Parma, c'è chi aveva promesso di rallentare le indagini

Calcio
Momento sempre delicato per il futuro del Parma Calcio (Foto Getty)
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Intercettato dai carabinieri mentre prometteva a Leonardi, ad del club, di frenare la Gdf. In passato era stato condannato a due ergastoli per aver ucciso il patrigno e due cugini, è stato molto vicino alla società nei giorni della presidenza Taci

E' stato intercettato dai carabinieri di Parma mentre prometteva a Pietro Leonardi, amministratore delegato del club, di rallentare le indagini della Guardia di Finanza sulla società sportiva e poi mentre chiacchiera al telefono con il tenente colonnello Luca Albanese, comandante del nucleo di polizia tributaria di Parma (poi indagato per corruzione e subito rimosso, insieme al suo superiore). Si tratta di Eugenio De Paolini Del Vecchio, riferisce l'agenzia Ansa. Condannato a due ergastoli, per aver ucciso nel 1974 il patrigno e due cugini nel 1979, l'uomo è stato molto attivo nell'ambiente Parma nei giorni di Rezart Taci.

Sarebbe stato lui poi ad organizzare un incontro fra il magnate albanese, il sindaco di Parma Pizzarotti e alcune istituzioni locali in un noto ristorante della citta'. Poi Taci lasciò il club e anche per il super consulente finirono i legami con i colori gialloblù. Ma la Procura di Parma sta indagando sul ruolo avuto dall'uomo e di lui, racconta il Tg3 Emilia-Romagna, si sarebbe parlato nel summit che i pm parmigiani hanno avuto nei giorni scorsi con il capo della direzione distrettuale antimafia di Bologna.

Ad avvalorare il ruolo di Paolini il fatto che Leonardi, nel dicembre scorso, avrebbe rilasciato dichiarazioni spontanee alla Guardia di Finanza, ma fino alla perquisizione ordinata dalla Procura dopo la rimozione dei vertici delle Fiamme Gialle parmigiane il verbale di quell'incontro non e' mai arrivato ai magistrati. Alle accuse replica il legale del tenente colonnello Luca Albanese. "Il mio assistito vedeva e sentiva la persona pregiudicata per motivi legati al suo lavoro - ha spiegato l'avvocato Claudia Pezzoni - Il mio assistito non ha mai ricevuto regalie e favori".