Gubbio (già a quota 9 gol) nonostante i gradi di regista di centrocampo. La difesa del Grosseto è impreparata, addirittura sorpresa dal sopraggiungere del ‘Ragno Nero’ (Yashin resta sempre d’attualità). La parabola, a giro, incontra lo stacco perentorio di Iannarilli che frusta il pallone verso la porta del collega Mangiapelo: il fato vuole che i due portieri, entrambi nati ad Alatri (provincia di Frosinone), condividessero l’eccezionalità dell’evento. Poi il gol, la corsa sfrenata pedinata da 10 compagni increduli ma festanti. L’abbraccio dei tifosi anticipa il fischio finale, che consegna Iannarilli alla ristretta élite dei portieri goleador.
Scuola Lazio, classe ’90, ‘Ianna’ è il classico esempio di sudore e gavetta: il curriculum recita Isola Liri, tre stagioni a Salerno e l’approdo in estate a Gubbio. Ragazzo estroverso, benvoluto dai tifosi che ne apprezzano il carattere ciociaro ed il coraggio: nel febbraio 2013, ai tempi di Salerno, uno scontro di gioco a Lucca gli provocò l’asportazione della milza ed un lungo stop. Indiscutibili le qualità tecniche, ma l’avventura in granata giunta al capolinea favorì il passaggio in maglia eugubina, dove il tecnico Acori gli ha ritagliato un ruolo da titolare. Il resto è storia recente. La giovane età promette una carriera tutta da scrivere, tra i pali, escluse le comparsate in area avversaria.
Dalla bandierina calcia Massimo Loviso, vecchia conoscenza tra Serie A e B, riciclatosi bomber a Gubbio (già a quota 9 gol) nonostante i gradi di regista di centrocampo. La difesa del Grosseto è impreparata, addirittura sorpresa dal sopraggiungere del ‘Ragno Nero’ (Yashin resta sempre d’attualità). La parabola, a giro, incontra lo stacco perentorio di Iannarilli che frusta il pallone verso la porta del collega Mangiapelo: il fato vuole che i due portieri, entrambi nati ad Alatri (provincia di Frosinone), condividessero l’eccezionalità dell’evento. Poi il gol, la corsa sfrenata pedinata da 10 compagni increduli ma festanti. L’abbraccio dei tifosi anticipa il fischio finale, che consegna Iannarilli alla ristretta élite dei portieri goleador.
Scuola Lazio, classe ’90, ‘Ianna’ è il classico esempio di sudore e gavetta: il curriculum recita Isola Liri, tre stagioni a Salerno e l’approdo in estate a Gubbio. Ragazzo estroverso, benvoluto dai tifosi che ne apprezzano il carattere ciociaro ed il coraggio: nel febbraio 2013, ai tempi di Salerno, uno scontro di gioco a Lucca gli provocò l’asportazione della milza ed un lungo stop. Indiscutibili le qualità tecniche, ma l’avventura in granata giunta al capolinea favorì il passaggio in maglia eugubina, dove il tecnico Acori gli ha ritagliato un ruolo da titolare. Il resto è storia recente. La giovane età promette una carriera tutta da scrivere, tra i pali, escluse le comparsate in area avversaria.