Caos Parma, Giuli: "Non ci sono soldi neanche per un caffè"

Calcio
Ghirardi insieme a Giuli sul prato del Tardini (foto getty)

Il socio di minoranza del club: "Situazione grave, debiti per 56 milioni, non capisco il piano di Manenti". Il Tribunale Federale infligge altri due punti di penalizzazione. Ghirardi offriva case a Carpenedolo ai calciatori dai contratti più onerosi

“È un’agonia, non capisco perché venga portata avanti. È inutile prendere in giro i tifosi, la città e i dipendenti. Non ci sono nemmeno i soldi per comprare un caffè, le perdite ammontano a 56 milioni di euro: chi è entrato nel Parma dopo Ghirardi ha scoperto una situazione che non conosceva”. Roberto Giuli, presidente di Energy Ti Group e azionista di minoranza del Parma, si esprime così dopo l’assemblea dei soci.

Nulla di fatto - Il confronto con il presidente Giampietro Manenti non ha prodotto alcun risultato concreto. “È stato un nulla di fatto, è stato chiesto al socio di maggioranza se ha la disponibilità per ricapitalizzare la società. Continua a dire che vuole aspettare il 19 marzo, aspetta che il tribunale dichiari il 'non fallimento' della società per poi presentare un piano con garanzie reali”, spiega Giuli. “Noi abbiamo votato contro questo piano, riteniamo che la ricapitalizzazione dovesse essere fatta subito, risulta una perdita di circa 56 milioni e 600mila euro, con circa 6,5 milioni in più rispetto al 31 dicembre. La situazione è grave, il dissesto può essere sistemato solo con il versamento reale di denaro nelle casse del Parma. Ci siamo espressi contro questo piano, aspettiamo che il socio di maggioranza faccia il primo passo mettendo la sua quota, visto che detiene il 90%: dovrebbe mettere 46-47 milioni, immediatamente”, aggiunge Giuli.

Nessuna alternativa - “Non c’è alternativa, non abbiamo avuto nulla se non parole. Si parla della disponibilità di un gruppo bancario di livello mondiale disponibile ad aprire una linea di credito di 50 milioni. Quale banca? Se lei lo sa, me lo dica...Manenti dice che ha un piano di salvataggio, non ho capito quale sia. Dice che i soldi ci sono, ma non so dove siano. Lui il 19 si presenterà in tribunale e solo dopo, se il tribunale non farà fallire il club, si impegna a pagare tutti. Credo che abbia un po’ di confusione per quanto riguarda le leggi fallimentari”, conclude Giuli.

Due punti di penalizzazione - Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare, presieduto dall’avvocato Sergio Artico, ha inflitto altri due punti di penalizzazione in classifica al Parma da scontare in questa stagione. Ha inoltre disposto l’inibizione per quattro mesi per l’ex presidente della società Tommaso Ghirardi e per l’ex amministratore delegato Pietro Leonardi.

Appartamenti al posto dei contratti
- Appartamenti in cambio del prolungamento del contratto. Era la prassi utilizzata dal Parma Fc dell'era Ghirardi per risolvere i problemi con i calciatori dai contratti più onerosi, per spalmare l'ingaggio in più anni. Secondo quanto riporta La Gazzetta di Parma gli appartamenti erano di proprietà di un'immobiliare che fa capo al padre di Tommaso Ghirardi, che li girava ai giocatori con il meccanismo "appartamento acquistato uguale contratto (con il Parma) prolungato". Gli stabili sono tutti a Carpenedolo, in provincia di Brescia, città natale dell'ex presidente del Parma. Cristian Zaccardo, attualmente al Milan, ne avrebbe ottenuti con questo meccanismo ben sette. Un appartamento a testa invece per Morrone, Pavarini, Lucarelli, ma anche per i dirigenti Leonardi e Preiti. Tutti questi immobili sono stati rimessi in vendita.