Milan, Tassotti: "Un pareggio con la Juve? Sarebbe positivo"

Calcio
Mauro Tassotti ha sostituito l'influenzato Pippo Inzaghi in conferenza stampa (Foto Getty)

Alla vigilia della sfida dello Stadium, Inzaghi è influenzato. Parla il suo vice: "Un pari farebbe molto comodo". Sulla crisi di gennaio: "Abbiamo sottovalutato qualche squadra". Galliani incredulo: "Il 14 dicembre eravamo alla pari con il Napoli"

Il giorno dopo del "bigsnow", a Milanello nevica ancora, Filippo Inzaghi è influenzato e il presidente Silvio Berlusconi ha annullato la sua consueta visita del venerdì proprio per motivi legati al maltempo. Al posto di Super Pippo, davanti ai giornalisti c’è il viceallenatore Mauro Tassotti che ha diretto la rifinitura della mattinata. Inzaghi dovrebbe raggiungere la sua squadra direttamente in serata a Torino.

I problemi di gennaio -
Per Tassotti la crisi di gennaio dei rossoneri potrebbe essere legata a un problema di presunzione: "Abbiamo finito bene il 2014, poi siamo ripartiti male. È un'ipotesi che facciamo fra di noi, forse potremmo aver sottovalutato qualche squadra e probabilmente non siamo una squadra che può permettersi di sottovalutare nessuno - ha spiegato il vice allenatore rossonero-. Poi abbiamo perso e iniziato ad avere insicurezze che ci siamo portati indietro fino alla partita di domenica scorsa con il Parma, affrontata senza una decina di titolari. Con molte difficoltà abbiamo vinto e ora vogliamo tornare a crescere e giocare bene".

Con la Juve, una firma sul pari - Per il Milan un pareggio domani in casa della Juventus "sarebbe un risultato positivo, farebbe molto comodo, ancor meglio se dopo una buona prestazione. Noi dobbiamo far crescere la squadra, non solo in classifica ma anche come stile, come capacità di stare in campo". Per Tassotti il bilancio a fine stagione "non dipende solo dal piazzamento".

Inzaghi e la meticolosità - "Il prossimo anno la squadra deve partire da uno step più alto, indipendentemente dalla classifica. Non si può pensare di ripartire sempre da zero", è convinto Tassotti, che descrive Inzaghi come "un allenatore molto meticoloso: studia tantissimo le partite nostre e degli avversari, ha voluto un tecnico che si dedicasse solo alle palle inattive. Per ogni allenatore la gestione del gruppo è la cosa più difficile, soprattutto in momenti come questi, con una rosa tanto numerosa. Devi fare delle scelte e tutti devono digerirle. Questa - ha aggiunto - è la parte più difficile dove bisogna fare esperienza. Puoi avere l'esperienza in campo, ma poi devi sapere se e cosa dire. A volte si fanno più danni a spiegare le esclusioni".

Galliani e la crisi – Oltre a Tassotti anche Galliani non riesce a spiegarsi perché il Milan, a gennaio sia andato in crisi.  "La memoria è corta e nessuno se lo ricorda - ha detto al suo arrivo in Lega Calcio - il Milan il 14 di dicembre era al pari del Napoli. Non ho capito cosa è successo dopo, ma non ho chiesto spiegazioni ad Inzaghi. Ho solo detto che è inspiegabile". Poi l’amministratore delegato rossonero ha replicato a una battuta di Alessandro Del Piero che si è ironicamente proposto al Milan: "Ho cercato di comprarlo all'epoca di Padova, ma volevano 5 miliardi per un ragazzino di 14 anni". Su Baselli: “Abbiamo parlato con l'Atalanta ma è una prelazione morale", ha concluso Galliani.