Il ragazzino è cresciuto, Allegri si gode il nuovo Morata

Calcio

Gianluca Maggiacomo

Alvaro Morata, contro il Milan ha segnato il suo 5° gol in Serie A (Getty)
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Il 22enne spagnolo in questo inizio di 2015 ha sovvertito le gerarchie dell'attacco juventino. Determinante la bella prova contro il Milan. L'ex Real va ora a caccia di una maglia da titolare anche in Champions

Il primo quadrimestre per imparare, il secondo per mettersi in mostra. Alvaro Morata, dopo la bella prova di sabato scorso contro il Milan, ha dato un forte scossone alle gerarchie dell’attacco della Juventus. Lì davanti la concorrenza è tanta con Fernando Llorente e Alessandro Matri, ma l’ex Real Madrid sta attraversando un momento di forma come mai gli era capitato in stagione. La dimostrazione si è avuta proprio nel big match contro i rossoneri, con un assist e un gol. Segno che Morata è riuscito finalmente a calarsi nella dimensione della Serie A e della Juventus. Il ragazzino sembra essere cresciuto. Ed è per questo che le sue quotazioni per una maglia da titolare in Champions contro il Borussia Dortmund sono in crescita.

Spagnoli a confronto – E se le gerarchie sono cambiate, il primo a risentirne è stato proprio Llorente, fin qui pedina inamovibile per Max Allegri. Alvaro e Nando sono attaccanti diversi. Il primo svaria molto sul fronte d’attacco, ha corsa e lavora parecchio per la squadra. Il Re Leone, invece, è la classica boa d’area, buona per le sponde e per il gioco aereo. I numeri sono dalla parte dell’ex Real Madrid, l’acquisto più costoro dell’era Andrea Agnelli (20 milioni di euro, con diritto di recompra a favore dei blancos). Il giovane spagnolo, in campionato, ha segnato cinque reti contro le quattro del connazionale. Una media realizzativa di un gol ogni 138 minuti, mentre il navarro ne fa uno ogni 299.

Nulla di scontato – Eppure l’inizio non è stato facile. Prima l’infortunio in allenamento per uno scontro con il terzo portiere Rubinho, poi, dopo due mesi di convalescenza, il rientro in gruppo come seconda linea. A sbarrargli la strada, il suo amico Llorente, attaccante più esperto e in quel momento partner ideale dell’intoccabile Tevez. Per Alvaro solo spezzoni di partite, senza mai convincere davvero. È così in campionato e pure in Champions, dove non brilla nel doppio confronto contro l’Olimpyacos, quando Allegri lo butta nella mischia dall’inizio.

Sotto porta - Il primo gol in bianconero Morata lo segna nel 3-0 all’Atalanta, quinta giornata. Per la prima da titolare, invece, deve aspettare novembre, contro l’Empoli, e lui ripaga con la rete del definitivo 2-0.

La svolta – Il momento clou della stagione dello spagnolo arriva con il 2015. Anno nuovo, vita nuova. Almeno così pare. Morata comincia a fare assist preziosi (a Vidal a Napoli e a Tevez contro il Milan), a giocar bene e riprende a segnare. La qualificazione alla semifinale di coppa Italia, conquistata allo scadere contro il Parma, porta la sua firma. E poi il sigillo contro i rossoneri, dopo una partita super. Un gol facile, ma che, probabilmente, è destinato ad avere il suo peso nel prosieguo della stagione.