Benitez, Mancini e le "sliding doors" di Inter-Liverpool
CalcioQuella sera del 2008 al Meazza, nel ritorno degli ottavi di Champions, i nerazzurri non riuscirono nella rimonta e la rottura tra il Mancio e Moratti generò Mou e il Triplete. A Napoli, nei quarti di Coppa Italia, il tecnico jesino medita la vendetta...
"Credo che per me saranno gli ultimi due mesi e mezzo da allenatore dell'Inter". La partita di ritorno degli ottavi di Champions con il Liverpool, l'11 marzo del 2008 al Meazza (a due giorni dai festeggiamenti del Centenario), rappresenta lo sliding doors della recente storia nerazzurra. Zanetti e compagni sono costretti alla super impresa, rimontare lo 0-2 di Anfield Road (come nel '65), ma l'espulsione di Burdisso a inizio ripresa, un tiraccio di Ibrahimovic davanti alla porta e il gol di Fernando Torres segneranno fatalmente il quarto flop europeo di Roberto Mancini che, al termine della gara, dichiara in conferenza stampa che andrà via a fine stagione, nonostante altri 4 anni di contratto.
Qualche giorno dopo dirà "non lo rifarei", ma il giocattolino ormai s'era bello che rotto, e lo scudetto non basterà a ricucire i rapporti con il presidente Massimo Moratti. Il "signor Mancini" verrà così esonerato, con un comunicato, freddo, senza i soliti ringraziamenti di rito, innescando un lungo contenzioso tra le parti che si risolverà con una maxi buonuscita per il tecnico jesino. Tutto questo per dire che, se la (prima) liaison tra Roby e l'Inter finirà in mano agli avvocati, con un divorzio sanguinoso (per le casse di Moratti), un po' della "colpa" - o del merito, a libera interpretazione - fu anche di Rafa Benitez...
Bilancio in parità. Già, era lo spagnolo, oggi sulla panchina del Napoli, il manager dei reds. Chissà, se fosse andato avanti, forse, il Mancio avrebbe alzato la Coppa, magari il Triplete l'avrebbe fatto lui e gli interisti non avrebbero mai conosciuto José Mourinho... L'unica cosa certa è che la sera dell'eliminazione fu l'ultima che Benitez riuscì a battere Mancini, diventato nel frattempo il "boss" del Manchester City. Si rivedranno nel febbraio 2010 per un banalissimo 0-0 all'Etihad Stadium; quasi un paio d'anni più tardi (novembre 2012) al debutto di Benitez con il Chelsea, in casa dei blues, di nuovo senza reti. Mentre al ritorno, finalmente, Mancini potrà esultare grazie ai gol di Yaya Touré e Carlitos Tevez.
L'ultima volta che i due allenatori si stringeranno la mano - su un campo di gioco, almeno - sarà il 14 aprile 2013, al termine di una semifinale di FA Cup a Stamford Bridge: 2-1 per i citizens e bilancio in parità tra i due mister, 2-2-2.
Lacrime di coccodrillo. Stasera si ritroveranno al San Paolo per i quarti di Coppa Italia, una sfida che assume fondamentale importanza soprattutto per l'Inter: se riuscisse a conquistare il trofeo avrebbe di diritto un posto in Europa League che, al momento, sembra fantascienza. In campionato, lo scorso 19 ottobre a Milano, hanno pareggiato 2-2 (quattro reti negli ultimi dieci minuti). Alla guida c'era ancora Walter Mazzarri, il grande ex, di cui Rafa ha raccolto il testimone ai piedi del Vesuvio un anno e mezzo fa. Verrà silurato da Thohir un mesetto più tardi, a furor di popolo. Lo stesso che, oggi, talvolta lo rimpiange e ne giustifica addirittura le proverbiali scusanti. "Ah, se non si fosse messo a piovere...".
Qualche giorno dopo dirà "non lo rifarei", ma il giocattolino ormai s'era bello che rotto, e lo scudetto non basterà a ricucire i rapporti con il presidente Massimo Moratti. Il "signor Mancini" verrà così esonerato, con un comunicato, freddo, senza i soliti ringraziamenti di rito, innescando un lungo contenzioso tra le parti che si risolverà con una maxi buonuscita per il tecnico jesino. Tutto questo per dire che, se la (prima) liaison tra Roby e l'Inter finirà in mano agli avvocati, con un divorzio sanguinoso (per le casse di Moratti), un po' della "colpa" - o del merito, a libera interpretazione - fu anche di Rafa Benitez...
Bilancio in parità. Già, era lo spagnolo, oggi sulla panchina del Napoli, il manager dei reds. Chissà, se fosse andato avanti, forse, il Mancio avrebbe alzato la Coppa, magari il Triplete l'avrebbe fatto lui e gli interisti non avrebbero mai conosciuto José Mourinho... L'unica cosa certa è che la sera dell'eliminazione fu l'ultima che Benitez riuscì a battere Mancini, diventato nel frattempo il "boss" del Manchester City. Si rivedranno nel febbraio 2010 per un banalissimo 0-0 all'Etihad Stadium; quasi un paio d'anni più tardi (novembre 2012) al debutto di Benitez con il Chelsea, in casa dei blues, di nuovo senza reti. Mentre al ritorno, finalmente, Mancini potrà esultare grazie ai gol di Yaya Touré e Carlitos Tevez.
L'ultima volta che i due allenatori si stringeranno la mano - su un campo di gioco, almeno - sarà il 14 aprile 2013, al termine di una semifinale di FA Cup a Stamford Bridge: 2-1 per i citizens e bilancio in parità tra i due mister, 2-2-2.
Lacrime di coccodrillo. Stasera si ritroveranno al San Paolo per i quarti di Coppa Italia, una sfida che assume fondamentale importanza soprattutto per l'Inter: se riuscisse a conquistare il trofeo avrebbe di diritto un posto in Europa League che, al momento, sembra fantascienza. In campionato, lo scorso 19 ottobre a Milano, hanno pareggiato 2-2 (quattro reti negli ultimi dieci minuti). Alla guida c'era ancora Walter Mazzarri, il grande ex, di cui Rafa ha raccolto il testimone ai piedi del Vesuvio un anno e mezzo fa. Verrà silurato da Thohir un mesetto più tardi, a furor di popolo. Lo stesso che, oggi, talvolta lo rimpiange e ne giustifica addirittura le proverbiali scusanti. "Ah, se non si fosse messo a piovere...".