Il futuro del Milan è un giallo, sfida Cina-Thailandia
CalcioDopo l'indiscrezione lanciata da Aska News, secondo cui Berlusconi è vicino a cedere il 75%, un uomo d'affari asiatico ha cenato con Silvio Berlusconi. Non solo Mr Bee sul club rossonero anche se la cordata Thailandese è in vantaggio
Nonostante la cena di Arcore la cordata cinese resta comunque in ritardo rispetto a mister Bee. Il magnate thailandese infatti si è mosso prima e negli ultimi giorni il memorandum di intesa con Berlusconi è stato trasformato in un contratto. Se tutto andrà a finire secondo gli accordi, Bee prenderà il controllo del club nel giro di un anno e preleverebbe subito il 20% del club per 195 milioni, per poi salire al 65% attraverso un aumento di capitale. A quanto risulta per il primo anno Galliani resterebbe alla guida parte sportiva, proseguendo il mercato avviato ma concordando con Bee il nome del nuovo allenatore. Sempre per un anno Barbara Berlusconi continuerebbe a gestire la parte marketing e in particolare la questione stadio.
La ricostruzione - Nella serata di giovedì si nota un movimento di auto a Villa San Martino, Arcore, casa Berlusconi. Poi alle 21.50 ne esce una dove a lato passeggero, telefonino in mano, ci sarebbe l'ospite primario dell'incontro con Silvio Berlusconi appena finito. Lui dovrebbe essere Richards Lee, magnate di Honk Kong, ospite di Berlusconi a San Siro lo scorso 26 ottobre. Magnate e mediatore per conto di una cordata cinese.
L'indiscrezione di Aska News- Per Silvio Berlusconi "la vendita del 75% del Milan ai cinesi è cosa fatta". Lo ripete da giorni l'ex premier, nei suoi incontri privati e nelle riunioni più allargate che si tengono tra Arcore e Roma. L'ultima volta martedì sera a Palazzo Grazioli, incontrando una ventina di Comites, i rapresentati delle comunità italiane all'estero. A loro ha raccontato che la trattativa è ormai chiusa, che "serve ancora qualche mese per limare i dettagli", ma che ormai non ci sono dubbi: dopo l'Inter a un indonesiano, il Milan finirà ai cinesi. Con la garanzia, spiegava Berlusconi la scorsa settimana durante un pranzo ad Arcore, che la figlia Barbara conservi il suo ruolo di amministratore delegato.
L'interesse dei cinesi è sostenuto dallo stesso governo di Pechino. L'obiettivo, infatti, è quello di diffondere in Cina, un Paese con oltre 1,3 miliardi di abitanti, il calcio e ciò non dovrebbe essere cosa troppo complicata. La Cina vuole sviluppare questo sport anche per rendere competitiva ai massimi livelli nel giro di pochi anni anche la Nazionale che si è qualificata soltanto una volta nella sua storia ai Mondiali. Quanto alle cifre si parla di un'operazione da 1,5 miliardi di euro. Previsti altri incontri ad Arcore nelle prossime ore.
L'Ansa smentisce - Qualche ora dopo, un’altra agenzia (l’Ansa), che cita fonti vicine al Cavaliere, smentisce: "Non c'è alcuna trattativa sulla vendita e cessione del Milan. L'ipotesi messa periodicamente in circolazione, spiegano le stesse fonti, è priva di fondamento, frutto di fantasia e verrà smentita anche in futuro. Le fonti vicine a Berlusconi ci tengono inoltre a sottolineare che non è mai stata fatta una reale valutazione circa il valore della società calcistica".
La ricostruzione - Nella serata di giovedì si nota un movimento di auto a Villa San Martino, Arcore, casa Berlusconi. Poi alle 21.50 ne esce una dove a lato passeggero, telefonino in mano, ci sarebbe l'ospite primario dell'incontro con Silvio Berlusconi appena finito. Lui dovrebbe essere Richards Lee, magnate di Honk Kong, ospite di Berlusconi a San Siro lo scorso 26 ottobre. Magnate e mediatore per conto di una cordata cinese.
L'indiscrezione di Aska News- Per Silvio Berlusconi "la vendita del 75% del Milan ai cinesi è cosa fatta". Lo ripete da giorni l'ex premier, nei suoi incontri privati e nelle riunioni più allargate che si tengono tra Arcore e Roma. L'ultima volta martedì sera a Palazzo Grazioli, incontrando una ventina di Comites, i rapresentati delle comunità italiane all'estero. A loro ha raccontato che la trattativa è ormai chiusa, che "serve ancora qualche mese per limare i dettagli", ma che ormai non ci sono dubbi: dopo l'Inter a un indonesiano, il Milan finirà ai cinesi. Con la garanzia, spiegava Berlusconi la scorsa settimana durante un pranzo ad Arcore, che la figlia Barbara conservi il suo ruolo di amministratore delegato.
L'interesse dei cinesi è sostenuto dallo stesso governo di Pechino. L'obiettivo, infatti, è quello di diffondere in Cina, un Paese con oltre 1,3 miliardi di abitanti, il calcio e ciò non dovrebbe essere cosa troppo complicata. La Cina vuole sviluppare questo sport anche per rendere competitiva ai massimi livelli nel giro di pochi anni anche la Nazionale che si è qualificata soltanto una volta nella sua storia ai Mondiali. Quanto alle cifre si parla di un'operazione da 1,5 miliardi di euro. Previsti altri incontri ad Arcore nelle prossime ore.
L'Ansa smentisce - Qualche ora dopo, un’altra agenzia (l’Ansa), che cita fonti vicine al Cavaliere, smentisce: "Non c'è alcuna trattativa sulla vendita e cessione del Milan. L'ipotesi messa periodicamente in circolazione, spiegano le stesse fonti, è priva di fondamento, frutto di fantasia e verrà smentita anche in futuro. Le fonti vicine a Berlusconi ci tengono inoltre a sottolineare che non è mai stata fatta una reale valutazione circa il valore della società calcistica".