Inzaghi, ultima chiamata. Quattro giornate a Mexes
CalcioLa sfida contro la Lazio potrebbe decidere il futuro di SuperPippo. Con una sconfitta in Coppa Italia potrebbe essere addio al Milan. Rossoneri con problemi di formazione. Per il francese nessun ricorso contro la squalifica
Per tenersi stretta la panchina del Milan, Filippo Inzaghi deve dimostrare di avere ancora la squadra in pugno. Ha un'ultima chance con la Lazio, il quarto di finale che può dargli ossigeno o segnare il primo fallimento della sua breve carriera di allenatore. A questo si aggiunge l'infortunio di El Shaarawy rivelatosi più grave del previsto e che rischia di costargli la stagione e l'esclusione dai convocati di Mexes, "per scelta della società", dopo il violento raptus contro Mauri sabato scorso. E a questo proposito il giudice sportivo ha squalificato il francese per quattro turni per condotta violenta nei confronti di Mauri.
Squalifica di Mexes, nessun ricorso - Il Milan ha deciso di non presentare ricorso contro la squalifica del difensore francese. Nella passata stagione la società rossonera aveva adottato la stessa scelta evitando il ricorso contro un'altra squalifica del francese (3 turni per un pugno a Chiellini visto con la prova tv più un altro per la doppia ammonizione). Stessa decisione per quella di 3 giornate a Mario Balotelli per proteste.
Sfida alla Lazio decisiva - Complice l'emergenza infortuni in difesa, Inzaghi era pronto a confermare il francese nella seconda sfida in quattro giorni contro la Lazio. Ma dall'alto è arrivato lo stop. Chiuso a Milanello da domenica mattina per fronteggiare la crisi della sua squadra e la concreta possibilità di lasciare il posto al suo vice Mauro Tassotti, candidato al ruolo di traghettatore fino a luglio quando si apriranno comunque nuovi scenari (con Spalletti, Lippi, Montella e Prandelli in gioco), l'allenatore ha una partita secca per dimostrare di essere ancora in controllo dello spogliatoio.
In 11 stagioni di Milan l'ex attaccante ha giocato solo per tre allenatori e suo malgrado ha segnato la sorte del primo, Fatih Terim, esonerato dopo una sconfitta in casa del Torino (4 novembre 2001) decisa anche dal rigore fallito da Inzaghi, fra l'altro mai amato dal turco. Tanti anni dopo Inzaghi balla ancora su un filo, quello che lo tiene appeso alla panchina. E spera di avere dalla propria squadra la reazione che è mancata all'Olimpico.
Squalifica di Mexes, nessun ricorso - Il Milan ha deciso di non presentare ricorso contro la squalifica del difensore francese. Nella passata stagione la società rossonera aveva adottato la stessa scelta evitando il ricorso contro un'altra squalifica del francese (3 turni per un pugno a Chiellini visto con la prova tv più un altro per la doppia ammonizione). Stessa decisione per quella di 3 giornate a Mario Balotelli per proteste.
Sfida alla Lazio decisiva - Complice l'emergenza infortuni in difesa, Inzaghi era pronto a confermare il francese nella seconda sfida in quattro giorni contro la Lazio. Ma dall'alto è arrivato lo stop. Chiuso a Milanello da domenica mattina per fronteggiare la crisi della sua squadra e la concreta possibilità di lasciare il posto al suo vice Mauro Tassotti, candidato al ruolo di traghettatore fino a luglio quando si apriranno comunque nuovi scenari (con Spalletti, Lippi, Montella e Prandelli in gioco), l'allenatore ha una partita secca per dimostrare di essere ancora in controllo dello spogliatoio.
In 11 stagioni di Milan l'ex attaccante ha giocato solo per tre allenatori e suo malgrado ha segnato la sorte del primo, Fatih Terim, esonerato dopo una sconfitta in casa del Torino (4 novembre 2001) decisa anche dal rigore fallito da Inzaghi, fra l'altro mai amato dal turco. Tanti anni dopo Inzaghi balla ancora su un filo, quello che lo tiene appeso alla panchina. E spera di avere dalla propria squadra la reazione che è mancata all'Olimpico.