Nell'anticipo serale della 22.a giornata del campionato di serie A i rossoneri giocano alla pari contro la Juve per un tempo: apre Tevez, pari di Antonelli, 2-1 di Bonucci. Nella ripresa Morata chiude i conti
JUVENTUS-MILAN 3-1
14' Tevez (J), 28' Antonelli (M), 31' Bonucci (J), 64' Morata (J)
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La differenza sta tutta lì, giocatori di qualità elevata contro giocatori mediocri. Perché il gap tra Juventus e Milan è maturato a partire da questo unico e fondamentale fattore. La squadra di Inzaghi ha provato con l'aggressività e con l'organizzazione a sopperire al divario ma non è bastato perché i bianconeri hanno fatto la differenza con gli uomini più che con il collettivo. Finisce 3-1 allo Juventus Stadium una partita che ha rispettato il pronostico della vigilia e confermato quanto lavoro ci sia ancora da fare per il Milan per tentare solo di avvicinare la Juventus e le grandi del calcio italiano.
Senza De Jong e Montolivo Inzaghi ha optato per una disposizione differente da quella abituale. Un 4-4-1-1 con tanta densità in mezzo al campo, Honda sacrificato nella schermatura di Pirlo e Muntari, Essien e Poli con l'ordine di distruggere l'iniziativa bianconera. Compito in parte riuscito con un Milan generoso ma capitolato alla prima accelerazione di Tevez. L'argentino ha bruciato Paletta e battuto senza problemi Diego Lopez per il suo 14° gol in campionato. Il Milan ha provato con coraggio a risollevarsi anche dopo l'uscita di Menez per influenza (e l'ingresso di Pazzini) grazie al gol di Antonelli arrivato di testa dagli sviluppi di un angolo. Tuttavia il 2-2 è durato una manciata di minuti e i rossoneri hanno pagato dazio, ancora una volta, da palla inattiva lasciando Bonucci libero di deviare in rete a due passi dalla porta.
Nella ripresa buon inizio della squadra di Inzaghi che con Pazzini ha sfiorato il gol del pareggio. Poi solo Juve. Il 3-1 segnato da Morata è la fotografia della situazione in casa rossonera: difesa immobile dopo il palo colpito da Marchisio per la sponda sul piatto di Morata che ha, di fatto, chiuso i giochi. Da quel punto in avanti la squadra di Allegri ha giocato sul velluto e avrebbe anche potuto arrotondare un punteggio ma, forse, sarebbe stato troppo per la generosità messa in campo dai rossoneri.
La strada che il Milan deve affrontare per tornare ai livelli del prestigio che questo club impone è lunga e tortuosa. La Juve vince la quinta sfida consecutiva contro il Milan e viaggia spedita verso uno Scudetto (momentaneamente a +10 sulla Roma) che solo lei potrà perdere.
14' Tevez (J), 28' Antonelli (M), 31' Bonucci (J), 64' Morata (J)
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La differenza sta tutta lì, giocatori di qualità elevata contro giocatori mediocri. Perché il gap tra Juventus e Milan è maturato a partire da questo unico e fondamentale fattore. La squadra di Inzaghi ha provato con l'aggressività e con l'organizzazione a sopperire al divario ma non è bastato perché i bianconeri hanno fatto la differenza con gli uomini più che con il collettivo. Finisce 3-1 allo Juventus Stadium una partita che ha rispettato il pronostico della vigilia e confermato quanto lavoro ci sia ancora da fare per il Milan per tentare solo di avvicinare la Juventus e le grandi del calcio italiano.
Senza De Jong e Montolivo Inzaghi ha optato per una disposizione differente da quella abituale. Un 4-4-1-1 con tanta densità in mezzo al campo, Honda sacrificato nella schermatura di Pirlo e Muntari, Essien e Poli con l'ordine di distruggere l'iniziativa bianconera. Compito in parte riuscito con un Milan generoso ma capitolato alla prima accelerazione di Tevez. L'argentino ha bruciato Paletta e battuto senza problemi Diego Lopez per il suo 14° gol in campionato. Il Milan ha provato con coraggio a risollevarsi anche dopo l'uscita di Menez per influenza (e l'ingresso di Pazzini) grazie al gol di Antonelli arrivato di testa dagli sviluppi di un angolo. Tuttavia il 2-2 è durato una manciata di minuti e i rossoneri hanno pagato dazio, ancora una volta, da palla inattiva lasciando Bonucci libero di deviare in rete a due passi dalla porta.
Nella ripresa buon inizio della squadra di Inzaghi che con Pazzini ha sfiorato il gol del pareggio. Poi solo Juve. Il 3-1 segnato da Morata è la fotografia della situazione in casa rossonera: difesa immobile dopo il palo colpito da Marchisio per la sponda sul piatto di Morata che ha, di fatto, chiuso i giochi. Da quel punto in avanti la squadra di Allegri ha giocato sul velluto e avrebbe anche potuto arrotondare un punteggio ma, forse, sarebbe stato troppo per la generosità messa in campo dai rossoneri.
La strada che il Milan deve affrontare per tornare ai livelli del prestigio che questo club impone è lunga e tortuosa. La Juve vince la quinta sfida consecutiva contro il Milan e viaggia spedita verso uno Scudetto (momentaneamente a +10 sulla Roma) che solo lei potrà perdere.