Inzaghi: "Mi prendo le mie colpe, ma diamoci una svegliata"
CalcioIl tecnico del Milan sotto choc dopo il ko con l'Atalanta, l'ennesima delusione che apre una crisi vera: "Non accampiamo scuse, guardiamoci dentro per fare molto di più. Forse non siamo sereni: ora mi preme rianimare la squadra al più presto"
Pippo continua la diagnosi della malattia oscura del Milan: "Dobbiamo tornare presto a fare quello che sappiamo fare, dobbiamo tornare ad essere il Milan che si è visto prima della sosta natalizia -prosegue Inzaghi-. Sta a me dare certezze alla squadra, possiamo fare meglio anche se non giocheremo mai un grandissimo calcio. Oltre al gioco, serve anche una grandissima voglia: servono entrambi gli ingredienti durante la partita. Vedo l'impegno, i ragazzi ce la mettono tutta ma è stata una gara negativa a livello collettivo. Dobbiamo rialzarci in fretta, mi preme rianimare questa squadra al più presto".
Full Time / Fischio Finale: #MilanAtalanta 0-1
— AC Milan (@acmilan) 18 Gennaio 2015
Un Cerci abulico è stato sostituito nell'intervallo con Pazzini. "Giampaolo è una soluzione, ha avuto tre giorni di febbre e l'ho rivisto solo ieri, per cui non poteva partire dall'inizio. Volevo farlo giocare solo mezzora, poi le necessità della partita mi hanno portato a schierarlo per un tempo". Il tecnico rossonero conferma lo screzio fra Cerci e Abate. "Sono cose di campo. In quel momento ho tolto Cerci perché avevo bisogno di Pazzini e dovevo cambiare uno degli esterni. Alessio deve stare tranquillo e continuare a impegnarsi, dopo una partita come quella di oggi è inutile fare il nome di un giocatore".
Inzaghi sa di essere sotto osservazione: "E' giusto esserlo, sono il primo a prendersi le colpe. Questi giocatori hanno giocato alla pari con Roma e Napoli, non possono essere diventati così di colpo. La sconfitta col Sassuolo ha indebolito le nostre convinzioni, sta a me trasmettere nuove certezze".